CHIUSI: E MASSIMO TIEZZI RACCOLSE LA BANDIERA ROSSA…

giovedì 20th, gennaio 2022 / 17:27
CHIUSI: E MASSIMO TIEZZI RACCOLSE LA BANDIERA ROSSA…
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CHIUSI – “Le ricette del male minore, quella di turarsi il naso hanno fallito; in un paese dove la spesa militare supera quella sanitaria, c’è la convergenza di vedute, di opportunismo dell’intero arco parlamentare. È necessario riportare dentro la più alta sede istituzionale la presenza e la voce non tremula di chi non abbia paura o vergogna a dichiararsi ancora comunista”. Queste parole, inequivocabili non le ha scritte Marco Rizzo. E nemmeno Nicola Bettollini, il referente locale per la Valdichiana del partito comunista di Rizzo. Le ha scritte ieri Massimo Tiezzi, chiusino, candidato alle recenti amministrative come leader della lista Civica Chiusi Futura appoggiata anche dal centro destra (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia), dimessosi da consigliere appena eletto, per divergenze con i suoi su una mozione del centro sinistra sulla messa fuorilegge di Forza Nuova.

A distanza di due mesi circa dall’addio a Chiusi Futura Tiezzi se ne esce con un post su facebook in cui non nasconde affatto la sua tendenza politica. E l’auspicio di vedere presto in Parlamento una nova forza comunista.

Probabilmente Massimo Tiezzi è uno di quei 300 elettori che alle Suppletive per il collegio 12 della Camera tenutesi in concomitanza con le comunali, a Chiusi ha votato il PC di Rizzo.

Fino ad ora pur prendendo posizione sui social su alcune questioni come quella del Carbonizzatore, Tiezzi non si era mai espresso così direttamente e in modo così esplicito a livello politico. Su queste colonne, dopo la sua candidatura a sindaco, lo abbiamo definito un radical tendenzialmente di sinistra, ma la trasversalità della lista Chiusi Futura, peraltro difesa dallo stesso Tiezzi durante tutta la campagna elettorale, non faceva certo pensare ad una chiara matrice comunista. Del resto in lista con lui figuravano Francesca Capuccini della Lega, Luca Morelli esponente storico della destra sociale post missina locale, Gaetano Gliatta, referente per anni di Forza Italia e candidato del centro destra nel 2011, più sponenti vicini al M5S (Luciano Fiorani per esempio)…

Una scelta di campo senza equivoci e senza paraventi quella dichiarata ieri da Tiezzi con quel post su fb. Che è ovviamente anche un messaggio chiaro e di presa di distanze da una sinistra balbettante, se non addirittura silente su tutta la linea, come è quella rappresentata dal Pd e dai suoi attuali alleati, compresi i Podemos che da sinistra di opposizione sono diventati l’ala sinistra, ma silenziosa e allineata, del governo locale.

Un endorsement al comunismo come idea, ma anche all’unica forza politica che – come dice Tiezzi –  non ha “paura o vergogna a dichiararsi comunista”. Ovvero il PC di Rizzo e a livello locale d Nicola Bettollini, che trova un supporter fino a tre mesi fa impensabile e inusitato.

La politica è strana e a volte riserva sorprese. Non che Massimo Tiezzi fosse di destra, questo non lo ha mai detto nessuno, tantomeno lui, ma questo auspicio di vedere di nuovo i comunisti in parlamento (non gli ex comunisti oggi intruppati nel Pd o in altre formazioni varie che la parola “comunista” non la pronunciano più neanche per sbaglio), è in qualche modo uno sdoganamento del PC da parte di una figura che sembrava “di frontiera” e che adesso invece si schiera decisamente e senza veli. Certo, il pensiero che la destra chiusina avesse affidato le sue fortune e l’assalto al Palazzo d’inverno nientemeno che ad un comunista fa un po’ sorridere.

In tutta sincerità e con il massimo rispetto, le posizioni del PC di Rizzo, pur mettendo spesso il dito nella piaga e evidenziando problemi reali, sembrano, anche per il modo e il lessico con cui vengono esposte, un po’ fuori tempo massimo. Datate. Diciamolo pure, un po’ antiche. Però, una ventata di comunismo o di memoria e rispetto per ciò che almeno il comunismo italiano ha rappresentato male non farebbe.

E qualcuno a sinistra che torni a rappresentare non solo i lavoratori, ma i diseredati, i più deboli, gli emarginati, quelli senza difese e senza paracadute, spesso senza neanche diritto di parola perché invisibili o dimenticati, qualcuno che difenda davvero i beni comuni come la sanità e la scuola pubblica, la laicità dello stato, l’uguaglianza nei diritti e nei doveri ci vuole. Che la sinistra di governo a livello locale pensi a queste cose non abbiamo avuto né abbiamo sentore. In tre mesi nessuno ha proferito parola. La mozione su Forza Nuova da sola non può bastare. Peraltro quello era un input nazionale.

Vediamo se Massimo Tiezzi, dopo l’abbandono del seggio comunale e della lista Chiusi Futura deciderà di tornare in campo, stavolta sventolando bandiera rossa…

m.l.

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