SANITA’: SGARBO ISTITUZIONALE DELL’ASSESSORE REGIONALE COLETTO AI SINDACI DEL TRASIMENO. CHE ORA PENSANO AD UN NATALE DI LOTTA E DI GOVERNO

PACIANO – Ieri a Paciano, Palazzo Baldeschi, i sindaci del Trasimeno più quello di Corciano si sono riuniti per parlare si sanità territoriale. All’ncontro era “invitato” l’assessore regionale Luca Coletto. Così c’era scritto sulla locandina, che si premurava di far sapere che l’iniziativa non era aperta al pubblico in presenza. Cioè era una iniziativa a porte chiuse. Doveva essere un confronto tra i sindaci e l’assessore su un tema caldo, anche in relazione al Piano Sanitario Regionale, preadottato dalla Giunta Tesei. Soprattutto sul progressivo smantellamento con ristrutturazioni, accorpamenti, tagli della sanità pubblica nei territori. Ultimo, per fare un esempio il Distretto del Trasimeno accorpato a quello di Città di Castello.
L’assessore Coletto però non si è presentato. Il confronto non c’è stato. I sindaci hanno dovuto confrontarsi tra di loro. L’assenza di Coletto è stata presa come uno “sgarbo istituzionale”. Come una frattura evidente tra la Giunta Regionale e chi governa nei territori.
La voce dei sindaci del comprensorio lacustre è univoca. Tra i più critici verso l’atteggiamento dell’assessore regionale e della giunta Tesei anche Fausto Risini, sindaco di Città della Pieve, eletto con una lista civica sostenuta da Lega e centro destra e candidato al consiglio provinciale per il centro destra. Non sono solo i sindaci Pd, insomma a chiedere maggiore attenzione verso i territori e rispetto per le popolazioni delle aree più lontane dai grandi centri e dai grandi ospedali. E anche rispetto delle promesse fatte nella campagna elettorale regionale del 2019. Risini probabilmente era tra quelli che si erano fidati, che speravano nel “cambio” di bandiera per dare una scossa e salvare qualcosa. Il che però si è rivelata alla luce dei fatti una chimera. La giunta leghista in Regione ha continuato solo a smantellare, accorpare, tagliare e s questo non c’è stato alcun cambio di passo con le gestioni precedenti a guida Pd. Anzi lo smantellamento è giunto a livelli insopportabili. E lo stesso Risini che vinse le elezioni comunali promettendo per prima cosa la “riconquista” dell’ospedale, ora deve fare i conti con una realtà del tutto diversa. Per questo adesso anche lui alza la voce. I silenzi, le assenze, l’indifferenza della Regione lo stanno stritolando.
I sindaci del Trasimeno ribadiscono comunque la necessità di un confronto con l’amministrazione regionale sul tema della sanità. Qualora l’incontro non venga convocato a breve, sono pronti alla mobilitazione per garantire adeguati servizi socio-sanitari alle proprie comunità. Quantomeno il mantenimento dei livelli di servizio preesistenti all’ultima riorganizzazione. A questo proposito i primi cittadini lacustri non escludono iniziative clamorose. Compresa una protesta davanti alla Regione la mattina di Natale… Ma non solo.
Sull’accorpamento dei distretti – definito cervellotico – sarà battaglia. E adesso per Coletto sarà difficile sottrarsi ancora al confronto. I sindaci chiederanno conto anche ai consiglieri regionali di maggioranza eletti nel territorio del Trasimeno e Corciano. Ai parlamentari che a più riprese si erano espressi per rivedere una situazione che da anni sta penalizzando l’area lacustre e quelle immediatamente limitrofe come l’alto orvietano…
Con un certo ritardo il Pd che governa la maggior parte dei comuni si sta accorgendo che su sanità e infrastrutture anche le spinte campanilistiche hanno frenato in passato soluzioni che avrebbero migliorato la situazione e che adesso è l’ora di riporre campanilismi e veti incrociati nel cassetto e agire secondo una logica di area e una linea comune. Il fatto che, sulla questione sanità, anche i sindaci di Tuoro e Città della Pieve, in quota centro destra, siano concordi e abbiano firmato il comunicato dei sindaci uscito al termine dell’incontro di ieri è un fatto rilevante, che suona come un campanello d’allarme anche politico, per Tesei, Coletto, Briziarelli e compagnia.
Insomma questa sulla sanità è una battaglia aperta. Nell’area del Trasimeno, oltre al primo obiettivo che è quello di salvare i sevizi preesistenti, torna a farsi strada anche l’idea dell’ospedale unico. Questa volta senza più tensioni tra comuni per averlo nel proprio territorio. L’ipotesi allo studio, come ubicazione, è quella della zona di Macchie, frazione di Castiglione del Lago a poche centinaia di metri dalla SR 71 e ben collegata anche alla zona di Panicale-Tavernelle. L’area potrebbe essere precisamente quella dell’insediamento industriale ex Perugina, oggi dismesso. Ma ancora su questo terreno siamo nel campo delle ipotesi.
La discussione sull’eventuale ospedale unico del Trasimeno potrebbe innestarsi in quella già in corso sulle infrastrutture e più precisamente sul collegamento rapido tra Perugia e il nodo stradale e ferroviario di Chiusi, attraverso un adeguamento della Pievaiola o altre opzioni che colleghino la Pievaiola stessa alla SR 71…
Anche su questo argomento, rilanciato di recente al congresso comprensoriale del Pd, il sindaco pievese Risini si è detto non solo d’accordo, ma anche fortemente motivato a portare avanti la battaglia. Nonostante la candidatura alla Provincia con il centro destra, insomma l’asse Risini-Lega si sta incrinando. Nel Trasimeno sta nascendo il partito dei sindaci, tutti uniti e tutti concordi. Un partito di lotta e di governo. Con un po’ di ritardo, ma… meglio tardi che mai.
M.L. (ha collaborato Renato Casaioli).
Sono pienamente d’accordo che così non può andare avanti smantellando tutte le cose esistenti bisogna fare le strutture funzionanti le persone che amministrano così non vanno bene
Gli anni sembrano trascorsi invano,anche per tali zone.Ad ogni tornata elettorale si riapre la questione del Nuovo Ospedale o della riapertura di uno riconvertito 3 anni fa.Si riapre contestualmente la questione Ferrovia e collegamento stradale.Su queste promesse si fanno liste elettorali improbabili che naufragano velocemente.Insomma.Forse l’eta’ non piu’ giovanissima di molto politici, passati dalla prima,alla seconda,alla terza repubblica ma con le steesse inossidabili idee e identica,scarsa, visione operativa pesa come un fardello pesante:le famose politche degli annunci ( a chi la annuncia piu’ grossa).Non c’e’ salvezza.Giovani fatevi avanti.
I sindaci di Tuoro e CdP mi sembrano come quelli che provocano una situazione sgradevole fingendosi non soltanto di non esserne a conoscenza, ma addirittura unendosi alla disapprovazione generale che tale evento ha generato, come hanno fatto firmando il comunicato dei sindaci…che poi se per esempio il sindaco di CdP fosse tanto indignato potrebbe ritirare la sua candidatura alla provincia, ma credo proprio che non lo fará. Se avessero la schiena dritta avrebbero entrambi manifestato un po’ più loquacemente la loro disapprovazione, ma non gli conviene perchè sono solamente due pesciolini rossi nell’acquario destrista/leghista pieno di squali felpati, e preferiscono pulire le pinne o i denti ai loro predatori..ma forse non hanno letto la fiaba dello scorpione e della tartaruga 🙂