CHIUSI SCALO, DUE GIORNATE IMPORTANTI: IL RICORDO DEL BOMBARDAMENTO DEL ’43 E LA PIAZZA PIENA DI SCARPE ROSSE, CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

sabato 20th, novembre 2021 / 19:24
CHIUSI SCALO, DUE GIORNATE IMPORTANTI: IL RICORDO DEL BOMBARDAMENTO DEL ’43 E LA PIAZZA PIENA DI SCARPE ROSSE, CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
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CHIUSI SCALO –  Oggi è il 20 novembre. Domani 21 saranno 78 anni da quella che fu una giornata infausta, una delle più terribili vissute dalla città almeno nell’ultimo secolo: il 21 novembre del ’43, all’una del giorno, mentre la gente si apprestava a pranzare, era domenica anche 78 anni fa, uno stormo di bombardieri alleati scaricò 27 tonnellate di bombe sulla stazione e zone circostanti. La stazione fu letteralmente rasa al suolo, la linea ferroviaria naturalmente interrotta. Con quel bombardamento gli angloamericani colpirono un obiettivo preciso: un convoglio di rifornimenti bellici dei tedeschi fermo, appunto preso la stazione di Chiusi e pronto a partire, ma mettendo fuori uso la stessa linea ferroviaria diedero un colpo decisivo ai movimenti  di truppe e armamenti dell’esercito nazista che dall’8 settembre aveva ormai occupato l’Italia e da alleato era diventato il nemico. Ci furono decine di morti tra i soldati del Reich e 8 vittime civili. Una epigrafe sulla facciata della stazione ne ricorda i nomi e il sacrificio.

Ma sarà una giornata importante anche il 25 novembre, giovedì. Piazza Garibaldi a Chiusi Scalo sarà riempita di scarpe rosse, da donna. Sì, perché i 25 novembre è la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Una piaga che non guarisce. Un fenomeno che non si ferma e che riempie le cronache tutti i giorni.

L’iniziativa, lodevole, è dell’associazione Chiusinvetrina, che evidentemente non pensa solo a come illuminare e allestire le vetrine per la campagna natalizia… Un segnale di sensibilità che fa onore ai commerciati chiusini e in particolare alle commercianti donne che hanno voluto darlo questo segnale…

Alcuni negozi nelle vicinanze di Piazza Garibaldi già stanno raccogliendo scarpe rosse. Chi ne ha un paio può portarle alle boutique Bogart, Live18 shop, all’erboristeria L’Ape Contadina…  Maria Gliatta, Ola Gjylja e Tiziana Pantini sono in prima linea nell’organizzazione dell’eveto. E nel silenzio assordante della politica su ogni fronte, una cosa di questo genere, allestita da una associazione di categoria, fa anche un certo rumore. Un rumore buono, non molesto, che sa di “sveglia” a chi sonnecchia. “Questa mattanza non deve essere dimenticata e deve finire!” dice orgogliosa dell’iniziativa Ola Gjylja, che è la più giovane della compagnia e alle recenti elezioni era in lista con il centro sinistra.

Ovviamente la questione non ha colore politico, perché la violenza contro le donne non è di destra o di sinistra. E’ un crimine odioso che spesso si consuma tra le mura domestiche tra coniugi o conviventi, tra padri e figlie, tra fidanzati o ex fidanzati… Certo, una certa cultura machista che considera le donne oggetti da usare a proprio uso e consumo, proprietà privata e dunque si basa su concetto sbagliato di possesso e non su quello di parità, ha una matrice reazionaria, oscurantista e medievale, ma purtroppo è trasversale. Ben vengano dunque le piazze piene di scarpe rosse!

m.l.

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