CHIUSI, L’ANALISI DEL VOTO (E IL TRIONFALISMO) DEI PODEMOS. “QUALCOSA DI SINISTRA” SU CUI LAVORARE

venerdì 08th, ottobre 2021 / 11:18
CHIUSI, L’ANALISI DEL VOTO (E IL TRIONFALISMO) DEI PODEMOS. “QUALCOSA DI SINISTRA” SU CUI LAVORARE
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CHIUSI- E’ Possiamo la prima forza politica che fa una analisi del voto amministrativo di domenica e lunedì scorso. Per ora solo con un post fu facebook, ma è già qualcosa. Questo il testo:
SIAMO VIVI PIÙ CHE MAI!
Con grande soddisfazione guardiamo ai risultati della coalizione di Centrosinistra che stravince superando il 60% dei voti. E grande risultato anche per Possiamo Sinistra per Chiusi, forza attiva all’interno della coalizione, che riesce a far eleggere entrambi i candidati proposti, ottenendo un’importante fetta di preferenze. I risultati sono la dimostrazione della bontà del progetto. La coalizione è nata infatti dalla necessità di intercettare quel forte sentimento di coesione diffuso nella nostra cittadina, che verrà portato all’interno del Consiglio Comunale.
Qualcuno ci dava per suicidi con il rischio di scomparire dalla scena politica, invece abbiamo oggettivamente raggiunto il nostro obiettivo, condiviso e premiato da chi ci ha votato. Questo ci permette di consolidare le nostre scelte, più volte esplicitate, e di impegnarci attivamente nel portare al centro delle decisioni di governo le tematiche di sinistra che ci stanno a cuore: tutela dell’ambiente, dei diritti, equità e inclusione sociale, pari opportunità.
Per quanto riguarda le elezioni suppletive per il seggio di Siena, i risultati ottenuti da Enrico Letta ci rendono fiduciosi rispetto all’importante appoggio sulla programmazione politica per l’intero territorio. Inoltre l’importante risultato del Partito Comunista dimostra il suo forte radicamento nel territorio e auspichiamo, pertanto, un lavoro condiviso con tutte le realtà della sinistra.
E adesso vogliamo lavorare con l’impegno che ci ha sempre contraddistinto, portando i nostri progetti in Consiglio e facendoci rappresentanti di quella sinistra che oggi crede ancora nei suoi valori fondanti.
E’ naturale e comprensibile la soddisfazione per la vittoria netta e senza appello della coalizione di centro sinistra capeggiata da Gianluca Sonnini, naturale anche la soddisfazione per il risultato nel risultato ottenuto dai Podemos, che sono rimasti di fatto l’unica altra gamba del tavolo, oltre al Pd. Socialisti e M5S sono rimasti fuori, Sinistra Civica ed Ecologista accredita come proprio il primo degli eletti Mattia Bischeri, ma il giovane archeologo finora non si è mai esposto politicamente e non si sa se sia effettivamente in quota SCE o sia solo amico di Ciarini… I Podemos invece di consiglieri ne hanno ottenuti due, riuscendo ad eleggere entrambi i candidati proposti: Daria Lottarini e Lorenzo Magnoni (foto). Probabile che ottengano anche un posto in giunta. Magari quello di vicesindaco (Lottarini).
“Obiettivo raggiunto” dicono i Podemos nella loro nota. Certo, questo è indubbio. Quanto alla “importante fetta di preferenze”, è vero che i due candidati di Possiamo hanno fatto un buon risultato, considerando il contesto. Magnoni ha ottenuto 224 voti personali e Daria Lottarini 194. Ma il totale non fa 418, il totale fa 200, perché con la preferenza doppia uomo-donna le persone che hanno votato il ticket Lottarini-Magnoni sono la metà del totale ed entrambi i candidati qualche voto in solitaria lo avranno preso… Quindi l’apporto di Possiamo alla coalizione è stato nell’ordine dei 200 voti, che poi è la quota fisiologica che la sinistra a sinistra del Pd ha raccolto alle Politiche, alle Europee e alle regionali, dal 2018 in poi. Un terzo però dei voti che i Podemos ottennero nel 2016 (600).
Insomma, giusta la soddisfazione, ma il trionfalismo appare un po’ esagerato.
Quanto alle elezioni Suppletive per il seggio 12 della Camera, scrivono i Podemos: “i risultati ottenuti da Enrico Letta ci rendono fiduciosi rispetto all’importante appoggio sulla programmazione politica per l’intero territorio. Inoltre l’importante risultato del Partito Comunista dimostra il suo forte radicamento nel territorio e auspichiamo, pertanto, un lavoro condiviso con tutte le realtà della sinistra”.  Anche qui l’analisi del voto sembra banalotta: nessun cenno ad esempio alle 700 schede bianche e nulle e a quei 500 voti in meno che Letta ha preso rispetto a Sonnini, pur avendo in appoggio anche Italia Viva (il che porta il gap da 500 a 1000). A Chiusi qualcuno della coalizione di centro sinistra Letta lo ha pugnalato nel segreto dell’urna, dimostrando scarsa coesione e scarsa lealtà verso la coalizione stessa. Secondo noi non sono stati i Podemos e neanche solo quelli di Italia Viva, ma elettori del Pd che hanno voluto dare un segnale di dissenso, ma senza farsi troppo male…  Non solo: Possiamo fa riferimento al risultato ottenuto dal PC di Rizzo, auspicando “un lavoro condiviso con tutte le realtà della sinistra”, ma il voto al PC al netto di qualche espressione di dissenso simile alla scheda bianca o nulla per questioni tutte chiusine, è comunque un voto non complementare, ma alternativo e antagonista rispetto ad Enrico Letta. Idem quello a Potere al Popolo. Rimane difficile immaginare come sia possibile conciliare le posizioni di chi ha fatto la scelta di allearsi con il Pd e con esponenti dei vecchi Ds pre Pd e pre-Renzi, con quelle di formazioni come il Pc, totalmente estranee e lontane dal consociativismo centrista ed entrista e antagoniste rispetto al sistema.
Comunque adesso i Podemos chiusini sono entrati nella stanza dei bottoni. Ora – come dicono loro stessi – hanno la possibilità di incidere sul governo della città. Noi che nel 2016 li sostenemmo per mandarli a guidare il Comune, al posto del Pd, siamo felici che abbiano trovato finalmente una dimensione e un modo concreto per portare avanti proposte di sinistra. Non abbiamo motivo di dubitare che lo faranno. Ci auguriamo che, dopo essere entrati nella maggioranza, non entrino subito anche nel Pd e mantengano una propria autonomia, altrimenti, checchè ne dicano, sarebbe davvero la loro fine. Quanto all’azione di governo li aspettiamo all’opera. Ora viene il bello.
Siamo convinti per esempio che rilanceranno presto, in consiglio comunale e nella coalizione, la proposta di aprire un tavolo con Acea, per realizzare nell’area ex centro carni acquistata dalla multiutility romana, un grande parco energetico fotovoltaico, così da evitare un ritorno di fiamma per il carbonizzatore e trovare una soluzione green utile alla comunità e remunerativa per Acea. La proposta, avanzata inizialmente da questo giornale, era nel loro programma elettorale del 2016. Il fatto che l’abbia rilanciata anche l’ex sindaco Bettollini nel corso dell’Inchiesta pubblica del 2019-20 è un punto di forza, non di debolezza.
Siamo convinti che si faranno subito promotori di un progetto per realizzare piste ciclabili urbane, nostro vecchio pallino, ma anche un “pallino” loro. Urbane ed extraurbane (ma quelle extraurbane ce ne sono ). Questo anche per valorizzare e non disperdere l’invenstimento fatto di recente per le colonnine di ricarica delle E-bike.
Ci piacerebbe che rilanciassero un’idea di cui si parlò qualche tempo fa e sulla quale sembravano d’accordo: fare di Chiusi Scalo una sorta di galleria d’arte a cielo aperto, colorando le facciate di edifici pubblici e privati con opere di street art, come è stato fatto in tante città grandi e piccole, per mitigare situazioni di degrado, brutture, dare vita a facciate anonime,  e per offrire una opportunità agli artisti e un motivo in più per venire a Chiusi Scalo…
Ci piacerebbe che nell’ambito delle politiche di area e della transizione green, fossero loro a riaprire la discussione su due fronti: 1) sul “treno per Nottola” e cioè sulla possibilità di utilizzare la linea Chiusi-Siena, nel tratto Sinalunga-Montepulciano-Chiusi come metropolitana di superficie con orari ad hoc rispetto alla fruizione dell’ospedale, e servizio navetta da Montepulciano Stazione a Nottola (15 minuti in tutto, da Sinalunga e da Chiusi, con fermate anche a Torrita e, possibilmente a Montallese). Treno per Nottola che farebbe diminuire il traffico sulla 326 con vantaggi sul fronte inquinamento e sicurezza e sarebbe anche ad uso turistico con possibilità di utilizzo in binomio con la bici in relazione ai percorsi esistenti (vedi Sentiero della Bonifica, Strade del vino e altri);
2) il collegamento rapido stradale Perugia-Chiusi, utilizzando la Pievaiola, progetto su cui in Umbria si sta ragionando da tempo e che per Chiusi sarebbe di importanza vitale perché consentirebbe non solo di raggiungere il capoluogo umbro in meno di mezz’ora, ma allargherebbe gli orizzonti chiusini, potenziando le relazioni già forti con l’Umbria e l’appeal della città.
Siamo altresì sicuri che riproporranno quanto prima la necessità di dotare Chiusi Scalo di una sala multifunzione, per conferenze, incontri, mostre, performance musicali e teatrali (anche questo argomento era nel loro programma del 2016) e che si faranno promotori di iniziative per chiudere alcune questioni aperte, trovare una soluzione alle “incompiute” (tipo il centro merci fantasma su cui sono stati affossati oltre 2 milioni di euro) e alle situazioni di maggior degrado (edifici disabitati e fatiscenti, opifici e capannoni dismessi, aree da bonificare).
Infine, siccome il 2022 sarà la ricorrenza del 20° anniversario della morte di Ottiero Ottieri, scrittore  chiusino tra i più importanti del ‘900 e giornalista socialista e di sinistra (collaborò con l’Avanti e con l’Unità), saremo grati ai Podemos se volessero rilanciare e perorare la proposta di intitolargli la Tensostruttura San Francesco, che è uno dei luoghi della cultura di Chiusi. E per rimanere nell’ambito della cultura e della memoria non ci dispiacerebbe se volessero dare seguito all’iniziativa portata avanti per 4 anni dalla giunta uscente e Anpi della visita ai cimiteri di guerra del Commonwealth nel giorno della Liberazione di Chiusi e alla proposta di riunire in un unico sacrario con unica stele tutti i partigiani e i garibaldini sepolti nel cimitero, in modo che sia più agevole e meno dispersivo rendere loro omaggio, perché più il tempo passa, più la memoria di disperde.
Le cose indicate in questi “appunti” a nostro avviso sono (sarebbero) cose di sinistra, tutte piuttosto decisive o caratterizzanti. Utili a migliorare l’assetto e le relazioni della città. Non sappiamo se alcuni figurano anche nella cartella che il sindaco uscente ha lasciato sulla scrivania a Gianluca Sonnini, probabilmente no, perché queste non sono “opere contingenti e urgenti”, ma idee su cui lavorare con un respiro un po’ più lungo. L’urgenza a volte è dettata dalla volontà. E’ una questione di scelte. E le priorità sono la prima cartina di tornasole per valutare una compagine di governo.
m.l.
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