CHIUSI, SOLO IL 65% DI VACCINATI TRA I 40-50ENNI. PER QUALCUNO E’ UN SEGNALE DI DISSENSO NEI CONFRONTI DI BETTOLLINI

mercoledì 01st, settembre 2021 / 11:24
CHIUSI, SOLO IL 65% DI VACCINATI TRA I 40-50ENNI. PER QUALCUNO E’ UN SEGNALE DI DISSENSO NEI CONFRONTI DI BETTOLLINI
0 Flares 0 Flares ×

CHIUSI – La differenza tra scrivere su un giornale come primapagina e il Corriere della Sera o Repubblica, oltre allo stipendio è che se scrivi su primapagina le persone di cui parli sul giornale le puoi incontrare al bar, al supermercato, in farmacia, o semplicemente in piazza. I “filtri” sono minori. Il rapporto è più diretto. E questo rende, oggettivamente, tale rapporto un po’ più complicato. Soprattutto in periodi di campagna elettorale o di forti tensioni, come avvenne ad esempio durante la bagarre sul progetto Acea.

Questa mattina una persona che conosco e che so essere impegnata nella preparazione di una lista elettorale, mi ferma per strada e attacca bottone sulla questione delle vaccinazioni, in connessione però con la campagna elettorale. Lo spunto, mi dice, glielo ha fornito il sindaco che ieri sera ha pubblicato un post piuttosto preoccupato sull’andamento della campagna vaccinale a Chiusi, fornendo anche i dati sui vaccini somministrati per fasce di età.

Il sindaco ha fatto notare, appunto con una certa preoccupazione, che “a Chiusi siamo al 75,3% di copertura con la prima dose  (77,39% in provincia di Siena) e al 61,68% di chi ha completato il ciclo vaccinale. Nell’ultimo mese importante è stata l’adesione alla campagna vaccinale delle fasce più giovani, invece, dobbiamo decisamente migliorare nelle fasce di età tra i 40 e i 59 anni”.  E in effetti nella fascia 40-49 anni siamo al 65%, mentre nella fascia 50-59 siamo al 76%.

La persona di cui sopra mi ha esposto una sua teoria che spiegherebbe questi dati e soprattutto quella percentuale più bassa rispetto anche alla Provincia di Siena nel suo complesso, nella fascia di età tra i 40 a i 60 anni, che poi è quella delle persone più attive, in piena attività lavorativa e anche più impegnate nella politica e nel sociale.

“Hai capito perché tra i 40-50 enni c’è un 35% che non si è ancora vaccinato, nonostante l’hub vaccinale e i post del sindaco? La risposta – mi dice –  è semplice: è che il sindaco con i suoi post terroristici, con il suo iper attivismo sul tema pandemia,  ha rotto il cazzo. La percentuale bassa di vaccinati nella fascia cruciale della popolazione è la riprova che Bettollini non ha più seguito, che la gente non lo ascolta e non lo segue, anzi fa il contrario di quello che chiede. Questo è l’insuccesso che chiude la sua carriera e la sua esperienza politica”.

Quindi, per questa persona i non vaccinati chiusini (quel 35% tra i 40 e i 50 anni che non si è ancora presentato, ad esempio) non sarebbero no vax convinti, ma semplicemente degli anti Bettolliniani, gente che non vaccinandosi ha voluto dare un messaggio di dissenso al sindaco.  Che peraltro è pure fuori gioco rispetto alla partita elettorale.

La teoria può anche avere un fondo di verità, ma se così fosse sarebbe preoccupante quanto la pandemia.  Perché vorrebbe dire che c’è gente che pur di fare un dispetto al “regnante” e segnalare una distanza politica, mette a rischio la salute propria e quella degli altri e vede nell’hub vaccinale, non una opportunità, per facilitare la vaccinazione, ma addirittura uno strumento di propaganda (per chi e per cosa, dato che Bettollini non è in corsa?).

Siamo alla follia. E qui c’entra davvero poco la libertà individuale e il diritto di scegliere se curarsi o meno e in che modo.  Perché – lo abbiamo scritto ieri – il 90% degli attuali ricoveri in terapia intensiva riguarda persone non vaccinate. Segno che il vaccino funziona e non fa ammalare in modo grave.

Vorrei anche ribaltare il concetto. A Chiusi, secondo i dati diffusi dal sindaco, siamo “bassi” rispetto alla media, soprattutto nella fascia di età sopra citata, quella “mediana” e più attiva. Come sarebbe andata senza l’hub vaccinale aperto a giugno e senza il “martellamento” mediatico che il sindaco ha fatto nei mesi dell’emergenza? Probabilmente ancora peggio. Seconda domanda: ma a Chiusi c’è un 35% di persone in età attiva, quindi anche scolarizzate, che rifiuta la scienza, è incline al complottismo e vede nella campagna vaccinale una dittatura sanitaria? Davvero è così?

Il dato della percentuale bassa di vaccinazioni tra i 40-60 enni è un dato preoccupante dal punto di vita sociale e sanitario, non solo da quello politico. E se chi sta lavorando alle liste elettorali ritiene che sia solo una risposta all’iper attivismo di Bettollini, vuol dire che la politica è malata e malata grave. E sarebbe altrettanto grave se la politica (tutta: destra, sinistra, centro) facesse spallucce, e invece di spingere sulla campagna vaccinale, pensasse di lucrare voti e consenso accreditando la teoria fantasiosa, ma non troppo, del no-vax come “presa di distanze da Bettollini”.  Viene spontanea anche un’altra domanda:  ma a Chiusi c’è un 35% di persone in età attiva, quindi anche scolarizzate, che rifiuta la scienza, è incline al complottismo e vede nella campagna vaccinale una dittatura sanitaria? Davvero è così? Chi sta preparando le liste elettorali se n’è accorto, e cosa fa, gli strizza l’occhio?

Ci piacerebbe sapere dai tre candidati a sindaco che hanno annunciato la loro presenza alle elezioni e dai candidati di lista non appen a usciranno allo scoperto, cosa pensano della gestione della pandemia fatta dal Comune di Chiusi, della campagna vaccinale e che cosa hanno in mente di fare, da qui a dicembre (quando chiuderà l’hub) e poi in futuro, per tenere il virus sotto controllo. I dati riferiti da Bettollini qualche riflessione la richiedono.  Certe fantasiose letture in chiave politica pure.

m.l.  

 

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Email -- LinkedIn 0 Pin It Share 0 0 Flares ×
Consorzio di bonifica
Mail YouTube