CHIUSI SCALO, RUZZI DELLA CONCA: IL MAR NERO SFIORA L’IMPRESA, MA LA CONCA RESTA ALLE BIFFE

domenica 05th, settembre 2021 / 19:52
CHIUSI SCALO, RUZZI DELLA CONCA: IL MAR NERO SFIORA L’IMPRESA, MA LA CONCA RESTA ALLE BIFFE
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CHIUSI – Come è successo a Montepulciano, dove al Bravio dlele Botti ha vinto per la prima volta nella storia la contrada di Collazzi, sembrava che anche a Chiusi questa edizione dei Ruzzi della Conca post pandemia potesse vedere la vittoria della contrada del Mar Nero, che non vince dal 1982. Unico trionfo, mai più “bissato”.

Gli “interisti” come li ha definiti un contradaiolo sugli spalti per via dei colori nerazzurri, hanno conquistato la finale battendo prima la Fornace (12-9 il punteggio) nella gara eliminatoria, poi il Granocchiaio in semifinale, con una gara senza appello finita 12-5.

Pareva fosse davvero la volta buona per la contrada più piccola e “nonna” della manifestazione. Ma nella finale, giocata contro le Biffe, che avevano vinto domenica scorsa assicurandosi l’acceso diretto alla gara decisiva, il terzetto del Mar Nero si è sciolto come neve al sole. Probabilmente per la stanchezza. E’ finita 16-5 per i verdearancio, con i giocatori del Mar Nero, Daniele Paolucci, Federico Ferretti e Marcello Nigi e il giovane Francesco David entrato nel finale al posto di Nigi, che hanno sbagliato molti colpi, pur disputando alcuni scambi in maniera magistrale, terminati con palle fuori di pochissimo.

Al contrario, il terzetto delle Biffe composto da Giacomo Ferretti, David Giannotti e Francesco Tistarelli ha sbagliato pochissimo, praticamente niente, dimostrandosi la squadra più forte di questi ultimi anni.

Lo stop per pandemia che non ha fatto disputare l’edizione 2020 sembrava aver cambiato un po’ le gerarchie, annullando le differenze degli anni precedenti. La coppia Federico Ferretti-Daniele Paolucci del Mar Nero per esempio è apparsa ancora forte, forse la più “esperta” che sia scesa in campo, ma alla fine anche i due nerazzurri non ne avevano più e hanno dovuto concedere l’onore delle armi ai più giovani biffaioli.

E’ stata una edizione in tono minore, con poco pubblico, causa restrizioni anticovid, senza sfilata storica in costume, senza cene in taverna… Ma l’importante, dopo l’anno di purgatorio, era ricominciare, ripartire. E la festa di Chiusi Scalo, nonostante tutto, è ripartita e la sfida della Palla al  Braccale ha regalato anche quest’anno fasi di bel gioco ed emozioni. Hanno vinto i più forti. Tutti gli altri hanno onorato comunque il campo e i propri colori. Molto rammarico avrà certamente il Sottogrottone che in vantaggio 11-9 nella eliminatoria con il Granocchiaio, ha regalato 2 match point e si è poi fatta superare ai vantaggi, 13-11.

Vedendo il livello del gioco, anche in una edizione segnata dall’emergenza e presumibilmente da allenamenti precari, noi un bel cartellone, come quello che segnala “Città della Pieve, città del Perugino” nella rotatoria di Po’Bandino, con su scritto “Chiusi città della Palla al bracciale” con l’immagine di un giocatore, noi in una delle rotatorie di accesso ce lo metteremmo. Chi si candida a governare la città prenda nota…

m.l.

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