CHIUSI, 4 TEMI CALDI E LA STRANA MIOPIA DELLE OPPOSIZIONI

venerdì 09th, luglio 2021 / 17:25
CHIUSI, 4 TEMI CALDI E LA STRANA MIOPIA DELLE OPPOSIZIONI
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CHIUSI – C’era una volta una giunta comunale e una maggioranza che, sulla spinta dei successi della squadra locale e su pressioni della società calcistica, voleva costruire uno stadio faraonico nuovo in una ex cava, e voleva cementificare parte dell’area sportiva esistente, dicendo che ciò serviva a ricucire urbanisticamente Chiusi Scalo con il quartiere dele Biffe… e c’erano delle opposizioni, gruppi e comitati di cittadini e la stampa locale che si opponeva a quella scelta…  Questo avveniva tra il 2002 e il 2010, quando fu presentato un Piano Strutturale che prevedeva una “colata” di 200 mila metri cubi di cemento… Prima la Primavera, poi la lista Possiamo sulla questione costruirono buona parte delle loro campagne elettorali, nel 2011 e nel 2016. Cosa è successo in seguito? E’ successo che quel piano è stato drasticamente ridimensionato, che l’area sportiva esistente (campi da calcio) non è stata cementificata, ma riqualificata ed oggi è una delle migliori del comprensorio e neanche lo stadio faraonico è stato costruito, al suo posto, recuperando quasi tutto ciò che era stato già costruito è stato realizzato un nuovo Palasport. Che è costato complessivamente un bel po’ (circa 5 milioni di euro), ma non ha uguali nel raggio di 50 km forse più; può ospitare gare di livello nazionale, impossibili nel vecchio palazzetto, e ha consentito di non gettare al vento gli oltre 2 milioni spesi per avviare la costruzione dello stadio. Insomma, in soldoni,  il Comune di Chiusi, nonostante la maggioranza fosse la stessa che aveva impostato le scelte precedenti, ha fatto ciò che opposizioni, comitati e stampa chiedevano: evitare uno sperpero di denaro pubblico ed evitare la cementificazione di un’area verde. Le opposizioni dovrebbero dunque cantare vittoria per aver  ottenuto un risultato e dovrebbero essere grati al sindaco e alla giunta che hanno cambiato strada e sono andati sulla strada che l’area critica indicava.

C’era una volta una amministrazione comunale, che insieme ad altre amministrazioni comunali sia umbre che toscane e ad altri soggetti vagheggiava una stazione in linea, in sopraelevata nell’area dell’ex centro carni per intercettare l’alta velocità. Il sindaco Scaramelli organizzò anche un mega convegno al Mascagni sul tema presentando progetti dettagliati più dei plastici di Bruno Vespa. La solita stampa locale, ma anche le opposizioni (Primavera e poi i podemos) sostenevano che quell’idea fosse una bufala colossale e che fosse meglio puntare sulla stazione esistente, ristrutturandola alla bisogna… Anche in questo caso l’Amministrazione Bettollini dopo aver sostenuto la linea Scaramelli ha cambiato direzione e si è adoperata per ottenere la fermata del Frecciarossa alla stazione di Chiusi, abbandonando l’dea balzana della stazione volante. E l’ha ottenuta nel 2019. Dopo opportuna riqualificazione della stazione con un investimento di RFI di circa 7 milioni di euro. Intervento deciso da RFI nell’ambito di un progetto nazionale, che conferisce valore e nuova centralità alla stazione chiusina. Anche su questo le opposizioni avrebbero di che gioire, invece cosa fanno? Il contrario. Sono strane le opposizioni chiusine.

C’era una volta una lista che in campagna elettorale, nel 2016, propugnava “la riduzione del consumo di suolo, il recupero e riutilizzo delle aree dismesse o inutilizzate in zona industriale, a partire dall’ex Centro Carni con ipotesi di parco energetico“.  La cosa a noi fece piacere perché quella era una nostra proposta. Solo che all’inizio del 2020, quando al termine dell’Inchieesta Pubblica sul famigerato Carbonizzatore Acea, il sindaco propose di fronte al Mascagni gremito ad Acea di realizzare proprio un Parco energetico nell’area ex Centro carni, al posto del Carbonizzatore bocciato, quella forza di opposizione non ha alzato un dito, né ha detto una parola, per cantare vittoria, per sottolineare che il sindaco aveva fatto propria una proposta della minoranza. Noi, così come sostenemmo la proposta contenuta nel programma di Possiamo, salutammo con soddisfazione anche la proposta di Bettollini ad Acea… Possiamo no. Silenzio. Il M5S dal canto suo ha presentato interrogazioni sulla gestione dei posteggi fotovoltaici, ma su questa ipotesi è rimasto in silenzio. Eppure un’area di 12 ettari a parco energetico potrebbe essere una bella risposta green, no? Ma le opposizioni chiusine sono strane.

C’era una volta la Lista Possiamo che nel proprio programma elettorale 2016 scriveva: “Ritorno dell’ente comunale come unico gestore e promotore delle attività culturali”, ciò in polemica con la Fondazione Orizzonti e con la linea della gestione “privatistica” del teatro e delle altre attività culturali… Nel 2017 il sindaco, prendendo atto di una situazione di bilancio preoccupante della Fondazione, decideva di cambiare strada e di riportare la gestione della Fondazione stessa sotto lo stretto controllo comunale, affidandone la presidenza non più ad un imprenditore, manager o soggetto terzo, ma al sindaco pro tempore. Se non esattamente ciò che chiedevano i Podemos, certamente un passo nella direzione da essi indicata… Ma anche su questo nessun riconoscimento ma ulteriori polemiche, con  esponenti delle opposizioni più solidali con le presidenze privatistiche che con il sindaco…

Normalissimo che partiti e movimenti di minoranza solidarizzino poco con chi governa. Normale anche che possano esserci, al di là delle divergenze politiche, anche questioni caratteriali, rapporti difficili a pelle…  Però la politica si basa sulle proposte e sulle risposte e si misura sui risultati.

Qui abbiamo evidenziato 4 temi specifici, tutti piuttosto rilevanti per impegno di spesa o per impatto nella discussione, sui quali l’Amministrazione comunale, nella legislatura che va a concludersi ha di fatto sposato, portato avanti  o ha realizzato cose proposte dalle opposizioni, da comitati e stampa. Far finta di non vedere, spostare il ragionamento sul benaltrismo… (c’è sempre qualcos’altro di meglio o di peggio da sottolineare), evitare accuratamente di tornare sulle proprie proposte per non fare un piacere al sindaco a chi per lui, ci sembra in tutta franchezza un atteggiamento poco politico, piuttosto infantile se non miope.

Ci saranno mille altri temi sui cui si può non essere d’ccordo, ma se almeno su alcuni si registra unità di vedute, non è un male. In questi 4 casi il vituperato Bettollini, per scelta consapevole e ponderata o per necessità ha operato scelte e ha lavorato nella direzione indicata dalle opposizioni. Noi, nei panni delle opposizioni ne saremmo ben felici e proveremmo anche a prenderci il merito. Andando però anche a stringergli la mano. A lui e a chi ha lavorato con lui, non a chi lo ha fatto fuori e, per la cronaca, figurava tra i fautori delle scelte scellerate a suo tempo contestate.

m.l.

 

 

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