CHIUSI: PD, PRONTO IL TANDEM SONNINI-SILVA POMPILI. COSA FARANNO PODEMOS E 5 STELLE?

giovedì 24th, giugno 2021 / 18:49
CHIUSI: PD, PRONTO IL TANDEM SONNINI-SILVA POMPILI. COSA FARANNO PODEMOS E 5 STELLE?
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CHIUSI – E’ ormai una settimana che il Pd ha ufficializzato la candidatura a sindaco di Gianluca Sonnini. Candidatura da sottoporre alla eventuale coalizione, ma sulla quale il Pd difficilmente scenderà a patti. La cosa strana è che ad oggi quella di Sonnini è l’unica candidatura in campo. Nessun’altra forza politica, né i partiti, né i movimenti, né le aggregazioni civiche, nessuno, ha fatto un passo. La situazione politica chiusina, già surreale e  un po’ kafkiana per come si è evoluta all’interno del partito di maggioranza, è ancora più surreale al di fuori di esso.

A tre mesi, massimo 3  mezzo dall’appuntamento con le urne, il fatto che nessuno abbia neanche accennato a possibili candidature offre un quadro sconfortante. Bene che vada, a questo punto, si scapperà qualche coniglio tirato fuori dal cilindro all’ultimo tuffo, uno scatto all’ultimo chilometro… Il che non è il massimo in termini di programmazione e e di… confronto. Parola che echeggia qua e là, ma che nella realtà è una scatola vuota.

Per la verità, un nome aveva provato a gettarlo sul tavolo Stefano Scaramelli, proponendo l’avvocato Massimiliano Barbanera come candidato di una lista cittadina, senza simboli di partito, ma coi partiti del centro sinistra dentro. Nome e proposta però caduti nel vuoto. Il Pd ha risposto picche e a scanso di equivoci e di ripensamenti, ha messo un punto fermo candidando Sonnini.

Per il resto niente di niente da parte della destra che ha l’occasione della vita, perché un Pd così diviso e malmesso non le era ma capitato nella storia, ma sembra poco intenzionata a sfruttarla; niente di niente da parte delle due attuali forze di opposizione, Podemos e M5S che non si sa quali intenzioni abbiano, se andare all’abbraccio con il Pd debettolinizzato,oppure tentare altre strade.

I promotori dell’iniziativa civica Confronto Aperto dicono che loro vogliono solo aiutare i partiti a stilare programmi, proponendo temi e problemi, ma che non hanno alcuna intenzione di candidarsi a governare la città e nemmeno a imbarcarsi nella battaglia elettorale.

Il solo pensiero che a Chiusi, alle prossime amministrative si presenti una sola lista magari fatta dal Pd con le due attuali forze di minoranza, fa venire i brividi. Già la coalizione sarebbe difficile da spiegare, ma elezioni con una lista sola sono uno scenario da paese di mafia. Nel 2019 è successo a Montegabbione, ma solo perché il Pd fece un errore procedurale (ed è tutto dire) e non riuscì a presentarsi…

Intanto, in pochi giorni (10 per la precisione), per tre volte la segretaria del Pd Simona Cardaioli si è fatta vedere in occasioni pubbliche insieme al “sindaco in pectore” Sonnini e ad un’altra figura. E’ successo all’inaugurazione del Palasport, all’iniziativa dei “civici” di Confronto Aperto e ieri alla partita di basket della San Giobbe.

Agatha Christie diceva che due indizi sono solo due indizi, ma tre indizi sono una prova. E l’impressione è che il Pd dopo aver ufficializzato Sonnini, abbia anche già deciso chi lo affiancherà come vicesindaco. Anzi, come vicesindaca, dato che per la parità di genere, dovrà essere una donna. Le tre uscite a pochi giorni di distanza, con il medesimo terzetto, fa infatti ipotizzare un “ticket” sindaco-vicesindaco Gianluca Sonnini-Silva Pompili. Un uomo e una donna, un esponente del partito e una figura della società civile, più precisamente dell’imprenditoria più “brillante! Con una particolarità comune: tutti e due sono stati “rottamati” da Scaramelli l’uno e da Bettollini l’altra. Se il ticket fosse confermato sarebbe l’apoteosi della vendetta.

Sonnini fu sacrificato per lanciare Bettollini, Silva Pompili invece fu bocciata dall’elettorato Pd alle elezioni 2016, più tardi anche alle votazioni per il Cda di Banca Valdichiana e poi fu defenestrata dalla presidenza della Fondazione Orizzonti che Bettollini decise di riportare sotto l’egida e il controllo del Comune, dopo la discussa “era-Cigni” e l’ancora più discusso deficit accumulato… 

Il Pd sembra insomma incamminarsi sulla strada della totale rottura e discontinuità con la gestione Bettollini, il che naturalmente rientra tra le scelte legittime del partito che è andato avanti a maggioranza, senza curarsi troppo delle defezioni e delle secessioni…

Resta da capire come potrebbero appoggiare un tandem Sonnini-Pompili  i podemos e i 5 Stelle che sulla Fondazione hanno sempre sostenuto che di dovesse (e si debba) chiudere. “Possiamo” nel suo programma elettorale del 2016 scriveva testualmente: “Ritorno dell’ente comunale come unico gestore e promotore delle attività culturali”, che in pratica è quello che ha fatto Bettollini (stante che la Fondazione non si può chiudere se non portando i soldi in banca per ripianare il debito). Gli stessi 5 Stelle hanno presentato di recente una Interrogazione in Regione  proprio sulla Fondazione e sulla concessione ad essa del Teatro Mascagni, in usufrutto per 30 anni, adombrando dubbi sulla regolarità della scelta e sul ruolo di controllo della Regione… Insomma tutto meno che rose e fiori.

Ritrovarsi fianco a fianco con l’ultima presidente “privata” della Fondazione, nominata a suo tempo da Scaramelli (con Sonnini vice) per le due forze di opposizione sarebbe un boccone duro da digerire e soprattutto da spiegare ai propri elettori, anche se ormai a Chiusi la politica digerisce di tutto, anche compagnie improbabili se non addirittura imbarazzanti (come la Lega per gente come Giorgio Cioncoloni).

In tutto questo non c’è un giudizio sulle persone, ma solo la constatazione di situazioni kafkiane..

Nel frattempo il Pd regionale spinge perché anche a Chiusi si vada verso la stessa coalizione che ha sostenuto Giani a settembre 2020 ovvero Pd, Italia Viva, socialisti ed Sinistra civica ed ecologista… I 5S dal canto loro a Chiusi strizzano l’occhio al Pd, ma a Firenze vanno in direzione diversa.

Una parte di Pd, compresi molti ex militanti storici del Pci,  ma anche una parte di quella che un tempo si definiva la destra moderata e liberale sperano ancora che Bettollini ci ripensi e torni in campo, magari anche insieme a Scaramelli.

Il sindaco per ora resta fermo sul suo “non mi ricandido” (ma la giacchetta gliela tirano in tanti ed è già tutta sgualcita) e inaugura… dopo il palasport e l’Hub vaccinale, tra poco toccherà alla piazza Garibaldi a Chiusi Scalo che da ieri è senza più la rete di cantiere, ma ancora con alcune opere da terminare e agli antichi  lavatoi di Porta Lavinia nel centro storico, oggetto di un recupero interessante.

Forse un piccolo “focus” sulle opere, i risultati portati a casa e quelli rimasti sula carta sarebbe utile a tutti. Perché il confronto non parte da lì?

m.l.

Nella foto (di repertorio) Silva Pompili e Gianluca Sonnini, insieme al sindaco Stefano Scaramelli e ai componenti della Fondazione Orizzonti, fine 2014.

 

 

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