CHIUSI, IL COMITATO CIVICO SI FERMA AL PROCESSO A BETTOLLINI E RESTA NEL “LIMBO”

lunedì 21st, giugno 2021 / 10:37
CHIUSI, IL COMITATO CIVICO SI FERMA AL PROCESSO A BETTOLLINI E RESTA NEL “LIMBO”
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CHIUSI  – Venerdì 18 si è tenuta nel fresco del “Prato” a Chiusi città, la prima iniziativa pubblica del Comitato “Confronto Aperto”, ovvero l’aggregazione civica lanciata un mese e mezzo fa da Giorgio Cioncoloni, Alessandro Bologni, Gaetano Gliatta, Massimo Tiezzi e altri… Per gli stessi organizzatori, la risposta è stata “incoraggiante”, ma solo a metà: “Voglio ringraziare tutti coloro che hanno partecipato con la presenza e con gli interventi.
Siete stati molti, segnale incoraggiante per la nostra attività futura. E’ stata la dimostrazione che la voglia di sapere e di dibattere non si è esaurita ma solo addormentata. Bisogna tutti insieme trovare il modo di svegliarla e di tenerla viva” ha scritto a posteriori il relatore Giorgio Cioncoloni in un post su facebook.  Il quale però sottolinea come “purtroppo la politica presente non ha saputo, o voluto, dare risposta ai molti interrogativi posti sulle vicende amministrative degli ultimi dieci anni e forse ha equivocato sul ruolo dei cittadini che noi vorremmo interpretare”. Ed ecco the dark side of the moon, la faccia oscura della medaglia.
“Cari politici – scrive ancora Cioncoloni –  assumetevi le vostre responsabilità, il nostro compito è quello di mettere in luce i problemi che ci stanno a cuore, non quello di proporne le soluzioni. Siete voi, che vi candidate a governare il paese, che dovete condividere o meno questi problemi e, in caso positivo, trovarne le soluzioni.
I medici ascoltano i sintomi dei malati, individuano le malattie e ne studiano le cure, altrimenti, se i malati fossero in grado di curarsi da soli, non ci sarebbe bisogno dei medici. Se c’è veramente la volontà di aprire una stagione politica nuova e di ritrovare la credibilità perduta, i conti con il passato vanno fatti subito e non rinviati, per poi sperare che vengano dimenticati.
Questo modo di agire lo abbiamo visto ormai troppe volte, lo sappiamo ben riconoscere e sappiamo anche che non porta da nessuna parte.
Da chi vuole accreditarsi come portatore di novità ci aspettiamo ben altri segnali e soprattutto segnali chiari e trasparenti, non celati dietro le solite formule omnicomprensive”.
Cioncoloni insomma non solo non è soddisfatto della risposta della politica, ma non fa sconti neanche a chi si è presentato con il sorriso e quasi con un vassoio di pasticcini.
Il Pd per esempio, fresco di decisione sul candidato a sindaco che dovrà sottoporre anche alle eventuali forze alleate, si è presentato in massa, c’era praticamente tutto il partito, nella sua componente maggioritaria: la segretaria Cardaioli, il candidato Sonnini e poi Paolo Giglioni, Lino Pompili, Fiorella Fanciuli, Mauro Culicchi, Simone Agostinelli più esponenti vari da Paolo Scattoni a Gisella Zazzaretta, a Marco Ciarini, così come erano presenti in buon numero i Podemos (Luca Scarameli, Daria Lottarini, Pierluca Cupelli, Agnese Mangiabene e l’ex Nasorri, passato di recente a Sinistra Civica ed Ecologista che è già nella maggioranza regionale insieme al Pd e Italia Viva). Presente anche Bruna Cippitelli dei 5 Stelle e ovviamente quel poco che si conosce della destra (Gaetano Gliatta che faceva il conduttore, Francesca Cappuccini, Francesco Sepiacci, già tra i promotori). 
Certo senza la truppa Pd e quella di Possiamo, la platea sarebbe risultata più scarna. Forse Cioncoloni si aspettava di più anche da questo punto di vista.
Nel finale di serata c’è stata qualche scintilla, ma per buona parte il dibattito è scorso via liscio come l’olio, tra ringraziamenti e convenevoli e toni bassi, fin troppo. L’intervento della segretaria Pd Cardaioli sembrava a pubblicità delle magliette “Baci & Abbracci”, come se l’iniziativa non fosse nata proprio in polemica con il sindaco certamente, ma anche con la giunta e la maggioranza che lo hanno sostenuto. Quindi anche in polemica con il Pd che se anche adesso ha fatto fuori Bettollini non è che negli ultimi 10 anni ha vissuto e operato su Marte. E mai una volta si è messo di traverso.
Però, paradossalmente, più che il Pd il Pd il bersaglio principale, insieme al sindaco, sono state anche le due forze di opposizione accusate da alcuni interventi di apprestarsi ad un inciucio contro natura con il partito di maggioranza, esponendo Chiusi ad una situazione senza precedenti, ovvero ad una stagione senza opposizione.
Bettollini, evocato fin dall’inizio come una sorta di angelo del male è stato accusato di tutto, anche di cose superate dagli eventi e già chiarite in alcune sedute consiliari anche recenti (vedi la questione Fondazione Orizzonti o quella sul fotovoltaico nei posteggi), è stato aggregato al gruppo di coloro che non hanno alzato un dito per evitare la “nefasta fusione di Banca Valdichiana con Banca Tema”, quando invece lo fece e anche duramente, nel gennaio 2020, prendendosi pure l’accusa di voler ingerire sulle questioni della banca. E dopo Bettollini lo fecero anche i Podemos… Ma si sa quando si parte per sparare poi si spara nel mucchio, anche un po’ a casaccio. 
Però, al di là di tutto questo, la domanda principale è rimasta inevasa. Ed è questa: il Comitato che ha organizzato la serata del 18 al Prato, vuole diventare e diventerà una lista civica alternativa al “potere costituito” e anche alternativa al possibile “inciucio” tra Pd e attuali opposizioni?
La risposta di Cioncoloni, sia lì sul posto, sia nell’intervento a posteriori su facebook lo esclude:”il nostro compito è quello di mettere in luce i problemi che ci stanno a cuore, non quello di proporne le soluzioni. Siete voi, che vi candidate a governare il paese”. E anche altri (Tiezzi, Gliatta…) lo hanno ribadito: “siamo qui solo per aprire e favorire il confronto, non per candidarci al governo della città”…  Molti, anche tra i presenti saranno rimasti delusi. Non è questo ciò che volevano sentire. La destra che sparava di poter sostenere un listone civico, tipo quello che portò alla vittoria Risini a Città della Pieve nel 2019, adesso deve ricominciare da capo e pensare ad una o più liste proprie oppure dovrà lavorare per convincere Cioncoloni & C. a fare il grade passo e dal confronto passare allo… scontro.
Quella di venerdì scorso è stata la prima uscita, ci sarà tempo per approfondire certi temi ed entrare nel merito delle questioni, ma anche sul piano dei contenuti, cioè dei temi concreti e dei punti programmatici posti in discussione e gettati sul tappeto, la serata è stata piuttosto deludente. Almeno per chi come noi osservava e ascoltava dall’esterno. Ci ha provato Paolo Scattoni a lanciare un paio di idee (politiche abitative e sociali per anziani e stranieri e rilancio delle scuole superiori), per il resto una sequenza di polemiche antiche sentite e risentite, con una vena di astio atavico viscerale mai sopito, tipica di chi pensa di essere l’unico ad aver ragione mentre tutti gli altri hanno torto.
Anche nei confronti del sindaco e dell’amministrazione si è parlato più degli “atteggiamenti” che degli atti e dei risultati. Tutto legittimo, naturalmente. La critica è il sale della democrazia. Il pensiero critico, la non omologazione è la prima ricchezza. La partecipazione attiva dei cittadini, pure. Ma se il Pd e le altre forze politiche non hanno brillato e non brillano per “progetto politico” anche il Comitato Confronto Aperto è sembrato anch’esso in alto mare da questo punto punto di vista, prigioniero di logiche e dinamiche di “rivincita” di una parte sull’altra, logiche da “processo di Norimberga” verso una stagione politica e i suoi protagonisti… 
Solo che se il “processo” non sfocerà in qualcosa di concreto, cioè – diciamolo – in una lista civica, con un candidato forte, l’impressione è che il confronto potrebbe anche finire qui, senza lasciare traccia alcuna. Se invece l’aggregazione decidesse di fare il passo successivo, con un Pd allo sbando e diviso a metà potrebbe pure avere chances di vittoria.  C’è chi, anche nella platea di venerdì sera sussurrava che forse il Comitato avrebbe dovuto guardare ai Podemos e ai 5 Stelle, per togliere linfa al Pd e non confondersi con alleati ingombranti e imbarazzanti (la Lega, i neofascisti) che tra l’altro a Chiusi non hanno mai avuto tanta fortuna. Ma questa è un’altra storia…
m.l. 
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