UN CHIUSINO-PIEVESE D’ADOZIONE NEL FILM PIU’ CENSURATO DELLA STORIA

lunedì 26th, aprile 2021 / 17:26
UN CHIUSINO-PIEVESE D’ADOZIONE NEL FILM PIU’ CENSURATO DELLA STORIA
0 Flares 0 Flares ×

CHUSI – C’è un film italiano che risulta essere il film più censurato della storia. No, non  è “Ultimo tango a Parigi” di Bernardo Bertolucci. E’, nientepopodimenoche un film di… regime. Si intitola Harlem e lo girò il regista Carmine Gallone nel 1943. Piena era fascista e piena guerra mondiale in corso.

Harlem è una pellicola di propaganda fascista, razzista e di taglio antiamericano. Racconta il torbido mondo degli incontri di pugilato truccati dalle scommesse, infiltrati dalla mafia e nello stesso tempo contro i negri e gli ebrei… E’ ambientato negli Usa. Tra gli attori anche Osvaldo Valenti e Luisa Ferida i due divi dei “telefoni bianchi” che si arruolarono tra i Repubblichini di Salò e che furono fucilati dai partigiani per ordine di Pertini. Ma i protagonisti principali sono Amedeo Nazzari e Massimo Girotti.  Uscito in piena guerra, dopo la fine del conflitto il film fu ripresentato con un nuovo titolo, “Knockout” e con tutti i dialoghi cambiati. Sparirono tutte le frasi antiamericane, la pellicola fu accorciata di 30 minuti. Ma non era un “filmetto” e funzionò lo stesso, ebbe 5 riedizioni, l’ultima edizione è del 1957, 14 anni dopo la prima.

Amedeo Nazzari e Massimo Girotti sono due star di prima grandezza. Il personaggio interpretato da Girotti è ispirato a Primo Carnera, campione di pugilato, presenta anche lui nel film.

Ma perché ne parliamo oggi su primapagina? Perché del film si è parlato nei giorni scorsi sui giornali e perché tra gli attori c’è un giovanotto alto e robusto di colore, che Girotti deve battere sul ring. E alla fine lo batterà, nel tripudio degli spettatori che inneggiano alla superiorità della razza ariana…

Quel ragazzone di colore ha abitato per molti anni a Chiusi ed è sepolto nel cimitero di Città della Pieve. Si chiamava Lodovico Longo. Era figlio di un imprenditore padovano che aveva interessi economici in Africa, precisamente in Congo e che lo aveva avuto da una relazione con una donna del posto. Classe 1912, Lodovico Longo aveva praticato il pugilato in gioventù, ma il colore della pelle, in quegli anni, a cavallo della guerra, non lo aveva certo aiutato. Divenne poi uno studioso di matematica. Sosteneva di aver risolto il famoso Teorema di Fermat…  A Chiusi, negli ultimi anni della sua vita viveva di pensione e facendo ripetizioni di matematica e fisica. Aveva sposato in seconde nozze una donna di Città della Pieve.

Nel film Longo fa la parte del pugile nero che combatte con Girotti al Madison Square Garden in una delle scene finali del film. In quella scena non dice una parola, ma la sua non è solo una comparsata, tipo quella di un passante, di un tifoso o di un avventore di un bar… Partecipa ad una scena lunga che ricorda altre pellicole sul pugilato, tipo Toro Scatenato con De Niro e Rocky con Silvester Stallone, è citato nei titoli di testa e recita con la sua voce in diverse altre scene , come ricorda Luca Martera, autore del libro “Harlem, il film più censurato di sempre”

Carmine Gallone era un regista di regime, ma con la macchina da presa ci sapeva fare. Con “Scipione l’Africano” aveva esaltato il mito della romanità azzardando un parallelismo tra Scipione e Mussolini e, in via più generale, fra la missione civilizzatrice di Roma in Africa e quella dell’Italia fascista. Nel dopoguerra diresse alcuni dei film su Peppone e Don Camillo, tratti da Guareschi.

Del personaggio Lodovico Longo che ebbe sicuramente una vita piuttosto avventurosa, potremmo dire quasi da romanzo, e che in quel film del ’43 fa lo sparring partner destinato a soccombere, per inferiorità di razza, a Chiusi e Città della Pieve si sa poco o nulla. Ma c’è un archivio, quello di Carlo Sacco che per motivi anche parentali (Longo aveva sposato una sua zia) dispone di alcuni importanti documenti, tra cui disegni, appunti, quaderni, foto, libri…

La partecipazione di quel ragazzone alto e robusto e di colore al film “Harlem” (poi “Knockout”) è sicuramente una chicca, un cameo rilevante perché in ogni caso si tratta di un film cult. Ma anche la storia del tentativo forse riuscito di Lodovico Longo di risolvere l’intricatissimo teorema di Fermat meriterebbe maggiori attenzioni.

m.l.

 

Nelle foto: due fotogrammi del film Harlem, con Lodovico Longo nella parte del pugile nero (la foto in basso gentilmente inviataci da Luca Martera)

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Email -- LinkedIn 0 Pin It Share 0 0 Flares ×
Consorzio di bonifica
Mail YouTube