VACCINAZIONE OVER 80 E “FRAGILI”, PER LA TOSCANA E’ UNA DEBACLE. BEZZINI GIA’ NEL TRITACARNE, GIANI GLI AFFIANCA LA PROTEZIONE CIVILE. BETTOLLINI RILANCIA GLI HUB TERRITORIALI

VACCINAZIONE OVER 80 E “FRAGILI”, PER LA TOSCANA E’ UNA DEBACLE. BEZZINI GIA’ NEL TRITACARNE, GIANI GLI AFFIANCA LA PROTEZIONE CIVILE. BETTOLLINI RILANCIA GLI HUB TERRITORIALI
0 Flares 0 Flares ×
CHIUSI – Da giorni il presidente della regione Toscana Giani, l’assessore Bezzini e pure il consigliere Stefano Scaramelli non fanno altro che annunciare accelerazioni nella campagna vaccinale, con particolare riferimento agli over 80, alle persone fragili e con patologie, a coloro che le assistono (familiari, badanti ecc..). Ma la Toscana che per le categorie prioritarie era stata tra le più solerti e attive nella vaccinazione, sugli anziani e fragili si è invece arenata. Clamorosamente.
I dati diffusi dal Ministero della Salute, dal Cts e dalla Fondazione Gimbe parlano chiaro: alla data di sabato scorso, la Toscana è penultima per il ciclo completo della vaccinazione per gli over 80 e addirittura ultima per la somministrazione della prima dose. Nel dettaglio vediamo che solo il 5,1% degli over 80 ha effettuato il ciclo completo della vaccinazione e soltanto il 22,3% ha fatto la prima dose di vaccino. In sostanza per gli over 80, sono solo 90 mila le dosi inoculate, su 320.000 residenti aventi diritto e iscritti nelle liste consegnate ai medici di base.
E’ evidente che il piano messo a punto dalla Regione in questo caso non ha funzionato. E non è colpa dello stop per alcuni giorni del vaccino AstraZeneca, perché ai grandi anziani e ai “fragili” erano destinati comunque altri vaccini. E’ il sistema che si è incagliato. La rete dei medici di famiglia si è dimostrata non in grado di assolvere al compito. E l’idea di coinvolgere anche le farmacie non sarà la soluzione, perché la maggior parte di esse non ha spazi e strutture adeguate per l’attesa, l’iniezione e poi per i 15 minuti di “compensazione” prima di tornare a casa…
Da queste colonne anche noi avevamo segnalato alcune criticità soprattutto riguardo la vaccinazione a domicilio delle persone over 80, impossibilitate a recarsi presso gli ambulatori medici e i centri vaccinali e anche alcuni intoppi nel portale per le prenotazioni. Abbiamo anche rivolto specifica domanda all’assessore Bezzini e al consigliere Scaramelli, senza però ottenere alcuna risposta.
Ora, se il sistema si è incagliato, vuol dire anche che il manico non è stato all’altezza. Dispiace dirlo, perché l‘assessore Bezzini è di Siena ed è stato eletto con il contributo decisivo di questo territorio. Ma la situazione è sotto gli occhi di tutti. Ed è una debacle.
Le opposizioni accusano (lo ha fatto ieri il consigliere di Forza Italia Mugnai, che ha sottolineato come  sia “particolarmente grave questa situazione in quanto l’incidenza della popolazione over 80 in Toscana è molto alta rispetto ad altre regioni Italiane. Siamo infatti come Toscana la seconda regione più anziana dopo la Liguria. In compenso in Toscana, grazie a Giani abbiamo il più alto indice di avvocati vaccinati. Anche avvocati trentenni, in perfetta forma fisica: loro vaccinati, gli over 80 no”).
Il governatore Giani se n’è accorto pure lui, tant’è che ieri ha avuto una domenica fitta di riunioni con l’assessore, per mettere a punto un Piano B
Ovvero l’affiancamento delle Asl ai medici di famiglia, qualora non dovessero riuscire a portare a termine il mandato delle 120mila dosi da somministrare entro Pasqua agli over 80. “A tutti entro il 25 aprile dovrà essere stata fatta almeno la prima dose per concludere entro metà maggio anche con i richiami” dice Giani che fissa in una settimana il tempo per la verifica: le prime 50mila dosi dovranno essere tutte utilizzate entro domenica prossima.«Seguirò passo dopo passo ogni momento della vaccinazione, il cronoprogramma dovrà essere rispettato rigorosamente, altrimenti si cambia», tuona Eugenio Giani che forse, con quell’altrimenti si cambia, lancia un ultimatum anche a Bezzini. 
Oggi saranno messe a punto le linee di intervento dell’Asl, ma nel frattempo si partirà anche con gli ultrafragili: finora ne sono stati vaccinati 11mila dalle Asl. Per la preadesione si sono registrate 70mila persone: le prime 15 mila dosi di Moderna a loro destinate sono in arrivo. Questione di ore e partirà la prenotazione e subito dopo la vaccinazione. Intanto sempre oggi, Giani metterà in campo la protezione civile. Il direttore del dipartimento regionale Giovanni Massini lavorerà al suo fianco per verificare il corretto funzionamento dell’intera filiera. Un po’ quello che sta facendo al ivello nazionale il Generale Figliuolo.
Si cercheranno nuovi hub per aumentare la capacità di accoglienza, anche se sembra che ci sia qualche dubbio sul mantenimento del Mandela Forum che in Toscana è il centro più grande e con maggiori possibilità di ampliamento dei numeri, fino a 3.000 vaccinati al giorno. Una marcia a ritmi forzati anche per frenare la corsa dell’epidemia che ancora non rallenta. 
E proprio sulla necessità di aprire quanto prima gli hub per la vaccinazione di massa, è intervenuto questa mattina, il sindaco di Chiusi, il quale con un post su Fb afferma:  “È necessario ed urgente un cambio di passo e se serve, anche di persone. La gente muore! Si abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità e mettere in campo ogni azione straordinaria per accellerare la vaccinazione diffusa e di farsi trovare pronti per l’imminente arrivo dei vaccini.
Sostengo e condivido le parole del Sindaco di Firenze Dario Nardella: “quando arriveremo a numeri importanti e dovremo fare migliaia di vaccinazioni al giorno credo sia utile usare anche gli hub, che sono molto ben organizzati, oltre alla rete dei medici di famiglia”.
Rilancio le sue parole perchè dobbiamo realizzare tanti hub nei territori per consentire la vaccinazione di prossimità favorendo così la partecipazione delle persone; per questo, come Amministrazione Comunale, ho partecipato alla manifestazione pubblica di interesse indetta dalla Asl per individuare immobili da destinare a questo scopo ed ho fornito gratuitamente, in accordo con Coopersport Chiusi, il palazzetto di Poggio Gallina. Mi auguro che ciò avvenga e anche velocemente!”.
Bettollini rilancia la necessità degli hub, ovvero grandi strutture dove poter fare centinaia di vaccinazioni al giorno. Il Palasport di Chiusi per esempio, potrebbe essere uno di questi, utilizzabile anche per altri comuni limitrofi. E la chiamata del Direttore Generale della Protezione Civile, da parte di Giani, ha tutta l’aria di un pre-commissariamento, per l’assessorato retto da Bezzini, che è persona per bene e un politico di lungo corso, ma evidentemente senza il background necessario per gestire una fase e una emergenza così complicata dal punto di vista dell’organizzazione logistica e dei rapporti con le strutture sanitarie.
0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Email -- LinkedIn 0 Pin It Share 0 0 Flares ×
Consorzio di bonifica
Mail YouTube