CHIUSI, IL NUOVO LOOK DEL PARCO DEI FORTI

lunedì 29th, marzo 2021 / 12:23
CHIUSI, IL NUOVO LOOK DEL PARCO DEI FORTI
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CHIUSI –  Sabato scorso, con una piccola cerimonia di inaugurazione nel rispetto delle normative anti-contagio, è stato riaperto a pubblico il Parco dei Forti a Chiusi Città, che per alcuni mesi è stato oggetto di lavori di riqualificazione e manutenzione straordinaria. Il Parco dei Forti non è solo un bel polmone verde bel cuore del centro storico, ma è anche un giardino storico, panoramico e ricco di testimonianze del passato etrusco-romano della città. Così lo volle realizzare negli anni ’30, il Podestà Galeotti, che era professore di Storia dell’Arte e quindi aveva una certa predilezione per la storia e l’archeologia. Oltre che per la “romanità” sbandierata dal regime. Il parco è certamente un’area di relax per gli abitanti e nello stesso tempo, però è un biglietto da visita per i turisti, perché le urne, i resti di colonne, sarcofagi e capitelli sparsi qua e là lungo i vialetti e le aiole fanno capire subito, a colpo d’occhio in che tipo di città ci si trovi.
L’opera di riqualificazione  costata circa 500 mila euro, una bella cifra, e anche il sacrificio di diverse decine di piante, e questo è un peccato, ma il risultato finale è quello di un buon lavoro. Il parco adesso è più fruibile, più sicuro, più curato anche nei particolari che nel tempo si erano andati perdendo…
E’ sparita la grande voliera e forse è un bene, perché tenere gli uccelli in gabbia è una barbarie.
E’ rimasta invece la vecchia “gabbia” che negli anni ’60 ospitò pure dei leoni, poi scimmie e infine pavoni. Ma fortunatamente è vuota. Ed è lì solo come tributo alla memoria. Sono aumentate le aiole con i fiori. Per lo più viola. E a chi tifa Fiorentina la cosa farà piacere (del resto fiori bianconeri o nerazzurri non ne esistono). Mantenute anche le fontanelle, le sedute e con i tavoli in pietra, l’area archeologica.
Il busto di Graziano, scheggiato sulla tempia da un proiettile durante la battaglia di Chiusi del ’44, è ancora lì al suo posto, in cima al viale di ingresso dal cancello di via Garibaldi…  La stele su cui poggia pende da sempre, come la torre di Pisa, e adesso con il verde diradato si nota un po’ di più… Dante lo vide sorridente («quell’altro fiammeggiare esce del riso di Grazïan, che l’uno e l’altro foro aiutò sì che piace in paradiso.») noi lo vediamo più severo vegliare e vigilare su chi entra. Ma anche Graziano, come gli Etruschi è un vanto della città di Chiusi, due citazioni nella Divina Commedia non tutti ce le hanno…  E anche questo qualcosa vorrà dire. 
Insieme al Parco vero e proprio sono è stato rimesso in sesto anche il posteggio sottostante.
Ieri, domenica, ultimo giorno in arancione prima della zona rossa, c’era molta gente. Un po’ per curiosità, un po’ per far giocare i bambini, che anche loro hanno bisogno di aria e giochi e invece la pandemia li ha sequestrati.
Seppur con qualche albero in meno Il Parco dei Forti adesso è meglio di come era un anno fa… Un cancello ne chiude una parte nelle ore notturne, permettendo solo l’accesso al posteggio e questo è un fattore di sicurezza.
Ora con la zona rossa, il Parco sarà chiuso di nuovo, come tutti gli altri. C’è da augurarsi che la pandemia finisca o venga messa comunque sotto controllo quanto prima e che almeno quest’estate, quando ci sarà più bisogno di verde e frescura si possa andare ai Forti senza troppi vincoli. Perché ai Forti si sta bene. Ma è necessario non sentirsi in.. gabbia.
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