LA GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE: IL VIDEOCLIP “STRIDENTE” DI UNA AZIENDA CHIUSINA

lunedì 23rd, novembre 2020 / 12:26
LA GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE: IL VIDEOCLIP “STRIDENTE” DI UNA AZIENDA CHIUSINA
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CHIUSI – Mercoledì 25 novembre sarà la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Un monito per ricordare una piaga che nemmeno la pandemia da coronavirus ha fermato. I femminicidi, ma anche episodi di violenza fisica e psicologica nei confronti delle donne sono sempre all’ordine del giorno e riempiono le cronache. Solo in Italia nel 2020 le vittime di femminicidio sono state 60 (12 da settembre ad oggi), 12 erano donne di origine straniera. Poi ci sono le botte, i pestaggi, lo stalking che non arrivano al’omicidio, ma fanno male, molto male, lo stesso. E non mancano episodi di violenza sui figli, fino all’assassinio, perpetrato proprio per “punire” la donna che molti maschi ritengono “cosa loro”, un oggetto di proprietà e non una compagna.

Quasi sempre la violenza sulle donne e frutto di questa cultura del possesso che è dura a morire. Mentre le donne invece muoiono, spesso. Il fatto che talvolta il marito, compagno, fidanzato, amante assassino finisca per togliersi la vita pure lui, non cambia di una virgola il movente che è sempre lo stesso.

Ieri nel campionato di calcio di serie A, giocatori, arbitri e guardalinee sono scesi in campo con un segno rosso sul volto, per sottolineare il loro NO alla violenza sulle donne i vista del 25 novembre. Un bel gesto fatto da personaggi noti e notissimi che può aiutare a sensibilizzare l’opinione pubblica, come le “panchine rosse” che in questi giorni accompagneranno milioni di post sui social…

Oggi sui canali social di una impresa chiusina che produce scarpe da donna, anche per grandi firme, è comparso un video di un minuto 19 secondi. Che a prima vista può sembrare uno dei tanti spot pubblicitari. E invece appena lo vedi ti senti stringere lo stomaco. Si vedono le mani di un uomo che lavora in una fabbrica di scarpe, e con una certa rabbia taglia con la sega a nastro una scarpa e uno stivale tacco 12…  poi lo stesso uomo, usando un trincetto, colpisce più volte e taglia, squarcia lo stivale, accanendosi su quel simbolo della femminilità. Della bellezza, dell’eleganza e della leggiadria femminile. Il tutto con un rumore cupo e stridente in sottofondo. Un bel pugno nello stomaco insomma.

E’ uno spot pubblicitario, ma non per la nuova linea di stivali, quanto per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Ed è uno spot fatto bene, perché urta e stride, ma senza ricorrere a immagini truculente. E dato che a realizzarlo è una fabbrica di scarpe, il messaggio è ancora più chiaro. L’azienda in questione è il calzaturificio Farida, gestito dalla famiglia Dalbello, che ha voluto gridare il proprio NO alla violenza sule donne, usando gli strumenti che sa usare meglio. Rimanendo nel suo, insomma.

Che una azienda manifatturiera lanci un messaggio di questo tipo non è usuale, nemmeno scontato. Di sicuro non è cosa frequente. Ma forse il videoclip realizzato dal calzaturificio Farida, al di là della sensibilità per un tema drammatico, una ragione di fondo ce l’ha. L’azienda è gestita a livello familiare, due uomini e due donne. Buona parte della manodopera sia a Chiusi che a Scandicci è femminile. La produzione, scarpe e accessori, è anch’essa destinata al pubblico femminile. La donna è insomma al centro del mondo Farida.

Alessandro Dalbello, uno dei titolari spiega così l’operazione:  “Il video l’ho creato con l’intento di sensibilizzare e provocare. Tutta l’opera l’ho voluta io per dire grazie a tutte le donne perché oltre a darci lavoro tutti i giorni ci aiutano a migliorare e andare avanti. Ho lavorato molto sul far passare da gesti il significato che certe azioni non possono essere curate o cancellate… Bisogna dire stop, questo è l’unico modo… Volevo dire questo con quello che so fare di più. Per noi la donna è la colonna portante ma l’intento è anche quello di far capire che un’azienda innovativa deve guardare oltre il comune lavoro svolto ogni giorno!”

Lo stesso Alessandro Dalbello fa sapere che la gigantografia di un fotogramma del videoclip verrà esposta davanti allo stabilimento di Scandicci, con un drappo rosso alto 20 metri…

Ci piace sottolineare la Giornata contro la violenza sulle donne, segnalando questa iniziativa, appunto non usuale, che viene da una azienda di produzione (ormai merce rara, purtroppo) del nostro territorio, che utilizza manodopera femminile (merce rara anche questa). 

E’ vero  che femminicidi e episodi di violenza non riguardano solo gli strati e gli ambienti più disperati o degradati della popolazione, che sono trasversali e avvengono ovunque, al nord come al sud, al centro, in città e in campagna, nelle aree metropolitane e nella provincia più profonda. Ma il lavoro, l’indipendenza economica aiutano l’emancipazione, l’affermazione della parità di diritti, l’uguaglianza tra generi, in definitiva aiutano anche a capire che l’amore o il matrimonio non sono gabbie o camicie di forza.

Adesso per ricordarci che le donne vanno rispettate come gli uomini i calciatore devono presentarsi con un baffo rosso sulla guancia e un calzaturificio deve fare un videoclip. Quarant’anni fa, anche a Chiusi e in Valdichiana molte donne lavoravano in fabbrica, soprattutto fabbriche di scarpe e confezioni e la parità era un discorso e un diritto acquisito. Le donne stesse se lo erano conquistato scendendo in piazza e occupando le fabbriche. Siamo andati più indietro che avanti.

m.l.

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