IL PD DI PANICALE E PIEGARO PUNGOLA LA REGIONE: “SI MUOVA PER L’AREA DI PIETRAFITTA!”MA SI DIMENTICA IL COLLEGAMENTO RAPIDO PERUGIA-CHIUSI

IL PD DI PANICALE E PIEGARO PUNGOLA LA REGIONE: “SI MUOVA PER L’AREA DI PIETRAFITTA!”MA SI DIMENTICA IL COLLEGAMENTO RAPIDO PERUGIA-CHIUSI
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“E’ giunta l’ora che Regione Umbria e Enel diano segnali concreti su l’area Pietrafitta”, lo scrive il Pd di Panicale e Piegaro in una nota congiunta firmata dai due segretari Coppetti e Marchesini.

“La recente presa di posizione assunta dalla Regione Umbria, che ha fatto emergere come sia fondamentale che Enel si faccia carico di un processo di rilancio industriale sostenibile nei territori della ex Centrale di Bastardo, riporta in primo piano anche la situazione di stallo che si è determinata nel sito di Pietrafitta. Tenuto conto che sono in corso investimenti per circa 17 milioni di euro destinati all’ammodernamento della nuova centrale di Pietrafitta riteniamo necessario sottolineare che Enel, coerentemente con gli impegni assunti, non possa limitarsi a promuovere solo singole iniziative industriali, seppur apprezzabili come nel caso del progetto di valorizzazione delle energie rinnovabili, ma debba tenere conto anche dell’interesse più generale di un territorio che ha subito per decenni conseguenze particolarmente impattanti dal punto di vista ambientale. E’ urgente riprendere dunque il lavoro interrotto nell’ultimo anno”. A tal proposito il Pd dei due comuni della val Nestore chiedono alla Regione Umbria di “tornare a spendersi direttamente e con maggiore determinazione affinché si giunga quanto prima alla fase di attuazione del progetto integrato di rilancio dell’area ex Enel di Pietrafitta”. Progetto che secondo il Pd “passa innanzitutto da un piano di riambientamento dei terreni dell’ex miniera. In virtù degli accordi sottoscritti da Regione, Enel ed Enti Locali nel 2019 e considerata la disponibilità di dotazioni finanziarie derivanti dall’individuazione della Valnestore come “Area di crisi non complessa”, è urgente dare seguito al protocollo d’intesa e mettere l’imprenditoria locale nelle condizioni di poter investire su quell’area cosi come sarebbe pronta a fare”.

Ma il Pd di Panicale e Piegaro chiama in causa anche le istituzioni locali: “Ulteriore supporto non potrà che venire dalle istanze delle istituzioni locali, prima fra tutte l’Unione dei Comuni del Trasimeno, che ha ottenuto, grazie alla programmazione europea, l’avvio de progetto Live-Rur destinato all’innovazione sostenibile nelle zone rurali, unitamente alla visione di un territorio vocato all’innovazione, alla mobilità elettrica e allo sviluppo ambientale sostenibile. Un primo passo concreto per fare della Valnestore il progetto sperimentale legato al New Green Deal dell’Umbria”. Il documento Coppetti-Marchesini si conclude così: “Il Partito Democratico di Panicale e Piegaro chiede dunque che sull’area di Pietrafitta si passi finalmente dalle parole ai fatti, assicurando un’effettiva operatività alle intese raggiunte, tanto più perché il Governo regionale ha la possibilità di attuare una strategica di rilettura del territorio della Valnestore ormai condivisa e auspicata da tutte le istituzioni e dalle forze economiche e sociali. Servono però impegno, determinazione e fatti concreti”.

Una sollecitazione chiara dunque alla Regione Umbria. Ma nella nota non vi è alcun cenno, neanche vago, alla questione infrastrutture, alla necessità urgente, preliminare a qualsiasi discorso su investimenti manifatturieri nel territorio di eliminare la strozzatura, l’imbuto che fa della Val Nestore un cul de sac senza uscita…

In estate si è tornati a parlare, anche in Regione, del collegamento rapido Perugia-Chiusi, da realizzarsi attraverso una variante alla Pievaiola che consenta, con un tratto inferiore ai 10 km, di ottenere uno “sbocco” dalla Valnestore verso il nodo stradale e ferroviario toscano, servito anche dall’Alta Velocità.  Sulla questione si erano espressi favorevolmente il consigliere di maggioranza Rondini e quelli di opposizione Meloni e Fora. Lo stesso assessore Melasecche aveva mostrato interesse. Si parlava di progetto praticamente già pronto finanziabile intercettando una parte delle risorse Recovery Fund.  Lavorare oggi al rilancio di Pietraffitta e per la riconversione industriale della vallata, senza lo sbocco naturale verso Chiusi della Pievaiola, sarebbe come fare un ragionamento monco, come assemblare un puzzle senza l’ultimo indispensabile tassello. Viene il dubbio che i dirigenti locali del Pd parlino poco con gli stessi consiglieri regionali che il Pd ha candidato ed eletto…

Renato Casaioli

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