ENRICO ROSSI NOMINATO COMMISSARIO DEL PD IN UMBRIA. TOCCHERA’ A LUI ACCOMPAGNARE IL PARTITO AL CONGRESSO

ENRICO ROSSI NOMINATO COMMISSARIO DEL PD IN UMBRIA. TOCCHERA’ A LUI ACCOMPAGNARE IL PARTITO AL CONGRESSO
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MA DUE ANNI FA ROSSI ERA USCITO DAL PD. AVRA’ FATTO PENITENZA PER RIENTRARE?

PERUGIA – L’Umbria e la Toscana erano insieme all’Emilia Romagna le tre “regioni rosse” storiche dove la sinistra governava da sempre. Adesso l’Umbria è “arancione” per il Covid e verde dal punto di vista politico. Il verde della Lega non quello degli ecologisti. La Toscana è rossa per il covid ed è rimasta rossastra anche politicamente. Alle ultime elezioni a differenza dell’Umbria, in Toscana la Lega è rimasta al palo e ha vinto il candidato del centro sinistra Eugenio Giani. L’Umbria e la Toscana confinano. Sono contigue e abbastanza omogenee come “modello” e struttura sociale. In alcune zone la contiguità è legame stretto, interdipendenza, relazioni forti. Una di queste è l’alto Tevere, tra Sansepolcro e Città di Castello, un’altra è senza dubbio la Valdichiana quella “di confine” tra Valdichiana sia senese che aretina con il Trasimeno a nord e con l’orvietano a sud. Ci sono strade importanti che collegano Umbria e Toscana: la 71, la SS 3  bis Tiberina, la Perugia-Bettolle…

Da un paio di giorni Umbria e Toscana hanno anche anche un’ulteriore “connessione”, stavolta però tutta politica.

Dopo la debacle regionale del 2019, il Pd umbro avrebbe dovuto tenere il proprio congresso il 7 novembre, data della Rivoluzione d’Ottobre del ’17…  Ma l’emergenza covid ha stoppato tutto. E il congresso è stato rinviato a data da destinarsi. A settembre si parlava già dei candidati alla segreteria regionale con il capogruppo in consiglio regionale Tommaso Bori in pole position e il castiglionese Alessandro Torrini tra gli outsiders. Ma adesso tutto è tornato in alto mare. Valter Verini che fu nominato “commissario” dopo lo scandalo sanitopoli e che ha retto il partito anche nella campagna elettorale regionale che poi è finita con la vittoria della leghista Donatella Tesei è stato nominato tesoriere nazionale del Pd. E in Umbria a “reggere” il Partito Democratico per accompagnarlo al congresso, Zingaretti ha inviato Enrico Rossi, che fino a settembre è stato il governatore della Toscana.

Sembra di essere tornati ai tempi del Pci, quando il vertice nazionale chiedeva alle federazioni forti, per esempio quelle di Siena o di Perugia, di inviare ii proprio dirigenti, n prestito come i giocatori di calcio, a federazioni più deboli. Il sense Sandro Starnini finì a Enna, per esempio…

Adesso toccherà a Enrico Rossi, rimasto momentaneamente senza incarico, occuparsi e guidare il Pd umbro in una fase difficile e complessa sia per la situazione generale che per lo stato del partito, uscito con le ossa rotte da scandali ed elezioni.

La scelta di Rossi è in qualche modo singolare però. Perché è vero che è stato fino a due mesi fa il presidente di una Regione contigua e importante come la Toscana, ma è altrettanto vero che solo due anni fa, nel 2018 Rossi non era più del Pd. Partecipò anche ad iniziative in Umbria, precisamente a Castiglione del Lago, promosse da Mdp-Articolo 1, ovvero la componente di sinistra che uscì dal Pd e diede vita a Liberi e Uguali (insieme a Rossi c’erano Bersani,l’attuale ministro Speranza, D’Alema, Pietro Grasso ecc..).

Poi senza tanti clamori e senza viaggi a Canossa Rossi è rientrato nel Pd che adesso lo utilizza dove c’è più bisogno.

A Chiusi, paese di confine con l’Umbria, c’è da qualche mese una situazione che ricorda da vicino la vicenda Rossi ed è quella del sindaco Bettolini che ad agosto è uscito dal partito, in polemica con la segreteria locale e e con il segretario provinciale Valenti. Da allora si è innescata una guerra fredda tra sindaco e gruppo dirigete del Pd che ancora non ha trovato sbocchi, né in un senso né nell’altro. Negli ultimi giorni prima per un rimpasto di giunta poi intorno ad una nomina nel Cda di LFI, l’azienda di trasporto pubblico partecipata dai comuni della Valdichiana, si sono scatenate altri motivi di frattura. Il Pd chiusino è spaccato letteralmente in due, dilaniato da una diatriba che molti militanti fanno fatica a comprendere. Alle regionali di settembre, nonostante la vittoria di Giani, a Chiusi il Pd ha registrato il minimo storico di consensi… Una situazione kafkiana. E più d’uno ha fatto sapere (e ha scritto) che se il sindaco volesse rientrare nel partito, dovrebbe seguire la procedura prevista, e cioè fare domanda e attendere il responso della Commissione di Garanzia provinciale…

Anche la segretaria attuale del Pd chiusino è stata alcuni anni (otto) senza essere iscritta al Pd, poi è rientrata senza clamori, come Enrico Rossi, che ora va a sbrogliare la matassa in Umbria. Chissà che procedure ha dovuto seguire l’ex presidente della regione Toscana per rientrare nel Pd e se ha dovuto fare qualche penitenza…  Ci piacerebbe saperlo.

Dai commenti apparsi sui social i militanti umbri non si sono posti questa domanda e anzi, la notizia della nomina di Rossi a commissario del Pd umbro è stata salutata con soddisfazione e quasi entusiasmo. Soprattutto nella zona del Trasimeno-Pievese. E non solo – crediamo – perché è contigua alla Toscana…

m.l.

Nella foto: Enrico Rossi ad una iniziativa di LEU a Castiglione del Lago nel 2018. Con lui l’ex sindaco castiglionese Fiorello Primi.

 

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