CHIUSI, TRA PD E SINDACO IL DISGELO NON ARRIVA… E SPUNTA UN NUOVO “CASUS BELLI”

venerdì 20th, novembre 2020 / 16:21
CHIUSI, TRA PD E SINDACO IL DISGELO NON ARRIVA…  E SPUNTA UN NUOVO “CASUS BELLI”
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CHIUSI – E’ passata una settimana dall’ultimo summit Pd-Sindaco, tenutosi subito dopo la conferenza stampa on line convocata da Bettollini per annunciare il rimpasto di giunta con la nomina di Daniela Masci assessore alla cultura al posto di Chiara Lanari, volata a Firenze alla corte di Giani e l’attribuzione della delega di vicesindaco a Sara Marchini. A distanza di sette giorni il Pd non ha fatto trapelare neanche mezza parola. E nessuno, tranne i presenti, sanno cosa si siano detti, ancora la segretaria Cardaioli e il sindaco Bettollini.

Anche in questo caso pare che la linea imposta dalla segretaria sia stata quella del silenzio e guai a chi parla con la stampa. I presenti all’incontro, iscritti al partito, evidentemente si sono adeguati. Nessuna fuga di notizie.  Il sindaco, interpellato in proposito, pur non essendo al momento iscritto al Pd, si è anche lui limitato a riferire quella che è stata la sua posizione, senza aggiungere altro sulla posizione degli altri:

“Io ho ribadito le mie posizioni, peraltro già note, ho riproposto tutte le opere e gli impegni che in questi mesi porteremo a termine, ho contestato questo atteggiamento della segretaria e della segreteria, ho dato la mia disponibilità e ho anche fatto notare che gran parte del partito chiede di chiudere questa lite e si è espressa a favore di una mia eventuale ricandidatura. Il mio circolo ha preso questa posizione praticamente al 100%, meno la segretaria, questo mi fa piacere e mi rende orgoglioso. Mi fa capire che il Pd potrebbe essere ancora casa mia. Però spetta al partito chiudere questa crepa e decidere che cosa vuole fare, come e con chi. Spero lo faccia”. 
E questo Bettollini lo aveva già detto anche nei faccia a faccia precedenti. In Consiglio Comunale riconobbe anche alcuni errori, soprattutto di comunicazione e di atteggiamento. Ma a distanza ormai di 4 mesi dall’avvenuta frattura con l’uscita del sindaco dal Pd (annuncio di non voler rinnovare la tessera, fatto il 2 agosto) la ricucitura non c’è stata. E ancora non si vede. Bettollini qualche segnale distensivo lo ha mandato. Ha lasciato intendere di essere pronto – ora che ha capito che il partito è in maggioranza dalla sua parte – anche a riprendere la tessera, si è dichiarato a disposizione, come ribadisce anche nella dichiarazione riportata qui sopra.
Ma la segretaria, sempre più isolata e sempre più in minoranza anche nello stesso gruppo dirigente, incurante del rischio di frantumare il partito a pochi mesi dalle elezioni comunali, sembra non voler cogliere i segnali di disgelo e resta rigida nella sua “linea della fermezza”, nel senso dell’immobilismo e silenzio più assoluto quanto alla soluzione, non disdegnando però sortite di taglio sempre critico nei confronti del sindaco, come il comunicato congiunto Pd-Psi sul rimpasto di giunta…
Nessun cedimento, da parte di Simona Cardaioli, nemmeno di fronte alle “lettere di fuoco” recapitatele da Marco Vannuccini e Enzo Bittoni, rispettivamente consigliere comunale e tesoriere-legale rappresentante del Pd di Chiusi, né di fronte alle “raccolte di firme” tra gli iscritti: prima 40, poi altre 26, che in un partito che di iscritti ne ha pochi più di 200, sono un bel numero…
Dall’esterno l’impressione è che la segretaria stia puntando i piedi, come Trump alla Casa Bianca, cercando dei pretesti per rompere con il sindaco definitivamente, o meglio dei pretesti che spingano lui a rompere definitivamente e a salutare la compagnia.
E un nuovo “casus belli” potrebbe profilarsi all’orizzonte, da qui a qualche giorno. L’elezione in Regione della torritese Elena Rosignoli libera un posto nel Cda di LFI, l’azienda di trasporti che vede soci tutti i comuni della Valdichiana senese e quelli di Arezzo.
Per ragioni ed equilibri geopolitici, la sostituzione dovrebbe avvenire con una figura di Chiusi. La nomina la fanno i soci, quindi i sindaci, ma come sempre avviene in questi casi, trattandosi di nomina politica, la proposta la fa il partito di maggioranza che è il Pd. E negli ambienti vicini al Pd chiusino si vocifera che la segretaria Cardaioli avrebbe individuato allo scopo la figura adatta e su quel nome avrebbe anche già trovato l’accordo con i segretari di partito e i sindaci Pd della Valdichiana. Secondo alcune illazioni il nome in questione dovrebbe essere quello di Irene Vannuccini, biologa e segretaria del circolo di Montallese.  Fedelissima della stessa Cardaioli, ma nel suo circolo messa clamorosamente in minoranza sia dall’assemblea degli iscritti, sia in seguito, dalle due lettere con 40 e 26 firme…
Una proposta, insomma che pare un “premio fedeltà” ad una dirigente allineata e coperta più che una scelta dettata da competenze specifiche o attitudini particolari della designata. La cosa avrebbe scatenato non solo le ire di Bettollini che sulla  questione non parla (e questo dice più delle parole che potrebbe pronunciare), ma anche quelle di altri dirigenti e componenti della segreteria perché la scelta non è stata ponderata e condivisa, né discussa nell’Unione Comunale e in una fase delicata come questa può apparire inopportuna. Ovvero come un autogol. E ancora senza in coinvolgimento – dicono i dissidenti – dell’organismo deputato a dare indicazioni sulle nomine.
Non è che in passato le nomine venissero fatte in altro modo. L’ex segretaria del Pd di Chiusi Pamela Fatichenti fu nominata prima nel Cda e poi vicepresidente di Lfi e nel 2016 nel Cda di Intesa al posto di Bettolini diventato nel frattempo sindaco… E Pamela Fatichenti aveva le stesse competenze di Irene Vannuccini. La differenza è che all’epoca il Pd era non solo in mano ai renziani, che su questo terreno non facevano prigionieri, ma era anche compatto, senza crepe. E nessuno ha mai alzato un dito per dire “non ci sto”.
Adesso a Chiusi il Pd è dilaniato da questa diatriba segretaria-sindaco e rischia seriamente l’implosione e magari anche nuove scissioni o defezioni di massa. Oltre Bettollini, a non rinnovare la tessera potrebbero essere in parecchi.
Una mossa del genere, che appare in tutta evidenza una forzatura da parte di Simona Cardaioli, espone la segreteria stessa all’accusa di favoritismi nei confronti degli amici e compagni di cordata e, per di più rischia di allargare inesorabilmente il fossato e di acuire le tensioni con il sindaco e con tutta quella parte di partito che lo sostiene. Sembra la scelta di andare sempre e comunque al braccio di ferro, invece che verso la ricomposizione.
Basta dire: l’importante è che nel Cda Lfi ci sia una figura di Chiusi? o magari che è giusto sostituire una donna con un’altra donna? No. A nostro avviso non può bastare.
Che la nomina nel Cda di LFI per sostituire Elena Rosignoli sia imminente (dovrebbe avvenire il 25 novembre) è certo e ne abbiamo avuto conferma anche da esponenti dell’azienda. Che il sostituto o la sostituta debba essere di Chiusi, idem. Secondo le nostre fonti, anche questo sembra rientrare negli accordi e tutto pare già stabilito. 
Certo, se la notizia fosse confermata (lo sapremo il 26), l’atteggiamento della segretaria del Pd chiusino Simona Cardaioli assumerebbe ancora di più i tratti di una politica vecchia come il cucco, per nulla diversa da quella che lei stessa critica, e sempre più ingessata dentro logiche di tipo brezneviano e quasi fatte apposta per creare pretesti di rottura.
Ovvio che uno scontro stile Harvey Keitel e Keith Carradine ne “i duellanti” di Ridley Scott (foto)  anche su una nomina in una partecipata, diventerebbe un macigno difficilmente spostabile, sulla strada di una possible ricucitura tra Simona Cardaioli e il sindaco. Con conseguenze devastanti sul Pd. E a caduta, forse anche sul comune e sulla città.
La stessa Irene Vannuccini troverebbe sì un impegno politico retribuito, ma verrebbe a trovarsi in mezzo ad un gioco al massacro più grande di lei e delle funzioni che finora ha volto nel partito, con scarso successo a dire il vero. E’ arrivato il freddo vero.
Quello tipico dell’inverno, e nel Pd chiusino il gelo che dura da agosto sta facendo i candelozzi fuori dalle finestre.
m.l.
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