CHIUSI, LA SEGRETARIA PD CARDAIOLI CHIUDE LA PORTA A BETTOLLINI. “IL PARTITO GUARDA OLTRE”

CHIUSI – Che la segretaria del Pd Simona Cardaioli e il sindaco Juri Bettolini si detestino, neanche tropo cordialmente, è cosa nota, almeno da 4 mesi a questa parte. Oggi è uscita a mezzo stampa la riprova, almeno per la parte che riguarda Simona Cardaioli. Dopo qualche scaramuccia, anche pesante, sul rimpasto di giunta e sulla discussa nomina di Irene Vannucini nel Cda di LFI e molti e reiterati silenzi, la segretaria esce finalmente allo scoperto sulla questione-sindaco. E lo fa con una intervista rilasciata alla rivista on line Centritalianews. Intervistatore Massimo Montebove, che strizza l’occhio al Pd, ma in un passato neanche troppo lontano faceva il portavoce della destra chiusina, poi di un sindacato di polizia, di destra anche quello, si faceva fotografare con Salvini, prendeva le difese dei poliziotti che manganellavano i NO Tav e applaudiva gli assassini del giovane Aldrovandi. Diciamo che come scelta del “mezzo” Simona Cardaioli poteva andarci più cauta… Ma questo è un dettaglio, del resto anche gli amministratori chiusini si sono spesso serviti dello stesso giornalista. Liberissimi tutti. Basta sapere, sempre, con chi si ha a che fare.
Dettagli a parte, l’importante è ciò che la segretaria del Pd chiusino afferma, in relazione alla questione-Bettollini. Questione che Simona Cardaioli sembra voler chiudere qui, e non in direzione di una ricucitura.
Prima frase neanche troppo sibillina: “Del programma elettorale del 2016 molto è stato realizzato con giudizio positivo della maggioranza degli iscritti, ma i tempi ci impongono di andare oltre e guardare al futuro”. Di solito quando si dice “andare oltre” significa che si vuole cambiare e guardare ad altro.
Seconda frase altrettanto indicativa: “al partito spetta un ruolo di indirizzo politico, all’amministrazione la gestione della cosa pubblica. Su questi presupposti, lo scorso 13 novembre abbiamo incontrato Bettollini, gli abbiamo chiesto di fare una relazione di fine mandato e di formalizzare la sua richiesta di rientro nel partito mettendosi poi a disposizione per le prossime elezioni amministrative”.
Questa sembrerebbe l’apertura di uno spiraglio. Subito richiuso: “Bettollini ha rilanciato pretendendo la convocazione dell’assemblea dell’Unione comunale del PD per mettere ai voti e ottenere la ricandidatura, condizione necessaria, per lui, al rientro nel partito. In un partito come in una associazione si sta perché si condividono idee e principi, pur esprimendo legittime diversità, non per meri interessi personalistici. In ogni caso, nel pensare alla nuova squadra di governo, Chiusi e il PD devono guardare senza preconcetti alle esperienze e competenze che possono essere espresse dalla nostra cittadina, sia dentro che fuori dall’attuale amministrazione “.
Qui torna il concetto iniziale “l’andare oltre”… Il messaggio sembra chiaro anche a chi non è un esperto di linguaggi criptati e di decrittazione.
Sul rimpasto di giunta la segretaria Cardaioli è se possibile ancora più tranchant: ”Non c’è stata alcuna condivisione nelle scelte per la giunta e per le deleghe con la coalizione che ha sostenuto questa amministrazione, c’è stata solo un incontro informativo con i capigruppo. Benchè sia nelle facoltà del sindaco revocarle ed assegnarle sarebbe stato auspicabile un percorso condiviso anche in vista delle prossime amministrative. Io sono una persona riflessiva che fa politica per passione, non amo rispondere a polemiche e provocazioni, non rientra nel mio carattere e soprattutto nel mio stile ma a tutto c’è un limite”.
La chiosa finale “a tutto c’è un limite” sembra voler dire che a suo giudizio Bettollini il limite lo ha superato.
Anche sulla nomina nel Cda di LFI della segretaria Pd di Montallese, Irene Vannuccini, le posizioni restano distanti: “Irene Vannuccini rappresenterà tutta la Valdichiana, la sua candidatura è stata condivisa dal presidente della provincia con tutti i soci della Valdichiana e dell’Aretino e votata all’unanimità nell’assemblea del 25 novembre. Il sindaco di Chiusi, unico contrario, poteva indicare un altro nome quando gli è stato chiesto, non fare polemiche dopo l’ufficializzazione della nomina. Poteva anche manifestare il suo dissenso partecipando all’assemblea del 25 novembre”.
Le conclusioni lasciano poco spazio a congetture: “(…) Abbiamo bisogno di unire e non di dividere: vale per la squadra di governo come per gli alleati, ricordando sempre che la cosa più importante non sono i nomi, ma il programma e dunque gli interessi dei cittadini”.
Come dire, prima facciamo programma e alleanze e poi discuteremo dei nomi. Bettolini può mettersi l’anima in pace. O meglio può cominciare a preparare le valige, perché il Pd pensa ad “andare oltre”.
Però questa lettura non è esatta. E’ Simona Cardaioli e una parte del Pd che pensano di chiudere l’esperienza Bettollini e ad andare oltre. C’è un’altra parte del Pd che la pensa diversamente e non è meno consistente, se non addirittura maggioritaria. Questo la segretaria Cardaioli non lo dice. Non fa cenno (anche perché il giornalista non glielo ha chiesto e questo lascia intendere che l’intervista sia stata chiesta dall’intervistata e non dall’intervistatore), alle contestazioni dei “dissidenti” del partito e ai risultati delle assemblee di circolo.
Adesso però, almeno, il quadro è più chiaro. Simona Cardaioli esce dalla coltre di silenzio e dice chiaramente che per lei Bettollini non deve essere il candidato Pd alle prossime elezioni comunali.
Vedremo come la prenderanno i “dissidenti”. E come reagirà lo stesso Bettollini. A questo punto le strade possibili non sono molte. O Bettollini e chi lo sostiene prendono atto della chiusura della segretaria e si organizzano di conseguenza altrove, oppure organizzano la resistenza interna cercando di contendere e strappare la guida del partito a Simona Cardaioli. Per fare questo il sindaco dovrebbe rientrare nel partito (come ha fatto l’ex governatore della Toscana Rossi). Ne avrà voglia visto il clima?
Anche sull’emergenza covid, riesplosa in questi ultimissime ore anche a Chiusi in maniera significativa, la segretaria Pd parla di “senso di responsabilità e rispetto delle indicazioni” ma non fa alcun cenno alle misure restrittive ulteriori emanate dal sindaco ieri e al travaglio che il sindaco stresso ha evidenziato nella sua diretta facebook per il fatto di trovarsi ancora a dover fare scelte complicate in mezzo alla tempesta… Una freddezza più glaciale di tutto il resto. Che è come dire: ognuno per la sua strada e distanziati.
m.l.
ANDREA VALENTI, Enrico Rossi, Juri Bettollini, Pd Chiusi, Simona Cardaioii
Oppure una terza: quella di passare armi e bagagli ai vecchi amori.Dati i trascorsi sarebbe un problema del quale meravigliarsi ? Scusa , l’ha fatto Rossi e ci si scandalizzerebbe per Bettollini? Mia madre diceva a proposito delle cotte che prendevo per le coetanee quando ero ragazzo: ”dove c’è stata passione e fuoco prima della separazione rimane il carbone acceso sotto le ceneri calde ”… e basta un soffio di ossigeno per rinnovare le fiamme…..Oggi sarebbe un problema? Pensa ai Promessi Sposi del Manzoni: stavolta il Griso non aspetterebbe nemmeno davanti alla gelateria perchè non ci sarebbe bisogno nemmeno di un Don Abbondio da impaurire ; le cose filerebbero lisce da loro e ”questo matrimonio sarebbe da farsi”,non ci vorrebbe nemmeno ” l’intesa dell’incontro casuale del gelato” come successe….
I capponi a capo all’ingiù che si becchettano ci sono e sono i militanti delle sezioni (un film purtroppo già visto) e quindi una volta cotti il pasto è quasi luculliano senza colpo ferire da parte di Don Rodrigo..Daltronde ci si può stupire se guardiamo ai curriculum vitae di gente come Migliore,come la Lorenzin,come il Ministro dei Trasporti,ci si stupirebbe forse per Bettollini ? In pratica due piccioni con una fava:La nuova lista di Italia Viva che dopo i successi nella provincia di Siena si ripresenta in casa dove è molto apprezzata, con conseguente diminuzione dei voti di questo PD, e possibilità molto più certe per Bettollini di non incazzarsi per le sue future ripresentazioni come candidato alle future regionali e dare maggior adito e spazio alle sue speranze di scalata sociale nella politica. C’è da farci uno studio ed avere timore di essere mal giudicati ? Una più od una meno tanto la gente dimentica sempre,specialmente se imboccata dal complesso mediatico alle dipendenze del potere.dopo una mesata non sarebbe più nulla….Oh Marco, io questo discorso che ho scritto l’ho detto già da qualche mese,dicendo anche che ci fosse stato qualcuno che si fregava le mano ed attendeva sulla sponda del fiume,ricordi ? Oro per le orecchie di qualcuno ! Una buona probabilità di sbarazzare i concorrenti visti i risentimenti creati. Stai a vedere che il futuro è già oggi e ti toccherà tifare per Renzi…..e come dice il proverbio ” ad essere malevoli qualche volta ci si indovina”….Poi per carità,tutto può essere,ma sai a questa età che abbiamo,la politica ci ha mostrato una infinità varietà di situazioni e condizioni della quale sarebbe difficile stupirsi.Daltronde se è vero che sono bastate due settimane per passare dalla condizione di renziano a zingarettiano con un escursus denso di interrogativi, di mal di pancia,malox ed arrovellamenti con riferimenti a scelte di natura politica avvenute dentro il partito,mi chiedo se sarebbe una grande fatica al posto di una ricucitura che lascia sempre il segno della toppa,fare invece un passo oltre,verso il riconoscimento di una situazione e condizione che vedrebbe l’impegno su un versante attiguo a quello dove ha militato fin’ora.Qual’è il problema ? Gli uomini della giunta? Sai quanti se ne trovano che non disturbino come gli attuali….