COVID: UMBRIA E TOSCANA, STOP A TUTTI I CAMPIONATI REGIONALI. E RICOMINCIANO ANCHE LE CHIUSURE…

COVID: UMBRIA E TOSCANA, STOP A TUTTI I CAMPIONATI REGIONALI. E RICOMINCIANO ANCHE LE CHIUSURE…
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CHIUSI, BETTOLLINI CHIUDE L’ISTITUTO SCOLASTICO EINAUDI MARCONI PER 14 GIORNI

FIRENZE  L’escalation dei contagi da covid 19, fa paura e così il presidente della Regione Toscana corre ai ripari. Eugenio Giani ha emesso questa mattina una ordinanza che prevedei il potenziamento dei reparti Covid nelle tre Asl della regione e lo stop a tutti i campionati sportivi di carattere regionale. Stop dunque alle partite nei campionati di calcio, volley basket e altri sport di contatto, compresi quelli che erano ancora consentiti. Come si ricorderà i Dpcm Conte di una settimana fa aveva stoppato i campionati provinciali e gli sport amatoriali. Adesso si fermano anche Eccellenza, Promozione, Prima e Seconda categoria nel calcio. Serie C, D e prima divisione nel Volley e così via… Stop anche ai campionati giovanili. Questo già dalla giornata in programma per questo fine settimana. Saranno ancora permessi gli allenamenti, ma i campionati si dovranno fermare. Il limite di tempo a questo “stop” è – per ora – di un un mese. Quindi anche il tiramolla tra le società favorevoli a contrarie allo stop viene meno, superato di fatto dall’ordinanza del presidente della Regione.

L’Umbria aveva anticipato la decisione presa da Giani, già due giorni fa. La  governatrice Donatella Tesei  ha anche lei sospeso “tutte le gare e competizioni riconosciute di interesse regionale, provinciale o locale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, in relazione agli sport di contatto individuati con provvedimento del Ministro dello Sport del 13 ottobre e svolte da associazioni e società dilettantistiche (che potranno continuare a sostenere allenamenti in forma individuale)”.

In Umbria la giunta Tesei è andata anche oltre disponendo “la chiusura domenicale dei centri commerciali nonché di tutte le attività di vendita al dettaglio, alimentare e non alimentare, tranne farmacie, edicole, tabaccherie,  rivendite di generi di monopolio (fatte salve dunque le attività artigianali); il divieto dell’esercizio domenicale di ogni attività commerciale esercitata su aree pubbliche; l’esenzione dalla chiusura domenicale, solo per il primo novembre, del commercio al dettaglio di fiori e piante; la limitazione a 30 presenti, distanziati e in forma statica, per le cerimonie a carattere istituzionale, non rinviabili, organizzate da pubbliche amministrazioni;  il divieto di svolgere attività realizzate da associazione e circoli culturali e similari, all’aperto e al chiuso, fatta eccezione per la somministrazione di cibo e bevande sino alle ore 24 con consumazione al tavolo, sino alle 18 senza, e comunque in conformità del Dpcm del 18 ottobre”. Vietati gli assembramenti anche ai cimiteri in occasione del 2 novembre…  L’ordinanza Tesei avrà valore sino al 14 novembre prossimo, salvo integrazioni dovute all’andamento della situazione epidemiologica.

Oggi il sindaco di Chiusi ha disposto la chiusura per 14 giorni dell’Istituto scolastico Einaudi Marconi Valdichiana, in quanto un “cluster” di contagi (due docenti e due studenti) ha fatto scattare la quarantene per 7 classi, i 14 giorni decorrono dal 22 ottobre.

Andrà tutto bene, si diceva a maggio… No, non sta andando bene per niente, né in Umbria, né in Toscana.  Nella zona del Trasimeno i contagi già arrivati a numeri record, mai toccati durante la prima fase, continuano a a crescere in tutti i comuni. In Valdichiana la situazione sembra più stabile e meno “galoppante”. Ma la soglia di attenzione deve necessariamente alzarsi. Intanto nei supermercati della zona, un po’ per l’annunciata chiusura domenicale di quelli umbri, un po’ per la paura di un nuovo lockdown generalizzato, la gente comincia a fare di nuovo scorte come se si avvicinasse la fine del mondo. Molta più gente del solito, carrelli più pieni del solito:  incetta d scatolette, acqua minerale, birra, biscotti, surgelati, carta igienica. Il lievito per fare il pane a casa già ricomincia a scarseggiare…  Sembra quasi che i cittadini, anche se il lockdown generale non ci sarà (perché non ce lo possiamo permettere dal punto di vista economico),  si stiano attrezzando per un auto-lockdown individuale o familiare. L’unica differenza con marzo-aprile e maggio è che adesso almeno giocano la serie A e la serie B. E un po’ di pallone in Tv aiuta.. Il Giro d’Italia domani finisce…

Non si capisce bene se faccia più paura il virus o le cronache e i talkshow televisivi che martellano continuamente sulla curva impazzita dei contagi con i virologi che si rincorrono e sembrano ormai in competizione tra loro a chi la dice più terribile..

Ovviamente il problema c’è ed è molto grave e non è certo il caso di inscenare manifestazioni di piazza contro le misure restrittive come quella di Napoli, non solo “infiltrata”, ma forse organizzata dalla Camorra e da organizzazioni dell’estrema destra neofascista.

Il disagio è tangibile, il timore per l’espandersi della pandemia pure, le preoccupazioni per l’economia, per i posti di lavoro, gli stipendi e gli incassi che verranno meno si tagliano a fette e rendono lo scenario molto cupo. Ma , almeno come cittadini. Chi ha responsabilità di governo a tutti i livelli, dovrà invece preoccuparsi non solo di fornire i dati sui contagi (e non tutti lo fanno con sollecitudine e chiarezza), ma anche di fare in modo che i protocolli di sicurezza e le  procedure per accedere ai servizi sanitari, per fare tamponi, per espletare i periodi di quarantena, non siano operazioni farraginose, complicate e impraticabili soprattutto per le fasce più deboli e per chi ha meno dimestichezza con il mondo digitale e informatico.

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