COVID, IL FRONTE SI SPOSTA SULLE RIVE DEL TRASIMENO: MAGIONE E CASTIGLIONE DEL LAGO IN PRIMA LINEA. GLI EFFETTI DELLA CURA LEGHISTA SI VEDONO

mercoledì 21st, ottobre 2020 / 17:03
COVID, IL FRONTE SI SPOSTA SULLE RIVE DEL TRASIMENO: MAGIONE E CASTIGLIONE DEL LAGO IN PRIMA LINEA. GLI EFFETTI DELLA CURA LEGHISTA SI VEDONO
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Fino ad una decina di giorni fa sembrava fosse Chianciano il paese in prima linea sul fronte Covid, con una trentina di contagi. Adesso sembra invece che il virus stia prendendo di mira le rive del Trasimeno. La distanza da Chianciano non è molta, ma siamo “di là dal fosso”. E la situazione in alcuni paesi rivieraschi comincia a diventare preoccupante. A Castiglione del Lago i casi “positivi” al momento sono 44 di cui 10 segnalati nelle ultime 24 ore. A Magione situazione ancora peggiore: 71 attualmente i cittadini positivi, 192 in isolamento, 4 classi scolastiche in isolamento.
In primavera, durante la prima ondata, Chiusi che per settimane fu la cittadina più colpita e quella rimasta più a lungo in “prima linea” arrivò ad un massimo. di 43 casi. Castiglione del Lago e Magione sono già oltre.
E l’Umbria, nel suo complesso, sta peggio della Toscana. con 1.966 positivi (+144 nelle ultime 24 ore).
La consigliera regionale Pd Simona Meloni parla di “tracollo della sanità umbra” puntando il dito sulla gestione a trazione leghista.
Questa mattina- scrive Meloni – i sindacati CGIL CiSL e UIL insieme alle categorie di lavoratori della sanità hanno attivato le procedure per lo STATO di AGITAZIONE del comparto, consegnando al Prefetto di Perugia un documento- denuncia su:
GRAVI VUOTI DI ORGANICO
– DISORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI
PROBLEMI DI SICUREZZA
Restano inoltre INEVASE troppe scelte chiave come l’approvvigionamento dei dispositivi medici e di nuove postazioni di terapia intensiva.
Tutto ciò va ad inficiare il sistema di prevenzione e assistenza che così’ com’è non e’ in grado di rallentare i contagi e di effettuare le giuste cure ai malati.
Sono mesi che sollecitiamo la Giunta e l’Assessore Coletto, affinché attivi per tempo tutte le misure necessarie a fronteggiare questa seconda ondata di contagi, ma negli ultimi mesi la Regione non ha nemmeno assunto il personale necessario e c’è attualmente il vuoto su quali misure concrete adottare nei vari scenari che si stanno ripresentando con insistenza e sistematicità”.  “Quello che ci preoccupa molto – scrive la consigliera regionale Pd – è anche il livello di STRESS cui è già sottoposto il sistema sanitario regionale all’inizio della stagione autunnale.
Essere ricorsi alla sospensione delle sedute operatorie per liberare macchinari e personale sanitario da destinare ai reparti Covid è una scelta che va ad incidere negativamente sulla salute dei cittadini umbri. Serve dunque provvedere al POTENZIAMENTO dei DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE per il tracciamento dei casi positivi, dei LABORATORI per la capacità di testare i contatti e la SANITÀ TERRITORIALE per il trattamento dei pazienti.
Mancano indicazioni chiare sul ruolo delle USCA e l’integrazione con la medicina generale e le AFT.
NON sono stati predisposti i Covid Hospital per i pazienti positivi a rischio cluster familiare, solo ora ed in estremo ritardo, è stato bandito un avviso pubblico per le strutture ricettive.
Due quindi sono al momento le cose evidenti dell’attuale gestione della sanità umbra: L’INCAPACITA’ di programmare per tempo azioni veramente efficaci e tempestive e L’ASSENZA CONTINUA dell’Assessore Coletto che rincorre i problemi SENZA RISOLVERLI!”
Un attacco frontale dunque, quello di Simona Meloni, alla gestione della sanità della giunta Tesei e in particolare dell’assessore Coletto, che essendo veneto e arrivato in Umbria in prestito con diritto di riscatto come certi calciatori, non sembra essere entrato ancora nei meccanismi umbri, con il risultato che la situazione rispetto a marzo-aprile, quando la giunta leghista aveva appena preso possesso delle scrivanie, adesso sta precipitando:  il cuore verde d’Italia (ora il riferimento è al colore politico della giunta regionale, più che ai boschi) sta infatti ai primi posti per contagi e per mancate risposte. Risulta infatti all’ultimo posto per “incremento dei posti letto in terapia intensiva”: zero. Settanta erano prima dell’emergenza covid e 70 sono adesso.
Di recente l’ex governatrice Marini ha detto che Zingaretti l’ha scaricata… In realtà l’hanno scaricata gli elettori dopo l’ennesimo scandalo proprio nel settore sanità, e per molti la prima medicina per l’Umbria era mandare a casa quelli del Pd e i loro amici. E questo è successo alle regionali del novembre 2019. Ma la “cura  leghista”, almeno sul fronte sanitario sta facendo acqua da tutte le parti. Se durante la prima ondata l’Umbria resse benissimo, fu grazie a ciò che c’era prima. La Lega non aveva ancora avuto neanche modo di metterci le mani… Adesso che la cura comincia a fare effetto, gli effetti si vedono.
m.l.
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