CHIUSI, CHE SUCCEDE ALL’EX DORMITORIO FS? SE LA STRUTTURA DIVENTASSE UN OSTELLO…

martedì 01st, settembre 2020 / 16:13
CHIUSI, CHE SUCCEDE ALL’EX DORMITORIO FS? SE LA STRUTTURA DIVENTASSE UN OSTELLO…
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CHIUSI – Da ieri una squadra di operai con due mezzi tipo autocisterna, sta operando all’interno dell’ex dormitorio Fs in via Manzoni a Chiusi Scalo. I mezzi portano la scritta Consorzio Olii Usati e sono dotati di un tubo per aspirazione. Gli operatori hanno introdotto all’interno della struttura dei grossi contenitori per materiale liquido. Non è la prima volta che si verificano interventi di sanificazione o di recupero di materiale oleoso. E’ successo più volte negli ultimi 10 -15 anni. Una volta per perdita di gasolio, altre volte per ripulire l’immobile dal guano di piccioni e altri uccelli, accumulatosi in quantità industriale nei locali con finestre rotte o rimaste aperte… L’ex dormitorio è chiuso e inutilizzato da decenni, da quando Rfi ne ha realizzato e aperto un altro, sempre a Chiusi Scalo, più nuovo ed efficiente. Quello di via Manzoni resta comunque un bell’edificio costruito alla metà degli anni 20 e più volte ristrutturato. L’ultima volta poco prima che venisse abbandonato. Si trova a duecento metri dalla stazione, accanto al sottopasso che ha sostituito dal 1986 il famigerato Passaggio a Livello che stava chiuso 18 ore al giorno… La proprietà dell’immobile è delle Ferrovia dello Stato, per la precisione di RFI. 

La manutenzione lascia a desiderare, anzi è pressoché inesistente e questi interventi ciclici e ricorrenti hanno probabilmente un costo abbastanza elevato perché richiedono ditte specializzate e attrezzature ad hoc. Nel caso dell’operazione in corso in queste ore, non sappiamo bene di cosa si tratti, ma il fatto che i mezzi siano attrezzati per la raccolta Olii Usati, fa pensare a recupero di una fuoriuscita di gasolio da qualche cisterna… Non ci sono cartelli, né segnaletica che indichino che tipo di lavori si stiano facendo. Ma forse una verifica da parte delle autorità locali potrebbe essere utile, lì nei pressi c’è anche un impianto che aiuta la rete fognaria a smaltire e a spingere le acque reflue verso il fosso Montelungo, quindi verso il depuratore delle Torri. Se nelle acque reflue fosse finito del materiale oleoso potrebbe essere un problema… Ed è bene che si sappia con certezza e con chiarezza cosa è successo e che tipo di operazione sia in atto.

Il fatto ci offre comunque l’occasione per rilanciare una proposta più volte avanzata da queste colonne, anche quando il giornale era ancora cartaceo. La proposta era quella di trasformare l’ex dormitorio Fs in un Ostello per turismo low cost. Con particolare riferimento a quello giovanile, ma anche al turismo lento, quello ad esempio dei cicloturisti che utilizzano il Sentiero della Bonifica (che parte proprio 100 metri più avanti) e la doppia modalità treno-bici, sia in direzione Siena che in direzione Perugia o Firenze e Roma. Una struttura del genere, nel cuore dello scalo potrebbe ridare linfa vitale a bar e ristoranti, per esempio, ma anche ad altre attività economiche, ai musei e potrebbe costituire una valida offerta ricettiva anche in occasione di festival ed eventi… Il fatto che un Ostello sia previsto anche a Chiusi Città non sarebbe certo un ostacolo, per chi arriva in treno o in bici a Chiusi Scalo trovare una sistemazione a basso costo, ma decente vicina alla Stazione sarebbe un valore aggiunto.

Qualche anno fa il sindaco Bettollini ipotizzò un utilizzo dell’ex dormitorio anche come complesso per co-housing, ovvero mini appartamenti per anziani e persone single, con spazi e servizi (lavanderia, mensa, assistenza..) in comune, ma finora RFI ha fatto orecchi da mercante e non ha mai accettato alcuna proposta, o – forse – le autorità locali non ci hanno creduto abbastanza e non hanno spinto l’acceleratore fino in fondo.

Adesso, a pochi mesi dalle elezioni comunali, quello della “riconversione” dell’ex Dormitorio Fs potrebbe diventare un punto programmatico per liste e candidati. Almeno per la sinistra, per chi ha scommesso ad esempio sulla partnership con Slow Food e per chi pensa che un nuovo welfare, anche su base locale (tipo il co-housing),  sia possibile…

Per la tipologia dell’immobile e l’ubicazione noi pensiamo che sarebbe più opportuna una destinazione ad ostello, ma anche il co-housing sarebbe meglio del nulla di adesso… Che poi è un nulla pieno di problemi e di rischi connessi, con necessità di interventi ricorrenti.

Un ostello e una sala polivalente per mostre, convegni, attività culturali e musica cambierebbero i connotati di Chiusi Scalo decisamente in meglio. Con qualche pennellata di Street Art sulle facciate, la stazione (così i chiusini chiamano la parte nuova della città) riacquisterebbe colore e quella modernità che aveva e adesso ha perso. Ci  pensi fin d’ora chi ha intenzione di candidarsi alle elezioni.

m.l.

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