TRA UN MESE LE REGIONALI IN TOSCANA: SE LA SINISTRA USASSE IL VOTO DISGIUNTO?

mercoledì 19th, agosto 2020 / 10:56
TRA UN MESE LE REGIONALI IN TOSCANA: SE LA SINISTRA USASSE IL VOTO DISGIUNTO?
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CHIUSI – Il 20 e 21 settembre in Toscana si vota per le elezioni regionali. Per la prima volta la Toscana può passare di mano, come è successo ad ottobre all’Umbria. Ma per dimensioni, numero di abitanti, storia e peso politico la Toscana non è l’Umbria (con tutto il rispetto per l’Umbria) e se la sinistra dovesse perdere anche la Toscana, sarebbe una grandinata devastante, con ripercussioni anche a livello nazionale, sul governo e sul Pd.

Il candidato presidente proposto dalla coalizione di centro sinistra Eugenio Giani non scalda i cuori, ci prova, nei comizi che fa (lo ha fatto anche a Cetona e Sarteano, la settimana scorsa), ma “nun è cosa” come dicono i napoletani.  La sua figura appare come una di quelle che potrebbero stare tranquillamente anche dall’altra parte. Magari è un’impressione sbagliata, ma questo è. Sarà forse per il fatto che Giani è un ex Psi passato poi per il renzismo e questo non aiuta. Insomma non ci entusiasma per niente e saremmo lieti se alla fine ci smentisse. Così come non ci entusiasma la lista che il Pd ha proposto per il collegio di Siena e non perché non c’è Bettollini (che in realtà non aveva alcuna possibilità di esserci), non ci entusiasma perché è oggettivamente una lista debole. Ci piace poco la prospettiva che Italia Viva e quindi Renzi, possa fare l’ago della bilancia e risultare determinante nella difesa del fortino toscano.

Ma ci piace molto meno e ci preoccupa molto di più la prospettiva che la Toscana possa passare nelle mani della Lega e di una destra fascistoide ormai egemonizzata dai seguaci di Giorgia Meloni, più che dai moderati berlusconiani che poi tanto moderati non sono mai stati.

Abbiamo scritto più volte, su queste colonne che avremmo preferito che Tommaso Fattori e Sì Toscana a Sinistra invece di correre in solitaria, con il rischio di non entrare nemmeno in Consiglio, avessero fatto parte della coalizione di centro sinistra, spostandone un po’ l’asse verso la parte giusta. Questo giornale non ha mai sostenuto, nelle varie campagne elettorali, direttamente il Pd, ritenendolo un partito nato male e cresciuto peggio, pieno di magagne e di difetti di fabbrica. In Toscana però, stavolta la posta è alta, e il rischio di consegnare la regione ai fascio-leghisti disperdendo dei voti, molto concreto. Quello che oggi ci sentiamo di fare, ad un mese esatto dall’appuntamento con le urne non è un appello al voto utile. Ma almeno al voto… disgiunto.

La legge elettorale regionale toscana offre infatti una scappatoia: quella appunto di votare contrassegnando il nome del candidato presidente indicato da centro sinistra, Giani e con un altra croce una lista, anche di coalizioni avverse o concorrenti. Questa opportunità l’ha sottolineata ieri il presidente uscente della Toscana Enrico Rossi, richiamando gli appelli all’unità dei Democratici che in questi giorni si stanno moltiplicando negli Stati Uniti per sventare l’ipotesi di un Trump bis.

Dice Michelle Obama: “Trump è il presidente sbagliato”. Dice Sanders: “Trump è una minaccia per la democrazia”.
Entrambi invitano tutti i democratici a votare per Biden.
Sarebbe bello se il M5stelle e Toscana a sinistra ragionassero in Toscana allo stesso modo e per scongiurare la vittoria della Lega invitassero a votare per il loro partito e per Giani presidente.
In questo modo con il voto al partito possono entrare in Consiglio Regionale per sostenere le loro posizioni e con il voto a Giani eviterebbero il rischio che la Toscana democratica e di sinistra possa essere sconfitta dai fascioleghisti che nella nostra regione sono e devono restare una minoranza.

Così ha scritto Enrico Rossi. E ci sentiamo di condividere il suo appello alla sinistra e ai 5 Stelle, che potrebbero dare in questo modo un segnale di lealtà e di coerenza con il governo nazionale.

Nel 2015 da queste colonne sostenemmo Fattori e Sì Toscana a Sinistra, che poi hanno lavorato bene in consiglio regionale. Stavolta la scelta di Fattori & C. di correre da soli non ci convince, per i rischi di cui sopra, ma con il voto disgiunto, perché no?  Quindi per quello che può contare, l’indicazione che ci sentiamo di dare è appunto quella di utilizare il voto disgiunto e votare Sì Toscana a Sinistra e Giani presidente, con la speranza che Salvini e Susanna Ceccardi restino dove sono.

Del resto, anche Sanders e Biden non sono uguali, Kamala Harris non è Alexandria Ocasio Cortez, e la sinistra impersonata da Sanders e dalla giovane Aoc è forse più a sinistra della lista di Fattori mentre Biden è forse più moderato e a destra di Giani, eppure di là dell’Atlantico i Dem ragionano in termini unitari e di convenienza rispetto ad un avversario considerato pericoloso. La Toscana non è il Massachusets, né la California dove pure fanno ugualmente il Chianti, ma visto che in Italia copiamo tante cose dagli americani, forse copiare anche questa non sarebbe una cattiva idea..

Marco Lorenzoni

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