SOSTIENE NASORRI… CHIUSI, I PODEMOS AL PD: “SERVE UN CONFRONTO SUL FUTURO DELLA CITTA'”

sabato 29th, agosto 2020 / 11:03
SOSTIENE NASORRI… CHIUSI, I PODEMOS AL PD: “SERVE UN CONFRONTO SUL FUTURO DELLA CITTA'”
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CHIUSI – Sostiene Nasorri che a Chiusi serve “riaprire con urgenza un dibattito pubblico per ridefinire una programmazione innovativa: una visione di futuro da realizzarsi in un contesto territoriale e sociale più ampio. La città deve uscire dalla perenne divisione e dall’isolamento in cui atteggiamenti sbagliati l’hanno rinchiusa”. E Nasorri lo fa dalla pagina facebook della lista di opposizione Possiamo, che qualche giorno fa oltre ad un dibattito in consiglio comunale sulle dimissioni dal Pd del sindaco Bettollini, per verificare se esista o meno una maggioranza che ancora lo supporta, aveva avanzato anche la proposta, appunto, di un confronto aperto sui temi economici e sociali, aperto alla comunità. Marco Nasorri dunque sostiene la linea dei Podemos e rilancia. E lo fa assumendosi in qualche modo un ruolo di… cerniera. Tra i Podemos e il resto della sinistra, quantomeno, Pd compreso.
Infatti, sostiene Nasorri, che non è Pereira, ma di politica ne ha masticata parecchia, che “il confronto deve produrre idee per rilanciare l’economia locale, per creare occupazione e dare opportunità ai giovani che ormai stanno andando via in modo quasi massiccio. In sintesi, come mettere nel modo migliore a sistema le risorse del territorio, cogliendo tutte le potenzialità. Sono tanti i temi specifici su cui discutere e definire una scala di priorità programmatiche. Ogni singola forza politica è certamente capace di fare un programma, ma la forza delle proposte sta nel trovare la più ampia interazione possibile con tutta la realtà cittadina. Anche le migliori idee se non creano sinergie e condivisione non producono grandi risultati”. E su questo non ha torto.
Poi sostiene ancora che occorre “ritrovare un ragionamento che metta al centro i valori sociali e culturali che sono le fondamenta dell’essere comunità aperta e inclusiva. Negli ultimi tempi questi aspetti si sono indeboliti, anche perché la politica, (compreso il centrosinistra) li ha sottovalutati, privilegiando tutto ciò che porta a un consenso immediato. Le incertezze che viviamo non sono solo economiche o legate al coronavirus. Riguardano i rapporti sociali e personali, incidono nell’insieme delle relazioni umane. Tutto questo non è poca cosa, se non ritroviamo risposte politiche e culturali adeguate, la deriva verso un imbarbarimento della nostra convivenza, la crescita dell’intolleranza, dell’individualismo, dell’insofferenza verso le regole comuni avranno sempre più il sopravvento” . E anche su questo il ragionamento di Nasorri delle ragioni ce l’ha. Quante volte anche su queste colonne abbiamo scritto della desertificazione incipiente non solo per ciò che riguarda le attività economiche, ma anche i rapporti  sociali, la cultura di fondo della società locale?
Per quanto riguarda gli scenari politici prossimi venturi, Marco Nasorri sostiene che “il pericolo per Chiusi non deriva solo da una possibile vittoria di un candidato di destra. Il pericolo maggiore si sta già materializzando e deriva dallo sdoganamento che è già in atto, dei disvalori e delle istanze di cui una destra estremista e pericolosa si nutre. È preoccupante la forza di diffusione di tutto ciò, negli umori e nei sentimenti di tante persone. Comprese quelle che sono sempre state a sinistra. I voti ottenuti localmente dalla Lega sono prima di tutto l’espressione del vuoto che molti sentono attorno a sé. La percezione che i meccanismi di rappresentanza, in cui credevano si stanno sfaldando in divisioni perenni, in ritardi incomprensibili e in una interpretazione della realtà che troppo spesso è legata alle sole logiche di potere”.  Ed è a questo punto del ragionamento che Nasorri, che è stato anche segretario a Chiusi e capogruppo in comune e in provincia per i Ds, sostiene la necessità di una riconquista di campo da parte della politica, e si lancia in una apertura:
Il Pd – sostiene Nasorri – non solo dovrebbe essere il più motivato nel ragionare di queste cose: dovrebbe mettere da parte tutti coloro che lo vogliono tenere prigioniero in sterili polemiche e invece trovare il coraggio per avventurarsi in un confronto che potrebbe solo rigenerarlo con grande beneficio par l’intera città“.
Ciò cosa ci viene a significare? direbbe Montalbano. Che Nasorri l’invito a riaprire il confronto lo rivolge soprattutto al Pd, assegnando e riconoscendo al Pd il ruolo principale e l’onere della prima mossa, ma anche che i Podemos, se il Pd questa mossa la farà, sono pronti a sedersi al tavolo con il Pd. In sostanza è una apertura di credito condizionata allo sfrondamento, da parte del partito di maggioranza, delle incrostazioni e delle posizioni contrapposte al proprio interno, per allargare l’orizzonte.
Il ragionamento di Nasorri in linea teorica e di principio non fa una piega.
Solo che a Chiusi la realtà dice cose un po’ diverse: 1) per esempio dice che gli stessi Podemos  in 4 anni e passa di confronti aperti con la comunità locale ne hanno aperti pochi (la necessità non è mai mancata, non emerge solo adesso);  2) dice che i Podemos chiusini si sono spesso accodati o hanno lavorato in sintonia coi 5 Stelle che non possono fare solo il convitato di pietra… 3) dice che il Pd non è in grado al momento di confrontarsi neanche con sé stesso: non riesce a dire una parola sulle dimissioni del sindaco dal partito, non procede ad una verifica di maggioranza, indispensabile per chiarire il quadro, non sa se sfiduciare Bettollini oppure fare con lui un patto di fine mandato, lasciandogli la gestione dell’ultimo miglio e continua a mostrare una freddezza e un distacco dalla questioni sul tappeto che è imbarazzante. E la realtà ci dice anche che Possiamo, per le regionali toscane ha dato indicazione di voto per Fattori e la lista Sì Toscana a sinistra, senza nemmeno il voto disgiunto con la croce anche su Giani presidente, cioè sono su una posizione di contrapposizione netta rispetto al Pd, anche se la richiesta rivolta a 5 Stelle, Possiamo e Pd di sfiduciare Bettollini lanciata da Luciano Fiorani sui social i Podemos non l’hanno raccolta e nemmeno commentata.
Il confronto va benissimo ed è sempre auspicabile, ma per aprire un confronto serve un tavolo intorno a cui sedersi e sopratutto servono gli attori disposti a sedersi. Il tavolo, volendo si trova. Sugli attori al momento qualche dubbio sorge spontaneo…
M.L.
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