CHIUSI, OMAGGIO AD OTTIERO OTTIERI. INTITOLARGLI UNA STRADA? MEGLIO LA TENSOSTRUTTURA, ECCO PERCHE’…

I SINDACO BETTOLLINI, L’ASSESSORE MICHELETTI E LA CONSIGLIERA M5S MARTINOZI DICONO SI’ ALLA PROPOSTA DI PRIMAPAGINA
CHIUSI – Tre giorni fa, il 31 luglio, ricordando su queste colonne la figura di Ottiero Ottieri, proponevamo di intitolare allo scrittore morto nel 2002 e sepolto a Chiusi, una strada, una piazza, una sala, un luogo della cultura del suo paese d’origine. Non esattamente il paese natale, perché Ottiero Ottieri era nato a Roma, ma paese d’origine sì. La famiglia era una delle grandi famiglie chiusine, quella de Lucioli Ottieri Della Ciaia e lui ha passato molto tempo a Chiusi, sia in gioventù che più tardi. Ed è rimasto sempre molto legato alla città, ne ha scritto in varie occasioni.
Ecco, adesso vorremmo precisare meglio la proposta e renderla più facilmente attuabile. Invece di cercare e individuare una nuova strada o una piazza magari in quartiere periferico, ci sembrerebbe più opportuno intitolare ad Ottiero Ottieri, che era uno scrittore, un intellettuale, un autore teatrale, ma anche un funzionario di industria, un luogo simbolo della cultura e anche della “cultura industriale”. E a Chiusi c’è un luogo che a nostro avviso sarebbe perfetto: si tratta della Tensostruttura del complesso San Francesco. Che è una “arena culturale” in cui si tengono spettacoli, incontri ed eventi. Quest’anno si svolgerà lì, dal 5 al 9 agosto, il festival Orizzonti.
La tensostruttura si trova nel giardino tra la Casa della cultura con la Biblioteca comunale e la Sala Conferenze San Francesco ed è accessibile da entrambe. Nei locali adiacenti alla sala ci sono pure i locali dedicati ad alcune startup industriali. Quindi cultura in senso classico e cultura industriale.
E… last but not least, si trova nel cuore del centro storico, che era il luogo di residenza di Ottiero Ottieri, vicinissima al Palazzo che fu della famiglia Lucioli Ottieri Della Ciaia.
Intitolare allo scrittore, autore de La linea gotica, Tempi Stetti e Donnarumma all’assalto la Tensostruttura e non un altra strada o piazza sarebbe un’operazione fattibile in tempi più rapidi e a costo praticamente zero. Sarebbe un omaggio ad un cittadino illustre, laddove egli ha vissuto, nei luoghi che ha frequentato e descritto anche in alcuni suoi libri. Un po’ come la saletta del Teatro è stata intitolata al regista, attore e direttore artistico Roberto Carloncelli.
La proposta avanzata tre giorni fa ha trovato subito il consenso dell’assessore Micheletti e della consigliera comunale M5S Bonella Martinozzi. Anche il sindaco Juri Bettollini, nonostante le fibrillazioni politiche di queste ore, si è detto d’accordo. Ed è un parere di merito importante.
La figlia di Ottiero Ottieri, Maria Pace, scrittrice anche lei e autrice del libro “Chiusi dentro”, ha fatto sapere che ne sarebbe felice.
Forse non resta che preparare le carte… Ci farebbe piacere se anche il gruppo Pd-Psi e quello dei Podemos fossero anche loro concordi.
Rimaniamo dell’opinione che Ottiero Ottieri sia uno degli autori più significativi della seconda metà del ‘900, uno dei principali esponenti con Italo Calvino e Luciano Bianciardi della cosiddetta “letteratura industriale” che raccontò dal di dentro l’Italia del boom economico nascente, con le sue speranze e le sue contraddizioni. Un grade scrittore insomma capace anche di cimentarsi con temi complicati come la psicanalisi applicata alla politica e all’economa, l’organizzazione del lavoro nelle fabbriche e infine con l’argomento scabroso della sessualità e dei “rapporti carnali” affrontati addirittura in versi con un poema di centinaia di pagine…
Dopo 18 anni dalla morte i tempi per un riconoscimento da parte della sua città sono più che maturi.
Ottiero Ottieri si dichiarava “un intellettuale di sinistra” (era stato fascista da ragazzo, “eravamo tutti fascisti”, scrive in “Memorie dell’incoscienza” mentre descrive l’arrivo delle truppe naziste ad occupare Chiusi il 9 settembre del ’43) poi con la guerra, come tanti cambiò opinione e orientamento. Ha frequentato il Psi, ha collaborato con l’Avanti! ma aveva buoni rapporti anche con il Pci e con altri intellettuali comunisti, coi quali talvolta litigava..
La sinistra ha sfornato e ospitato grandi menti e figure di spicco della cultura italiana, ma spesso ha fagocitato o isolato i migliori. E talvolta se li è poi dimenticati. Chiusi con Ottieri può evitare questo rischio e può anche mandare un messaggio ad una politica che sembra privilegiare le faide, le guerre per bande e le congiure di palazzo. Un segnale per dire sarebbe bene ogni tanto volare un po’ più in alto.
m.l.
Tensostruttura, luogo ideale da intitolare all’ illustre scrittore.
Sarebbe un signor omaggio. Tensostruttura, se non ora, quando?
Io l’ho sempre detto nei miei interminabili scritti che sarebbe bene spesso ”volare un po’ più in alto”,ma spesso sono stato criticato perchè la gente non sopporta parlare sia dei massimi sistemi sia si annoia a leggere, in pratica non ce la fà.Quel mio intervento scherzoso sul post di Lolla riguardante la donna oggetto di attenzioni dal giovane colpito da Cupido al quale la signorina ha riferito che non legge mai perchè non ce la fà ma guarda solo il computer ed al di cui spasimante Lolla ha detto ”scappa che è meglio”, rispecchia l’insopportabilità odierna della mente umana ad essere impegnata a pensare.E quando nella mente c’è solo quello che il sistema vuole che ci sia, si è fottuti. Ancora non si è capito che è così grossomodo per tutto e per tutti ?
Ma che centra Lolla??
Ma hai mai riletto i tuoi commenti e chiesto se fossero pertinenti ?
Carlo, qui si pone una domanda semplicissima: sarebbe giusto che Chiusi intitolasse un luogo della cultura (la tensostruttura) ad un grande scrittore,uno dei maggiori della cosiddetta “letteratura industriale” e “intellettuale di sinistra”, chiusino? si o no? tertium non datur. E non c’è altro su cui volare intorno. Volare più in alto significa parlare, una volta tanto, di letteratura e di industria, dell’industria culturale, di linguaggio e in definitiva dell’Italia che dalle macerie della guerra costruì il boom economico… La domanda è semplice e banale. Sei d’accordo o no?
X Marco.Certamente si che sono d’accordo.Ma il problema finisce qui nell’essere d’accordo o nel non esserlo ? Volare alto ” significa non attenersi strettamente a cio che viene precipuamente detto, ma come in ogni campo ed in presenza di riferimenti culturali che servono spessissimo anche di collegamento sia delle idee sia delle azioni,invadendo anche altri campi.Non si può dire che si erige un momumento a Garibaldi se non si sà chi sia stato e cosa abbia fatto e se la sua azione possa essere stata condivisa o meno dalla gente,solamento perchè una persona lanci un idea.E dal momento che ho risposto a te che hai evocato il tema in chiusura del ”volare alto” desidero rispondere al Sig.Gaudiano dicendo che prima di dire ”cosa c’entri Lolla” legga bene ciò che ho scritto in proposito sulla risposta data a Lolla e se non lo sà interpretare provi a rileggerlo un altra volta, non è mal di nulla,forse capirà meglio.Si trattava- Sig.Gaudiano- del tema posto da Lolla e della mia risposta sulla insopportabilità della mente umana di dover leggere per capire,dal momento che la ragazza dell’innamorato gli ha riferito che trova noioso leggere e non ce la fà.E lolla gli ha detto :”scappa che è meglio”.Anche qualcun altro di sua conoscenza ha sempre detto in passato che non leggeva,forse lei non era ancora a Chiusi questo non lo so,ma infatti vede a cosa poi si va incontro e quale sia la formazione politica di chi si vanti di non leggere? Volare alto” nel caso di quella mia risposta a Lolla citandola, significa saper vedere che vi sono altre realtà, le realtà che Lorenzoni auspica di dover riconoscere e con le quali io sono daccordo.Tant’evvero che prima di tale articolo parecchi sapevano chi era stato Ottiero Ottieri ma nessuno aveva proposto di dedicargli qualcosa di permanente in suo ricordo.Volare alto è, non anche, ma soprattutto, saper vedere i collegamenti fra le cose e fra le situazioni.Troppo complicato fare riferimento alla mia risposta a Lolla sul tema con le due parole con le quali il post termina? Se non fosse sufficiente a capire le dico che ho detto questo perchè spesso sono stato criticato a torto od a ragione sulla lunghezza dei miei scritti su Primapagina perchè la gente non sopporta essere impegnata mentalmente più di tanto e ritiene che le relazioni siano tutte spiegate e spiegabili ed esaurite con l’essere sintetici.Oggi si punta solo a questo e difatti a cominciare dalla scuola i risultati sono sotto gli occhi di tutti.Qualcuno si salva, ma pochi.E’ una fabbrica-mi permetta- di future teste c…o…. Ci sono delle condizioni oggi nelle quali i giovani non conoscono il pregresso e credono che le idee si possano formare non tenendo conto di quanto abbiamo intorno.In pratica non ne sanno vedere il collegamento,ma è la debolezza della loro formazione che li porta a questo e generalmente in queste persone il leggere diventa insopporttabile,insostenibile e ne hanno una concezione che in questo vi sia anche e soprattutto una componente arcaica del vivere.Rilegga con attenzione il mio intervento di 6 o 7 righe quello che ho definito ”scherzoso”e può darsi che capisca.Ma come dice Lorenzoni a proposito dell’orso ” la cui pelle è bene non venderla prima di averlo preso” non ne sono molto sicuro.Pazienza-ma non glielo dico con senso di snobbaggio-si figuri se questo sia affar mio….