CHIANCIANO, IL BAR DELLA DISCORDIA. IL PD ATTACCA MARCHETTI. INTANTO LA CITTA’ DEL FEGATO SANO LANGUE

venerdì 03rd, luglio 2020 / 12:50
CHIANCIANO, IL BAR DELLA DISCORDIA. IL PD ATTACCA MARCHETTI.  INTANTO LA CITTA’ DEL FEGATO SANO LANGUE
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CHIANCIANO TERME –  Che la città del Fegato Sano da anni non sia più quella specie di piccola Las Vegas de noantri che fu, è sotto gli occhi di tutto, che i tempi delle terme immortalate da Fellini in 8 e 1/2  siano ormai un ricordo sbiadito lo avremmo scritto un milione di volte. Ci siamo venuti a noia da soli. Ma Chianciano che somiglia a Grozni con le facciate scrostate, gli alberghi e i negozi  chiusi e sbarrati coi bandoni, le vetrine spoglie e polverose, i cantieri lasciati a marcire con recinzioni ormai fatiscenti, aiole non curate quando un tempo non c’era neanche un filo d’erba fuori posto, con quel viadotto chiuso al traffico perché a rischio dal 2018… ecco una Chianciano così è un’immagine da day after. E una ferita al cuore per chi ha conosciuto quella Chianciano che era il motore economico della zona e anche una sorta di luogo dove si potevano fare cose che negli altri paesi del comprensorio neanche a sognarle..

Intendiamoci non è che sia colpa o tutta colpa dell’attuale amministrazione comunale (civica, ma di centro destra) che è al secondo mandato. Il declino e l’effetto Grozni è partito molto tempo prima, quando in Comune c’erano gli altri: il Pd e prima del Pd i Ds e i loro alleati.

Ma il “cambio di manico”, datato 2014, non ha dato sotto questo aspetto, una svolta evidente. Chianciano non è rifiorita. Tutt’altro.

Il sindaco Marchetti si è anche dato da fare, ma ad oggi non ha ancora lasciato un segno tangibile del “cambiamento”. Ora però sembra intenzionato a lasciarne almeno uno. Un po’ come fece Ceccobao a Chiusi, facendo costruire la “pensilona” davanti alla stazione (che tra parentesi porta anche il nome di Chianciano), a futura memoria del suo passaggio, così Marchetti ha pensato di utilizzare 2 milioni d euro di finanziamenti ereditata dall’amministrazione precedente alla sua, per demolire e ricostruire un simbolo di Chianciano: il bar del parco Fucoli. Scelta che non piace per nulla all’opposizione. Proprio oggi, il segretario del Pd Marcello Fallarino ha diffuso una nota sui social in cui scrive:

“Ma siete proprio sicuri che utilizzare i 2 milioni di euro regionali, ereditati dalla Sindaca Ferranti e finora mai spesi, per demolire e ricostruire il Bar dei Fucoli sia la scelta giusta? Capiamo che potrebbe essere l’unico lascito tangibile di 10 anni di amministrazione ma ci saremmo aspettati una più attenta valutazione delle necessità del presente e del futuro di Chianciano Terme da parte della Giunta municipale”.

Fallarino, nella stessa nota ricorda che “il Pd da alcuni anni, sollecita un diverso utilizzo di questi fondi, proponendo di ragionare sul progetto redatto da un geometra delle Terme che prevede la demolizione dei gradoni tra PalaMps e Bar. Il tutto con un importo stimato sicuramente sotto il milione con la creazione di nuovi bagni, spogliatoi, altri servizi ed una sala polivalente di quasi 300 posti, a supporto del PalaMps.” Il Bar dei Fucoli sarebbe stato così risanato – scrive il Pd – preservandone le chiare caratteristiche di bellezza e storicità (ma la Sovraintendenza che ne pensa?). L’altra metà dei soldi poteva servire per ristrutturare Piazza Italia e/o per l’acquisto dell’ex cinema Garden, con tutte le possibilità migliorative che ne sarebbero derivate”.

La nota del partito di opposizione continua con un attacco più diretto all’Amministrazione:
“Pubblicamente abbiamo scritto e confermiamo che in presenza di una scelta del genere avremmo appoggiato e supportato la Giunta Marchetti in Regione Toscana. Invece si è preferito, anche in questo caso, andare avanti a testa bassa senza ascoltare nessuno.
Per memoria siamo passati da una nuova sala congressuale di 900 posti ad una di poco più di 300, sempre a supporto del PalaMps; a spanne avevano fatto male i calcoli… Il tutto demolendo il Bar (memoria storica dei Fucoli) e ricostruendolo con una struttura prefabbricata (cui prodest?).
Ora più che mai, tralasciando il fatto che sarà un opificio anche se ben rifinito all’interno del Parco, ci dovremmo chiedere se andare avanti così è uno spreco di risorse, con la quasi certezza che il finanziamento non basterà a terminare tutte le opere necessarie, o se non era il caso di un loro utilizzo diverso”.

“Il turismo congressuale è in forte crisi, da prima del Covid e la Nostra Giunta municipale decide di utilizzare questa opportunità economica in questo modo. Qualcosa non quadra”, scrive ancora il Pd, che conclude accusando la giunta dio comportarsi come quei ragazzini bizzosi e arrogantelli che al campetto dicono “Il pallone e mio e si gioca come dico io!”. Ma la nota Pd si chiude con una domanda: “A proposito: e del Palamontepaschi che ne facciamo?”

Beh, per il futuro di Chianciano un utilizzo serio e continuativo dei qual maestoso “Bruco” bianco inserito nel Parco Fucoli, non è ininfluente. Ci sta pure che il Pd alzi un po’ il tiro per dimostrare che è vivo e lotta insieme a noi, e che faccia un po’ di polemica perché l’opposizione la deve fare per contratto. Ma il nodo Fucoli-PalaMps così come quello del recupero funzionale di Piazza Italia, anche con un riuso dell’ex cinema Garden (perché adesso sembra un sacrario ai caduti) e più in generale di un recupero di immagine del “cuore” della cittadina termale  (via Roma, via Baccelli, via Sabatini, viale della Libertà, il viadotto…) non sono nodi eludibili e non basterà ricostruire un bar per uscirne vincitori.

Ovvio che le questioni urbanistiche di Chianciano debbano affrontarle e risolverle i chiancianesi, nella normale dialettica politica tra maggioranza, esecutivo e opposizione, ma la “Questione Chianciano” non è una questione che riguarda solo i chiancianesi. Riguarda la Valdichiana e la Valdorcia e anche parte della vicina Umbria, riguarda l’appeal di tutto il territorio e la risposta che il territorio può offrire in termini di relax e ricettività. Oggi questa visione di area si è persa. Le imminenti elezioni regionali toscane di settembre, potrebbero fornire qualche occasione per recuperarla.

m.l.

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