CASO ACEA, DAL PD SENESE E ANCHE DAL FRONTE DEL NO “GENERI DI CONFORTO” A BETTOLLINI

giovedì 28th, novembre 2019 / 11:52
CASO ACEA, DAL PD SENESE E ANCHE DAL FRONTE DEL NO “GENERI DI CONFORTO” A BETTOLLINI
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Il Pd senese esprime infine apprezzamento per l’iter procedurale attivato dalla Regione Toscana ribadendo che è la Regione l’ente che ha in mano il procedimento autorizzativo e che le parti in contrasto sono Acea (e non il Comune) da un lato e i comitati dal’altra. Apprezzata anche l’Inchiesta Pubblica in atto. Non accettabili, invece per il Pd, sono gli “attacchi strumentali portati avanti dai gruppi di opposizione in consiglio comunale e da forze politiche esterne che utilizzano la vicenda non per un interesse collettivo ma per un semplice interesse di parte politica”. E qui ogni riferimento alla Lega, per esempio, è tutt’altro che puramente casuale. Ecco il testo del comunicato del Pd provinciale senese:

“Il progetto presentato da Acea Ambiente all’ Amministrazione Comunale di Chiusi ha suscitato e sta suscitando legittime preoccupazioni di alcuni cittadini, di movimenti  e dei comuni confinanti. Perplessità che meritano di essere prese in seria considerazione e meritano, alla luce degli ultimi sviluppi,  un attento e rigoroso approfondimento da parte delle autorità competenti. Tutte le parti in causa sono invitate ad una profonda riflessione sulle effettive condizioni di fattibilità del “carbonizzatore” proposto da Acea, un progetto sulla carta affascinante, ma che sembra presentare alla prova dei fatti una serie di criticità che non possono e non devono essere trascurate. Queste impressioni diffuse, legittime e comprensibili, motivate da un percorso di studio e analisi, sono però ben diverse da una serie di attacchi diffamatori,  con chiari intenti di propaganda partitica e politica che l’ amministrazione ha subito e sta subendo in queste ore. E’ doveroso sottolineare che è la Regione Toscana l’Ente titolare del procedimento autorizzativo, fatto che riteniamo essere fonte di garanzia per tutti, ed ha per questo istituito l’inchiesta pubblica, tuttora in corso, inchiesta che sta ben riuscendo a  fare chiarezza delle posizione contrapposte tra il soggetto proponente (Acea Ambiente, non l’ Amministrazione Comunale)  e i comitati di cittadini. La Regione con la Legge 10/2010 ha introdotto l’istituto dell’inchiesta pubblica con l’intento di reperire tutti gli elementi utili a fornire un parere consapevole a quei progetti che rivestono grande interesse pubblico. Una procedura, questa, che garantisce davvero tutte le posizioni. Siamo certi che l’amministrazione comunale di Chiusi, assieme agli altri enti preposti al rilascio dei pareri, saprà prendere con responsabilità la decisione più opportuna nell’interesse dei cittadini e del bene comune, anche e soprattutto alla luce degli ultimi incontri svolti. Auspichiamo che la maggioranza Pd-Psi in Consiglio Comunale possa continuare a lavorare in un clima di tranquillità, fiducia e rispetto delle Istituzioni anche in vista dell’importante parere che dovrà essere espresso nelle prossime settimane sul progetto presentato da Acea Ambiente.  A fronte però della campagna strumentale portata avanti dai gruppi di opposizione in consiglio comunale e da forze politiche esterne che utilizzano la vicenda non per un interesse collettivo ma per un semplice interesse di parte politica, come federazione provinciale del Partito Democratico di Siena confermiamo al sindaco Juri Bettollini e alla sua giunta comunale vicinanza e piena fiducia nel fatto che le scelte adoperate dall’Amministrazione della Città di Chiusi saranno nel solo ed esclusivo interesse dei cittadini e  del territorio che ad oggi è stato da loro ben amministrato.”

Per Bettollini & C. ancora nel mirino delle critiche sui social, il comunicato del Pd provinciale è come un camion di generi di conforto dopo un’alluvione o un terremoto (anche se i terremoti veri sono altri e sono peggiori). Una boccata di ossigeno e la certezza di non essere soli in mezzo al guado. Di avere alle spalle o meglio a fianco anche il partito, come avveniva un tempo.

Per lo stesso Pd in ricostruzione a Chiusi, è un messaggio importante quello che arriva da Siena: un tassello per rimettere in piedi un edificio più solido e meno improbabile di quello che è stato fino ad ora, sotto l’egida renziana.

Ma sul tema specifico del progetto Acea, anche atri messaggi suonano confortanti per l’Amministrazione chiusina. E sono ancor più significativi perché arrivano dalla parte avversa. Lorenzo Berna che è il leader della destra di Città della Pieve e è promotore di una iniziativa pubblica in programma domani venerdì 29 novembre nella città del Perugino proprio sul Carbonizzatore, scrive: “Sul progetto di Acea si è abbattuta una valanga di osservazioni negative. Non solo da parte dei comitati di cittadini ma anche dagli enti coinvolti nel procedimento di autorizzazione del progetto.Tantissimi enti che hanno messo nero su bianco una enormità di osservazioni (in linguaggio tecnico-giuridico si chiamano così), molte delle quali concretamente insuperabili. A tal punto che, il Sindaco di Chiusi ha dovuto prendere atto che non sussistono le condizioni per dare il via libera al progetto. E’ una vittoria della ragione, almeno per il momento”.

Massimo Mercanti, anche lui organizzatore di un incontro sul tema a Cetona una settimana fa: “L’aver ascoltato, sabato scorso, pronunciare le parole del Sindaco sul ripensamento del progetto equivale al minimo valore di una “vittoria”. Certo il lavoro dei Comitati non è finito e la battaglia sarà ancora dura dal punto di vista “tecnico”…ma sarebbe assurdo se di quello che resterà sul “campo” non si terrà conto del valore “politico” che non può andare a vantaggio di coloro che vi hanno messo, oltre al cappello personale, una forte componente di speculazione politica… Occorre che poi, quest’ultima componente, non diventi a sua volta il “problema”… o no?”

Due prese di posizione che valorizzano la “presa d’atto” del sindaco ai fini del risultato finale oltre alla validità del procedimento e, nel caso di Mercanti, affiora anche la preoccupazione per le possibili strumentalizzazioni politiche.

Insomma il tema è caldo, anzi rovente, ma una alla fine il parere decisivo sarà quello del Comune di Chiusi, che ha una norma di prg che vieta la costruzione e l’insediamento nel proprio territorio di inceneritori, discariche, termovalorizzatori e carbonizzatori e per poter autorizzare l’impianto proposto da Acea dovrebbe approvare una Variante che Acea ha richiesto. Ma il sindaco ha detto che al momento le condizioni per approvarla non ci sono. E visti i forti “contrasti sociali” scatenati, forse non ci saranno nemmeno se Acea aggiornerà il progetto e adempirà alle prescrizioni… La strada per la multiutility romana adesso è in salita. E non sembra una salitella…

m.l.

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