IN SPAGNA PODEMOS APRE AL GOVERNO CON I SOCIALISTI DI SANCHEZ. E SE ANCHE A CHIUSI I PODEMOS COMINCIASSERO A PARLARE CON BETTOLLINI?

lunedì 22nd, luglio 2019 / 16:13
IN SPAGNA PODEMOS  APRE AL GOVERNO CON I SOCIALISTI DI SANCHEZ. E SE ANCHE A CHIUSI I PODEMOS COMINCIASSERO A PARLARE CON BETTOLLINI?
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CHIUSI –  Molti giornali riferiscono questa mattina la notizia che la base di Podemos ha deciso con una consultazione online di dare mandato ai vertici dell’organizzazione politica per cercare di costruire un accordo di governo con i socialisti del PSOE. Insomma in Spagna il rassemblement Unidos Podemos che è composto da Podemos di Pablo Iglesias e Izquierda Unida apre alla possibilità di allearsi con i socialisti di Pedro Sanchez per il governo del Paese. Izquierda Unida aveva già dato questa indicazione. Ora la posizione è di tutta la coalizione. E questo anche se il Psoe ha fatto sapere di essere aperto a qualsiasi rosa di nomi per la presidenza, basta che tra questi non figuri quello di Pablo Iglesias. Nonostante il veto sul prorio leader, i Podemos hanno detto comunque sì all’apertura di un tavolo, mostrando pragmatismo e senso di responsabilità, superando il comprensibile orgoglio di partito.

La notizia è interessante per la Spagna, ma anche per l’Europa. Per la sinistra europea in genere. Per l’immediato e in prospettiva. Diciam che potrebbe essere un esempio da seguire anche in Italia, se dovesse saltare il Governo Lega-M5S (e i lazzi per l’esecutivo Conte non sono belli er niente).

Ma, senza volare troppo in alto e senza andare troppo lontano, crediamo che il responso della consultazione di Unidos Podemos potrebbe essere un “segnale” di cui tenere conto anche a livello locale. In particolare a Chiusi, dove si voterà per il Comune  tra due anni, nel 2021, e dove c’è un Pd in ambasce, con un sindaco che è tentato dal ripresentarsi con una lista propria senza simbolo del partito e con una lista di sinistra, all’opposizione, che almeno nel nome richiama appunto i Podemos spagnoli.

Per la verità della lista di sinistra si rileva solo una presenza consiliare, per il resto, nella società non è che sia molto presente, anzi è assente su tutta la linea, come del resto il Pd come partito. Ma l’avvicinarsi delle elezioni amministrative  (tra meno di un anno ci saranno anche le Regionali), potrebbe indurre una certa ripresa dell’attività. E allora: è proprio improponibile e fuori di ogni logica la prospettiva di un “tavolo di confronto” tra i Podemos chiusini e il Pd o quantomeno con il sindaco Bettollini e i suoi sostenitori e collaboratori, magari cercando di stanare e portare fuori dal bosco anche quell’elettorato che vota a sinistra ma in modo estemporaneo e più per atavica abitudine che per convinzione (vedi Potere al Popolo, Leu, Sinistra Italiana, Partito Comunista ecc.)?

Secondo noi no. Non sarebbe una cosa improponibile. Chiaro che non è detto che il tavolo porti a conclusioni positive e alla possibilità di un accordo elettorale nel 2021, ma già un confronto a tutto campo sui vari temi, da quelli “ideali” (l’antifascismo, la difesa della Costituzione l’accoglienza, il “controllo sociale” camuffato da sicurezza…) a quelli più strettamente politici e amministrativi (gli investimenti pubblici, la tutela dell’ambiente, il trasporto pubblico, la sanità…) comprendendo tra questi anche i temi caldi di questi mesi, dal progetto Acea, alla vicenda scuola, alla gestione degli eventi culturali, alle opere messe in cantiere, sarebbe certamente tutt’altro che inutile.

Potrebbe essere anche un modo per i Podemos e per lo stesso Pd per tornare in gioco e non affrontarsi solo sui social e rarissimamente peraltro. Potrebbe essere un modo, per Bettollini per capire se può contare su qualcuno e su chi. O se invece dovrà arrangiarsi in proprio.

Dai commenti che ogni tanto diffondono Luca Scaramelli e Daria Lottarini, i due consiglieri di Possiamo, sembra di capire che loro non vedano molti margini di manovra  o punti di contatto con Bettollini e la sua giunta. E questo ci sta, del resto nel 2016 si presentarono in alternativa, da sinistra, alla lista Pd-Psi e non come ruota di scorta. Ma la politica è fatta anche di “cambiamenti” e di aggiustamenti di rotta, di compromessi per il bene comune. E in questo caso il bene comune potrebbe essere quello di evitare che l’assalto della destra fascio leghista, che ci sarà, possa avere successo. Ovviamente tutto ciò non a scatola chiusa e senza condizioni preconfezionate.

Bettollini, da sindaco, qualche “aggiustamento di linea” in questi tre anni lo ha fatto. Il Bettollini di oggi non è il sindaco iperrenziano del 2016. Che già non era il Bettollini assessore e sindaco reggente dell’anno prima.  Alcuni dei risultati che ha portato a casa erano nel programma di Possiamo.  Si è mostrato sensibile e attivo sui temi della memoria e dell’antifascismo, n tempi in cui c’è bisogno di esserlo. Dal punto di vista caratteriale tra lui e i suoi oppositori ci son ancora molti angoli da smussare. Come ci sono tra Iglesias e Pedro Sanchez, ma dalla Spagna ci stanno dicendo che si possono anche smussare.

E poi diciamocelo: per i Podemos chiusini l’alternativa, tra due anni, quale sarebbe?

Noi ne vediamo due: 1) diluirsi del tutto nell’alveo dei 5Stelle (che già si sono diluiti nel fascio-leghismo)  o scomparire dalla scena senza aver lasciato traccia, se non qualche puntigliosa schermaglia consiliare.

Nei panni di Luca Scaramelli & C., noi, insomma, un tentativo di far diventare Possiamo una sorta di Unidos Podemos e di riaprire un ragionamento con la sinistra di governo proveremmo a farlo. Da adesso, così c’è tutto il tempo per ragionarci su e nel caso vada male, per attrezzarsi in altra direzione.  Ma a ragion veduta e senza che nessuno possa dire “se almeno ci aveste provato…”

m.l.

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