ELEZIONI COMUNALI: LA SINISTRA PERDE CITTA’ DELLA PIEVE E FABRO, MA SOSTANZIALMENTE TIENE. VINCONO ANCORA LA PIAZZA A PIENZA E MARCHETTI A CHIANCIANO. ECCO IL QUADRO COMUNE PER COMUNE

lunedì 27th, maggio 2019 / 22:20
ELEZIONI COMUNALI: LA SINISTRA PERDE CITTA’ DELLA PIEVE E FABRO, MA SOSTANZIALMENTE TIENE. VINCONO ANCORA LA PIAZZA A PIENZA E MARCHETTI A CHIANCIANO. ECCO IL QUADRO COMUNE PER COMUNE
0 Flares 0 Flares ×

Che il centro sinistra potesse perdere, oltre alle Europee alcuni comuni anche in terrritori come il nostro, un tempo rossi fino al midollo, era nell’aria. Per l’elezione dei sindaci e dei consigli comunali le urne non hanno dato n esito esattamente uguale e sovrapponibile al voto europeo. Il Pd e il centro sinistra in molti comuni hanno tenuto e pure abbastanza bene. Ma qualche debacle c’è stata.

La più clamorosa è senza dubbio quella di Città della Pieve, dove lo sfidante Fausto Risini ha letteralmente “stracciato” la candidata del centro sinistra Simona Fabbrizzi: 2.447 voti e 60,17% per Risini, 1.640 voti e 39,83% per Simona Fabbrizzi.

La partita era incerta, questo si sapeva. Che Risini potesse vincere era un’ipotesi concreta. Una vittoria in questi termini da parte della sua lista civica però non era prevedibile. Lo sfidante ha battuto nettamente la maggioranza uscente. Anche se, a dire il vero, non era esattamente la stessa maggioranza dell’ultima legislatura. E la stessa SimOna Fabbrizzi non era e non è lo specchio della continuità con la giunta Scricciolo. Tutti nuovi i suoi candidati, nemmeno una riconferma. Segno della volontà di voltare pagina. Ma non è bastato. E non è bastato nemmeno il ricompattamento a sinistra con l’area di Sinistra Italiana (di cui è espressione Simona Fabbrizzi) e Rifondazione. Forse – alla luce del risultato – si può dire che la discontinuità non solo non ha pagato, ma ha pesato pure in negativo. Qualche defezione nell’area del centro sinistra si è evidentemente verificata. Ci sarà tempo per analisi più approfondite, ma a caldo questa è l’impressione.  Risini e i suoi hanno fatto di tutto in campagna elettorale per accreditarsi come una lista puramente civica, ma l’appoggio della Lega, una lega in crescita esponenziale, dei 5 Stelle e della destra (assenti dalla competizione) non sono stati certamente ininfluenti. E adesso Lega e destra esultano e sui social qualcuno grida alla “fine della dittatura”.

Non è finita una dittatura, perché il governo di centro sinistra  non era una dittatura. Ma di sicuro, come abbiamo scritto a proposito delle europee, è finita un’era. Ovviamente sul voto pievese hanno pesato anche problemi e dinamiche locali, come la questione sanità/ospedale/pronto soccorso, diventata ancora più dirompente dopo lo scandalo che ha travolto i vertici del Pd Umbro e della Regione, con la farsa delle dimissioni date, poi respinte, poi ripresentate della governatrice Marini, passata da uno dei governatori più amati a esempio di “attaccamento” alla poltrona e di malgoverno. “Qui si parrà la tua nobiitate”, disse qualcuno. E adesso Risini e i suoi dovranno dimostrare non solo di saper governare la città del Perugino, ma anche di avere le mani libere (come hanno dichiarato) dall’ingerenza e dale mire dei partiti che hanno fornito il loro appoggio e il loro contributo alla vittoria. Il fatto che a destra abbiano subito esultato fa pensare che per Risini & C. non sarà compito facile.

E’ andata invece molto diversamente a Castiglione del Lago, dove Matteo Burico, Centro sinistra, ha vinto al primo turno, senza dover andare al ballottaggio. Burico ha ottenuto 4.354 voti pari al 64.3%. Al secondo posto Francesca Traica (Fratelli d’Italia e liste civiche varie) con 1.559 voti al 23%; al terzo posto il candidato di lega e Forza Italia Lorenzo Nardelli con 856 voti e il 12,6%. Nel paese lacustre, il più grande della zona, la ritrovata unità del centro sinistra ha portato buoni frutti. La Lega non ha sfondato e alle comunali è andata decisamente peggio che alle Europee dove ha raccolto il 27,2%. Per Burico una vittoria netta e brillante, oltre le aspettative della vigilia, anche se la divisione del fronte avverso lo ha certamente favorito.

Rimanendo nell’area del Trasimeno, anche a Panicale stessa percentuale per il candidato del centro sinistra e sindaco uscente Giulio Cherubini (64% e 1.751 voti). La sfidante Virginia Marchesini si è fermata 957 voti e al 35,3%.  A Piegaro erano in lizza anche i 5 Stelle, ma sono rimasti al palo, terzi su tre. Il sindaco uscente Ferricelli ha ottenuto disco verde per il bis, con 1.164 voti (55,8%). Il candidato “civico” Augusto Peltristo  non è andato oltre il 33,8% (705 voti).

Vittoria larga per il centro sinistra pure a Paciano: Riccardo Bardelli ottiene la riconferma con 340 voti e il 62,3%, favorito, oggettivamente anche dalla divisione degli avversari in due liste civiche capegiate da Maria Chiara Verdacchi e Francesco Boccioli. La prima ferma al 20% e la seconda al 17.

Per quanto riguarda invece il versante toscano, e in particolare a Valdichiana senese, spicca la netta affermazione di Michele Angiolini, centro sinistra a Montepulciano, con 4.093 voti e il 62,3%. I competitors Gianfranco Maccarone per il centro destra, Mauro Bianchi per il M5s e Alberto Biagi per il Partito Comunista sono rimasti bloccati rispettivaente a 1.970 voti (27%); 855 (11,7%) e 366 (5%), ma anche la vittoria, per la seconda volta consecutiva della lista Punto e a Capo capeggiata da Andrea Marchetti a Chianciano. La sfida con il competitor Paolo Piccinelli del centro sinistra è finita 60-40. Il comunista Bettolini ha fatto testimonianza ottenendo il 4,6%. La seconda sconfitta del centro sinistra a Chianciano suona come una conferma che la rincorsa al centro non paga o quantomeno non basta. E che la sinistra se non fa la sinistra non recupera terreno.

Vince ancora la lista civica La Piazza (e sono 3) a Pienza. Manolo Garosi succede a Fabrizio Fè. Anche in questo caso 60-40 con la sfidante de centro sinistra Maria Stefania Lio.

Vittoria netta per il centro sinistra a Sinalunga, dove Edo Zacchei ottiene un netto 53,4% (e 3.244 voti). Le due sfidanti Marcella Biribò e Angelina Rappuoli stoppate rispettivamente sul 33,7 e il 12,7%

E vittoria del sindaco uscente Giacomo Grazi (centro sinistra) a Torrita di Siena. Grazi ha ottenuto 2.288 voti pari al 56,3%. Non era scontato dopola debacle al referendum sulla fusione con Montepulciano. La lista civica capeggiata da Michela Contemori ha fatto un bel risultato con 1.323 voti pari al 32,5%, ma è comunque arrivata seconda. E avanti al candidato di Lega e destra Lorenzo Vestri, fermo a 453 preferenze e all’11,1%.  La Lega è andata molto meglio alle europee.

Plebiscito per Agnese Carletti a San Casciano Bagni. La giovane vicesindaco uscente e candidata del centro sinistra stravince con l’83,4%, lasciano il competitor Carlo Trioli (lista civica appoggiata dalla Lega e dalla destra) ad un misero 16,54%. Un risultato che è un invito ad emigrare…

Sembrava dovesse essere un testa a testa, una sfida all’ultimo voto, quella di Cetona, dove invece il candidato del centro sinistra Roberto Cottini ha vinto con quasi 10 punti di distacco sulla sfidante Antonello Niccolucci, lista civica anche qui appoggiata fortemente dalla Lega e dalla destra berlusconiana e post missina.

Debacle per il centro sinistra nell’alto Orvietano: a Fabro vince il civico con appoggio della destra  Diego Masella (44,6%)  sul candidato del centro sinistra Ruina (37,2%) e sul civico Moretti (18%). A Monteleone d’Orvieto vince il civico Larocca con il 53,7% sul candidato centro sinistra Timitilli (46,2%); mentre a Montegabbione era in lizza una sola lista, quella del sindaco uscente Fabio Roncella che ha dunque ottenuto il 100% dei voti validi: 360. La lista di centro sinistra è stata esclusa dalla competizione per un vizio di forma. E i suoi elettori hanno probabilmente votato scheda bianca o nulla. La somma dice 335 voti. Ha votato il 71,5% degli aventi diritto. Tra astensioni, bianche e nulle la maggioranza di Roncella non appare così massiccia.  Ma la legge è legge…

In molti comuni dell’Umbria lo scandalo sanitopoli ha pesato e ha penalizzato il Pd e i suoi alleati. Questo è indubbio.

Questo il quadro nell’area a cavallo tra Umbria e Toscana. Sostanzialmente il centro sinistra tiene di più in Valdichiana e nell’area del Trasimeno-Valnestore. Perde netto nell’orvietano e nel paese di cerniera fra le tre aree, che è Città della Pieve. I 5 Stelle erano presenti solo a Piegaro e a Montepulciano e in entrambi i casi sono arrivati terzi. L’elettorato del Movimento alle Europee sembra aver scelto la Lega. Alle comunali questo è avvenuto in misura minore e non dappertutto. La Lega che vola nel voto “politico” e generalista, a livello locale non sfonda. Verrebbe da dire che l’elettorato ha usato un metodo infallibile: se li conosci li eviti. Infatti i candidati leghisti li ha evitati. Il centro sinistra ha vinto più nettamente dove ha tenuto un profilo più marcatamente di sinistra e meno centrista. Discorso inverso invece per il centro destra o le liste civiche appoggiate dal centro destra che vincono laddove si sono presentate con un volto rassicurante, non ostile e revanscista, con la Lega tenuta presente, ma dietro le quinte non nel front office. Vedi Chianciano. O Città della Pieve. O Pienza. Dove la destra ha alzato i toni ha preso bastonate in faccia.

m.l.

 

 

 

 

0 Flares Twitter 0 Facebook 0 Google+ 0 Email -- LinkedIn 0 Pin It Share 0 0 Flares ×
Consorzio di bonifica
Mail YouTube