PD, IL VOTO DEI CIRCOLI PER LA SEGRETERIA REGIONALE. CHIUSI SI CONFERMA FEUDO RENZIANO, MA…

mercoledì 26th, settembre 2018 / 16:26
PD, IL VOTO DEI CIRCOLI PER LA SEGRETERIA REGIONALE. CHIUSI SI CONFERMA FEUDO RENZIANO, MA…
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CHIUSI – Al tempo dei liberi comuni e delle Signorie erano spesso i capitani di ventura a fare il bello e il cattivo tempo nelle città che avevano conquistato o che si trovavano a comandare, magari per grazia ricevuta o gentile concessione di un Papa, di un imperatore straniero o del Signore e padrone di turno. E i capitani di ventura cambiavano facilmente bandiera, schierandosi o passando al servizio di chi pagava di più.  O garantiva maggiore “copertura”.  Nell’Italia di oggi i partiti non sono più quelli di una volta. E quindi son tornati i capitani di ventura. Ognuno con il suo esercito, che non corrisponde necessariamente al partito di appartenenza, ma solo ad una fazione, o ad una cordata…
Dai tempi dell’irresistibile ascesa di Stefano Scaramelli, Chiusi è sempre stata un feudo renziano. E Juri Bettollini, prima fedele vassallo, poi “capitano” in proprio, ne è diventato il “signorotto”. Il quale però, piano piano, senza proclami e senza strappi, tranne qualche piccolo screzio qua e là, si è affrancato, ha preso le distanze dal “credo” dei primordi, ha tenuto la barra a sinistra in molte circostanze, soprattutto sui temi generali, non si è fatto troppi problemi a cambiare linea e strategia rispetto a scelte precedentemente sostenute. Ma è rimasto comunque renziano. Meno pasdaran di prima, ma pur sempre fedele se non alla linea, quantomeno alle antiche amicizie. Antiche si fa per dire, perché parliamo di una persona che si è avvicinata alla politiche negli ultimi  7-8 anni. Prima faceva altro ed era molto giovane.
Ma così come Bettollini è rimasto fedele alla componente renziana, anche Chiusi si conferma un “fortino” inattaccabile della corrente che fa capo all’ex premier.
Lunedì sera si sono svolte le assemblee di circolo del Pd in cui si è discusso e votato il candidato alla segreteria regionale del partito. Due i competitors:  Simona Bonafè, renziana della prima ora e Valerio Fabiani, giovane anche lui, di Piombino, esponente dell’ala sinistra del partito. Ma anche volto e nome poco noti ai più. Anzi figura totalmente sconosciuta. Almeno fuori dalla Val di Cornia.
A Chiusi ha prevalso Simona Bonafè con 113 voti contro i 13 di Fabiani. Due le schede nulle. 
Nel dettaglio:  a Chiusi Scalo hanno votato in 61, 58 per Bonafè, 2 per Fabiani e 1 scheda nulla. A Chiusi Città i votanti sono stati 25. Simona Bonafè ha ottenuto 22 voti, Fabiani 3. A Macciano è finita 8-2 sempre a favore di Bonafè. A Montallese 19-1 (e 1 scheda nulla). Pari e patta invece a Montevenere, ex Stalingrado chiusina, con un risultato di 6-6.
Pare che quello di Chiusi sia per Simona Bonafè il miglior risultato in Provincia di Siena e uno tra i primi 5 della Toscana.
Nei circoli chiusini c’è stata anche una discreta discussione con la candidatura Fabiano sostenuta da alcune figure piuttosto note: Paolo Scattoni a Chiusi Scalo, Luca Ceccobao a Chiusi Città.
Poco conosciuto il povero Fabiani, poco convincenti, evidentemente i suoi sostenitori. E se Scattoni è sempre stato un “corpo estraneo” all’apparato Pd nonostante la sua reiterata insistenza nel dichiararsi iscritto al partito, Ceccobao, solo 8 anni fa era a Chiusi una specie di Dio in terra, osannato, servito e riverito. Oggi, sembra che la maggioranza del partito non solo non lo segua, ma stenti pure a riconoscerlo.
Certo, per il Bettollini che ama richiamarsi ai valori della sinistra, dell’antifascismo, della Costituzione, che è rimasto amico di Scaramelli ma non lo ha seguito in tutte le battaglie, la scelta convinta di sostenere Simona Bonafè, ovvero l’immagine incarnata del renzismo è in qualche modo un passo indietro. Una sorta di ritirata nel fortino insieme agli amici di prima. Ma forse è l’ultimo tributo ad una stagione finita. Perché anche se la Bonafè conquisterà la segreteria regionale, il Pd in Toscana non è e non sarà mai più quello del 2012-2013. Anzi non si sa nemmeno se tra 4 o 5 mesi, ci sarà ancora un Pd.
Se i vari Bettollini sparsi nel territorio avessero sostenuto Fabiani sarebbe stato forse un segnale forte di discontinuità inviato alla base, ma anche un “tradimento” inutile, fine a se stesso, come un sabotaggio all’ambulanza della Croce Rossa. Che il renzismo ha fallito e non può tornare lo sanno anche i Bettollini…
M.L.
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