SALAMI E PROSCIUTTI APPESI ALLE URNE ETRUSCHE, SALVATORE SETTIS TIRA LE ORECCHIE A MONTEPULCIANO: ATTENZIONE, DI TURISMO SI PUO’ MORIRE!

mercoledì 22nd, novembre 2017 / 20:10
SALAMI E PROSCIUTTI APPESI ALLE URNE ETRUSCHE, SALVATORE SETTIS TIRA LE ORECCHIE A MONTEPULCIANO: ATTENZIONE, DI TURISMO SI PUO’ MORIRE!
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MONTEPULCIANO – In piena bagarre sui megaposteggi a ridosso o dentro il centro storico di quella che è stata definita la “perla del ‘500” , l’archeologo poliziano Francesco Tiradritti ha pubblicato su facebook una fotografia.  Che sembra la reclame di un mercatino, di quelli che ormai popolano tutte le città. La foto ritrae una bancarella piena di salamie salamelle, prosciutti, salsicce e cojoni di mulo… Prodotti tipici di Norcia. E infatti lo stesso Tiradritti scrive: “Palazzo Bucelli con Norcineria. Si noti il colore vivido dei salumi che attribuisce all’insieme allegria e vivacità”. Naturalmente l’archeologo non voleva fare pubblicità alla bancarella in questione o alla norcineria. Quanto piuttosto segnalare una caduta di stile. Perché appendere prosciutti alle finestre rinascimentali e alle urne etrusche che sono incastonate sulla facciata del gentilizio Palazzo Bucelli, nel cuore di Montepulciano è senza dubbio una caduta di stile. Che non è passata inosservata.

Sul Fatto Quotidiano la cosa è stata ripresa nientepopodimenoche da Salvatore Settis, che in fatto di cultura, ambiente, paesaggio e bellezza è forse la massima autorità nazionale.

Citando la foto di Tiradritti e il Palazzo Bucelli, Settis scrive: “La foto… segnala una gerarchia, prima gli affari e poi gli etruschi; e mette in soffitta la storia sotto una coltre d’insaccati. Col permesso o col silenzio, s’immagina, delle “autorità preposte”. E sì che gli Statuti di Montepulciano del 1337 stabilirono chiaramente “che siano conservate e mantenute in buono stato tutte le strade pubbliche, e non sia permesso ad alcuno di occuparle abusivamente”, punendo severamente chiunque vi faccia per proprio vantaggio qualcosa d’improprio. I contravventori, proseguono gli Statuti (art. VI, 194) dovranno essere obbligati dal sindaco a riparare ogni danno. La stessa identica gerarchia di valori (prima gli affari, poi la bellezza, l’arte, la storia, il paesaggio) governa dappertutto le scelte politiche. Per restare in Toscana, da poco il Comune di Viareggio ha annunciato l’intenzione di asfaltare una striscia al centro del parco urbano, a sud dello stadio dei Pini, creandovi un’ampia strada verso il mare. Contestata dalle associazioni ambientaliste, questa nuova viabilità distrugge una pista ciclabile e spacca in due il parco urbano che è tra le caratteristiche più amate e celebrate di Viareggio… Il bello è – continua Settis – che questa lenta agonia delle nostre città e dei loro parchi si gioca in nome della bellezza e del turismo. Altro esempio toscano, Cortona. Un recentissimo film della regista americana Sarah Marder e di Olo Creative Farm (The Genius of a Place / L’anima di un luogo) racconta la storia assai istruttiva di questa meravigliosa piccola città, sul confine con l’Umbria, da quando un libro di enorme successo nel mondo anglofono, Sotto il sole della Toscana di Frances Mayes (con relativo film hollywoodiano), ne ha fatto la meta obbligata di un turismo di massa che rischia di distruggerne proprio quelle caratteristiche che fino a qualche anno fa la rendevano unica, attrattiva, piacevole. In questi giorni, il Touring Club Italiano ha scelto e lanciato questo film come rappresentativo di un processo di degrado che minaccia molte città italiane: “Di turismo si può morire. Succede quando una località piccola assurge per motivi diversi alla notorietà. Orde più o meno pacifiche invadono le strade di luoghi altrimenti tranquilli, qualcuno odora l’affare e inizia ad aprire ristoranti e negozi di souvenir a misura di turista, le case diventano b&b, le stanze vengono messe su Airb&B e interi palazzi vengono venduti a stranieri facoltosi che ci vivranno se va bene una settimana l’anno. Così il turismo, benedetto e cercato, finisce per essere tanto invasivo da snaturare l’anima di un luogo e compromettere il suo equilibrio: una quantità esorbitante di macchine e di rifiuti durante l’alta stagione, per esempio, insieme a un utilizzo eccessivo delle riserve idriche”. È quello che si è cominciato a chiamare over-tourism, per analogia con l’over-booking dei viaggi aerei: con la differenza che con l’over-booking qualcuno resta a terra, con l’over-tourism tutti salgono a bordo e la nave affonda”.

Ecco Salvatore Settis non ha usato mezze parole per sottolineare le sciocchezze che si commettono o si rischiano di commettere in un territorio che per sua fortuna è rimasto quasi intatto, come i nostri precedessori ce lo hanno lasciato. Ha usato Montepulciano e Cortona come esempi, due città vicine, confinanti, dirimpettaie. Una sul colle e l’altra “distesa come un vecchio addormentato” a guardia della Valdichiana sottostante.Due città molto belle, ricche di storia e piene di turisti tutto l’anno. Cortona da tempo, Montepulciano da tempi molto recenti. Proprio grazie anche a dei film (tra cui quello citato da Settis, girato anche in Piazza Grande) a tanti spot pubblicitari e fiction tv… Ora a Montepulciano non solo attaccano i prosciutti alle urne etrusche, ma fanno il mercatino di Natale già a novembre, si sono inventati il bus turistico come a Roma o a Dysneyland… E pensano a realizzare 4 o 5 megaposteggi (uno, il più invasivo sembra già saltato però) per accogliere, appunto le orde di turisti che vengono più per il vino che per la pinacoteca o per i capolavori di Baldassarre Peruzzi, Antonio da Sangallo, Ippolito Scalza, il Vignola o per conoscere i luoghi in cui nacque e visse il Poliziano che insegnò la bellezza a Lorenzo il Magnifico…

Settis insomma ci mette in guardia tutti. Perché il turismo culturale va bene, il turismo di massa anche, ma serve misura e attenzione. Rispetto per i luoghi, per la storia. Per la bellezza, appunto. Certi borghi, certe cittadine che sono perle architettoniche rischiano di diventare non solo delle cartoline, ma anche una sorta di outlet del pecorino, del tartufo o del salame a cielo aperto… Anche Pienza, per esempio, non è immune da tale fenomeno.

Va detto che certe castronerie come quelle immortalate dalla foto di Tiradritti sono frequenti e all’ordine del giorno ovunque, anche in paesi e città che non hanno nemmeno un decimo dei turisti che circolano a Montepulciano. Il che è anche peggio. Montepulciano almeno un certo ritorno ce l’ha. Certo, è la città guida di questo territorio, Montepulciano. E’ la più bella in assoluto, dal punto di vista architettonico è un gioiello difficilmente raggiungibile. Una “città ideale” e prova d’artista collettiva nella quale si cimentarono i migliori del Rinascimento. Per questo dovrebbe dare l’esempio. Per anni lo ha fatto, come quando si inventò il cantiere Internazionale d’arte. Purtroppo ultimamente da questo punto di vista sembra aver perso la sua spinta propulsiva. E la saggezza che aveva.

Il 2 marzo prossimo Salvatore Settis sarà proprio a Montepulciano a parlare di paesaggio e ambiente. Dopo questo episodio, avrà un argomento in più da trattare e noi per ascoltarlo. Che è sempre un piacere.

Marco Lorenzoni

 

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