Clochard, migranti, profughi e… “paperoni”. Il gelo e le stazioni non riscaldate. Il mondo all’incontrario

Due anni fa, il 14 dicembre 2014, un giovane clochard sulla trentina fu trovato morto nell’atrio della stazione di Chiusi, alle 6 di mattina… Probabilmente si trattava di uno dei tanti senza fissa dimora che sbarcano dai treni, magari perché senza biglietto, e cercano riparo e un po’ di calore proprio nelle stazioni ferroviarie. Morì probabilmente per un malore, non di freddo. Perché faceva freddo, ma non come adesso, quella mattina… L’episodio mi è tornato in mente ieri sera quando ho visto almeno 3 persone verso le 23,00 cercare riparo nell’atrio della stazione e attrezzarsi in qualche maniera per passare la notte. Solo che la stazione di Chiusi, come altre stazioni, non è riscaldata. Un tempo lo era. Adesso non più. “I termosifoni sono stati rimossi durante l’ultimo restyling. cinque-6 anni fa…” mi dice un tassista, indicando le pareti spoglie.
Ecco, è vero che la stazione è ormai sguarnita di servizi, l’edicola e la tabaccheria sono chiuse, che di notte di treni ne fermano pochi (l’ultimo arriva a mezzanotte e il primo riparte verso le 4,00), ma qualche viaggiatore potrebbe aver bisogno di aspettare proprio quello che parte prima dell’alba o i treni che partono tra le 5 e le 6. Normale che l’atrio non sia riscaldato, né di notte né di giorno? Le Fs dovranno pure risparmiare e il risparmio ha le sue leggi, ma questa situazione mi sembra quantomeno discutibile. E adesso che sono in corso opere per circa 7 milioni di euro per adeguare i marciapiedi, le pensiline, gli ascensori e per fare un altro restyling interno, forse varrebbe la pena di pensarci. Anche per quelle persone che non hanno altro riparo in giornate e nottate terribili come quelle di questo gennaio…
Probabilmente, oltre al risparmio, la scelta di chiudere o eliminare il riscaldamento della stazione (delle stazioni) rispondeva e risponde anche alla volontà di evitare che qualcuno vi cerchi rifugio… Se così fosse non sarebbe buon segno. Anzi sarebbe il segno tangibile di un paese imbarbarito, sempre più chiuso e meno solidale.
Del resto però siamo in Italia, e siamo in Europa. Immagini come quelle del capannone si Sesto Fiorentino dove è morto un migrante qualche giorno fa, o come quelle di Belgrado e dei confini balcanici, con i profughi in fila, in ciabatte, coperti alla meglio in mezzo alla tormenta, si commentano da sole. Sono immagini che richiamano i campi di concentramento di Auschwiz e Dachau, e oggi, nel 2017 non sono sopportabili. Poi apri il giornale o ascolti un qualsiasi Tg e ti trovi davanti la notizia che 8 persone, 8 “paperoni” super-miliardari detengono da soli la stessa ricchezza netta (426 miliardi di dollari) di metà della popolazione più povera del mondo, vale a dire 3,6 miliardi di persone. Lo scorso anno questi super-ricchi con metà del patrimonio mondiale erano 62 e nel 2010 388, segno che la concentrazione va accelerando. Che la forbice si allarga. E le mani che tengono i cordoni della borsa sempre di meno.
Anche questo non è buon segno. Al contrario è la prova provata della deriva imboccata da un capitalismo che non riesce più a trovare sistemi di perequazione, di distribuzione minimamente equa delle risorse e del reddito. Il fatto che uno dei motori del turbocapitalismo più sfrenato sia la Cina che ancora si definisce Repubblica Popolare (a guida comunista) non attenua, ma al contrario acuisce le contraddizioni del mondo globalizzato. I ‘compagni’ cinesi hanno scoperto anche il calcio e vengono a fare spesa in Europa offrendo contratti 10 volte più ricchi ai nostri già ricchissimi calciatori: tipo 10-12 milioni all’anno a giocatori che adesso ne guadagnano 1 e mezzo… (e 1 e mezzo non è certo poco).
Tutto questo mentre si continua a morire affogati nel mediterraneo e nella vecchia stazione dismessa di Belgrado in migliaia rischiano di morire assiderati, in attesa di una coperta e un pasto caldo… Come ad Auschwiz.
Il Parlamento Europeo che in queste ore decide chi sarà il nuovo presidente e tra i candidati ci sono nentepopodimenoche gli italiani Tajani del Ppe e Pittella del Pd (roba che solo a pensarla viene da ridere) osserva e non fa niente. Come il nostro governo che in 5 mesi non è riuscito a mandare le casette di legno ai terremotati costretti ancora nelle tende, con la neve alta e 10 gradi sotto zero…
Questo è un mondo all’incontrario. C’è chi dice un mondo di merda. Forse un mondo di merda all’incontrario.
m.l.
chiusi, clochard, profughi, stazioni Fs
Forse gli italiani non hanno ancora capito che coloro che impersonificano politicamente partiti detti nel gergo comune come ”moderati”, sono l’olio essenziale che serve per continuare ancora sulla strada che il ”capitalismo” ormai divenuto irriformabile- ma che invece storicamente e di prassi così lo è sempre stato e che ha mostrato in periodi storici a noi vicini la sua falsa riformabilità,fino alla coniazione del termine ”riformismo”(che secondo me ha sempre significato ”facciamo le riforme basta che non cambi nulla”)sia prioritario e che sostanzialmente governi le scelte degli stati e dei popoli.Detto questo,la fotografia ed il testo che mostra il post sono nientepopodimeno che la logica conseguenza.E sono la logica conseguenza di un mondo che le leggi del capitalismo e del mercato impongono alla gente.Guerra, fame, emigrazione,crollo delle istituzioni e degli stati costruiti sempre e che escono da tale quadro, comandati da quel regime di economia. Guarda caso che in una progressiva limitatezza di risorse, l’espansione dei consumi ha comportato la protesta sociale, guerra,spesso spacciata per guerra di religione ma che dietro ad essa i media hanno sapientemente costruito una impostazione tale da offuscarne una visione semplice e corretta poichè se così fosse stata la conseguenza di un ragionamento, le storture prodotte sarebbero risultate visibili alle maggioranze degli uomini subissati dal mercato e dal bisogno.I poveri spesso anche se ne subiscono gli effetti più diretti non è facile che ne risalgano alle cause politiche, o comunque chiamati dal bisogno quotidiano della sussistenza se fregano di riflettere su quale cultura sia all’origine dei loro guai, loro devno pensare a vivere ed a strappare la giornata.Ecco perchè la crescita culturale è importante, anche per liberarsi da questa imposizione,che è diventata naturale,comune a tutti coloro che hanno bisogno e che lo soffrono. Questo avviene anche nella civile italia, dove forze che si dicono ”moderate” hanno fatto del moderatismo una loro bandiera,BEN SAPENDO CHE E’ PROPRIO TALE MODERATSMO CHE CONSENTE L’ESPLETAMENTO DELLE FINALITA’ DEL SISTEMA.Ed è il” moderatismo” il mezzo attraverso il quale il sistema politico e quindi economico non possa essere messo in discussione, pena il crollo e la paura penalizzante della perdita del privilegio.Il privilegio è stato possibile con l’accumulazione nel tempo di leggi, cultura, regolamenti e modalità di pensiero che sono conseguenti ad il sistema economico e non perchè uno al mattino si sia alzato dal letto ed abbia decretato il moderatismo medicina che si opponesse all’estremismo.Perchè è il moderatismo,da noi impersonificato nel connubio adesso che si stà svolgendo sotto i nostri occhi del PD con Forza Italia il cui matrimonio già dato per concluso, per poter reggere ancora le sorti di questo paese pensando che sia sufficiente il governo della sua economia a poter impedire la crisi.Le acque ancora si stanno intorbidendo dunque col risultato che la gran massa dei poveri,che non solo quelli che si mettono in fila per un pasto caldo alla Charitas ma dei precari e di coloro ai confini del riparo dell’ombrello anche dopo anni di lavoro,stia aumentando.Il tutto accompagnato spesso dalle falsità e dalle notizie che i media comandati dai governi ”moderati” spandono ogni dove sulla crescita, evitando con attenzione di domandare alla maggior parte della gente se le loro previsioni e sensazioni possano contenere il senso reale di miglioramento o di peggioramento della situazione.Il che è tutto dire su chi sia al timone e su quale natura di interessi si espleti il governo dell’economia.Allora, detto questo, siccome l’estremismo è sempre stato tacciato da parte del moderatismo come la condizione peggiore messa in campo dalle forze che a lui si oppongano, poichè si pensa che il capitalismo possa essere riformabile e/o condizionabile,il momento storico che stiamo vivendo dimostra e contiene il contrario.La rivoluzione del concetto a me sembra che sia proprio quella che sia il moderatismo che porta alla crisi perchè è nel moderatismo che avvengono e prendono corpo tutte quelle idee ed azioni utili a rafforzare il potere di chi già posiede.Non è un caso che la proporzione fra ricchi e poveri che cita Lorenzoni riguardo alla detenzione della ricchezza esistente e chi la possieda e la usi, certamente sia indicativa verso quale mondo ci si muova.Gli aneliti di libertà e la misura di questa vengono dall’occidente profusi,veicolati, talvolta come salvaguardati, spesso a parole,ma ce ne guardiamo bene tutti-soprattutto i nostri governi- di fare analisi politiche che porterebbero a capire semplicemente i motivi ed i mezzi attraverso i quali si ripartisca la ricchezza prodotta.Questa ”cecità” colpisce anche noi nella misura in cui siamo protettivi e crediamo che coloro che eleggiamo siano parte di quelle forze che comunemente vengono intese come ”moderate” poichè sono proprio quelle forze alle quali vengano messi di fronte provvedimenti o variazioni del loro status soprattutto economico,non rinunciano a fare guerra e/o a riconoscere la giustezza della guerra verso altri, dimenticandosi improvvisamente che sono stati proprio loro stessi ad aver eletto quei governi che oggi sono quelli che bombardano la Libia, La Siria, l’Iraq,e mettendone alla fame anche altri ,smembrando politicamente ed economicamente quegli stati affinchè non cessi l’approvigionamento ed il succhiamento di risorse fondamentali-non si sà ancora per quanto-a mantenere i nostri livelli di consumo.Forse i più, qui in Italia non si rendono conto che sono gli artefici della loro
disgrazia.Usati e plagiati dal concetto di ”moderatismo” che nei fatti è divenuto da moltissimo tempo ”estremismo”,mentre danno del ” populista” ad altri, hanno contribuito a produrre governi che dicono di combattere il terrorismo non prendendo minimamente in considerazione il fatto che sono proprio loro le prime cause di tutto questo.Ecco da dove scaturisce la guerra globale: dal plagio delle menti procurato e messo in atto dai media in primo luogo che ci fanno accettare una realtà spesso distorta, ad uso e consumo di chi ancora se ne avvale.E questo contro gli interessi dei più.
Sì Carlo, ma anche il neocapitalismo cinese rientra tra quelli irriformabili e “sostenuti” dal fasullo moderatismo dei governi? E comunque mi piacerebbe sentire opinioni sulla stazione non riscaldata, sull’aumento dei senza dimora anche dalle nostre parti, piuttosto che sulla riformabilità o meno del capitalismo mondiale… O sono troppo terra terra?
No, non sei terra terra, perchè il ”capitalismo” funziona sempre allo stesso modo e non conosce nè razze,nè umana diversità. Anche il capitalismo cinese funziona in quel modo, anzi forse è ancora peggiore, proprio perchè riguarda proprio intrinsecamente la costituzione della natura del potere, che non differisce molto da come siano costituiti tutti gli altri poteri,nè da quello di un uomo solo al comando nè da quelli del potere di caste politiche distaccate dal popolo,all’interno delle regioni vicine o lontane dove si sono affermati.Per quanto riguarda la Cina io credo che occorra ricordare che dopo la fine del ”Grande Timoniere” attraverso lotte e scontri al vertice prevalse Den Xiao Ping il quale- espressione massima del potere-e membro dell’unico Partito Comunista esistente, per preservare il potere della casta dei politici formatasi in contrapposizione con Mao, si differenziò da lui dicendo al popolo che ”arricchirsi non era reato”.L’esatto contrario eticamente parlando della teoria, di ciò che fece il suo illustre predecessore.Quindi per reggere in campo interno soprattutto ed internazionale poi, si dovette adeguare al mondo che gli era intorno e si dovette aprire ed accettare la realtà del mercato, sviluppando la Cina ma negando il fatto che è evidente che se si liberalizza l’economia e non si liberalizza la politica prima o poi si salta per aria. Ed è quello che nei fatti è avvenuto e che è anche quello che si compirà in parte nel futuro in quel mondo,una bomba esplosiva vagante.Capitalismo quindi, anche di quello più brutale, fatto di mafie (in cina sempre esistite per chi conosce un minimo della sua storia)e di schiavismo produttivo legalizzato; magari non si muore più di fame, ma si muore di emarginazione sociale e di conseguente povertà di natura tutta capitalistica.Per quello che invece riguarda il localismo ed ì”il fasullo moderatismo dei governi” al quale tu sembri -dico sembri- non essere tanto d’accordo, ti dirò inoltre che il modello del”fasullo moderatismo” è quello che ancora esiste e perdura in tutte le nazioni occidentali,e che fa da punto di riferimento anche per gli stati che sembrano più avanzati ed ormai sganciati dall’orbita gravitazionale ex sovietica. In pratica , ciò che fa gola, è l’osservanza di come il ceto politico che guida un paese, possa reggere le sorti in continuità, producendo fasi alterne di sviluppo e di sottosviluppo conseguenti l’uno all’altro, concedendo e ritirando ciò che concede, senza permettere che si formi uno zoccolo duro e consapevole che lo possa scalzare.L’Italia- detto e tagliato con l’accetta- appartiene a tale fotografia.E siccome si parlava di Cina, osserva un momento i comportamenti delle comunità cinesi, chiuse per la maggior parte alla cultura occidentale nonostante si trovino da almeno tre o quattro decadi a vivere sul nostro territorio.Instancabili lavoratori, sostenuti da una filosofia di vita che l’unica cosa che conti sia l’accumulazione di denaro,e che se possono vanno in tasca alle istituzioni non pagando le tasse e lavorando al nero, riproponendo lo stesso modello schiavistico che hanno nella loro terra d’origine.Per loro il mondo funziona in quel modo proprio perchè sono di cultura diversa già in partenza.Solo il pugno di ferro forte della generazione precedente da cui provengono aveva limitato tali caratteristiche antisociali ed è per questo soprattutto che tutte le comunità soprattutto nei paesi asiatici hanno da tempo immemorabile formato dei clan immensi ed estesi,che fino a quando hanno potuto profittare del lavoro senza pagare le tasse lo hanno fatto, rubando allo stato, scappando e portando via i beni rifugio come l’oro quando la natura dei loro governi cambiava,seguendo seguendo le corruttele ed approfittando delle vie di fuga degli stati in cui si trovavano. Un tempo questo in Cina era meno possibile perchè rischiavano la vita, ed anche a livello politico intermedio ed alto, ancor oggi l’approfittarsi della socialità è considerato un crimine di prima grandezza, che talvolta può portare anche alla pena di morte, con la pallottola che serve per essere giustiziati addebitata alla famiglia dell’estinto dopo l’esecuzione. Qui, se si prendessero i ladri a causa del ”moderatismo politico” che il vertice della piramide usa per rioncoglionire i poveri, ci sarebbero due tendenze che si potrebbero affermare:l’una sarebbe quella che aumenterebbe la produzione di proiettili, l’altra che in tutta la piramide sociale sarebbero pochi quelli che potrebbero camminare per strada senza paura di essere arrestati.Le proporzioni fra le due entità
Italia/Cina non sono equiparate beninteso, sia per cultura, numero di popolazione e bisogni.Ma non bisogna credere che noi possiamo insegnare a loro qualcosa sul terreno dell’illegalità occidentale, perchè sbaglieremmo.Non credo di essere fra quelli fra cui valga la battuta feroce ”Io razzista??? Non scherziamo, è lui che è negro… ….”che sentiamo rieccheggiare nel Nord dell’italia, nel Veneto dove la Lega si è affermata, ma dei dati oggettivi, certamente non mettendo tutti alla stessa stregua perchè sarebbe un errore madornale ed anche una ingiustizia,ma il capitalismo cinese porta grandissime responsabilità sulla depauperazione delle risorse mondiali, che finiscono per arricchire un ceto di 100 milioni di ricchi esistenti in quel paese contrapposti ad un miliardo e trecento milioni di poveri.E l’emulazione del capitalismo per loro è la manna per chi la raggiunge.Capito o no perchè il capitalismo è irriformabile? Soprattutto per l’emulazione del consumo veicolata dove manca la cultura, o dove la cultura esistente anche se millennaria è stata penetrata con la forza della violenza portata dall’esterno.Se poi ti piace che si parli dei clochard che non si possono più riscaldare alla stazione e che muoiono perchè stanno al freddo ed alle intemperie e sono senza assistenza perchè ormai sono tanti purtroppo, parliamone, ma ti dico che è quel modello che li ammazza, nella misura in cui continua a permanere nelle nostre teste, e tale modello fa ancora più danni perchè spesso è quel moderatismo, pietismo,assistenzialismo che per prevalere e mantenersi al riparo dai cambiamenti, produce anche quello.E dietro a quello imperante ci sono tante cose che lo costituiscono, primo fra tutte la nostra cultura di dare il pesce al povero ma di non insegnargli a pescare che si capisce bene da dove derivi.E questo c’è soprattutto anche al nostro interno, nella nostra società, anche nelle famiglie nei confronti dei figli.Ecco in gran parte ciò che anche Olivierto Beha diceva sabato scorso a Città della Pieve quando fotografava il dissesto sociale dell’italia: tu forse sei arrivato un po’ in ritardo alla sua
presentazione ma la sua principale riflessione alla fine è stata quella sul valore del denaro a cui tutto è asservito, del sacrificio che oggi il consumismo evita, e soprattutto della correttezza etica di come porsi rispetto a tali problemi.Il problema principe è ”il capitalismo” e la cultura delle persone su come possano provarlo a farlo cambiare.Ma la vedo dura senza forti scosse,e chi verrà dopo di noi non credo che per cultura e/o volontà- se guardiamo ai segnali che oggi fornisce- si possa impegnare con successo, anche molto relativo, su tale fronte.Queste certamente non sono cose che si cambiano in una o due generazioni ma ne occorrono ben tante di più.Ma se si pensa a cambiare-o almeno se lo si voglia- il moderatismo secondo me inteso come è inteso oggi e come viene inteso dalla maggior parte della politica – è lo strumento per farlo durare ancora qualche secolo, quando le risorse della terra consumate da pochi avranno segnato il limite oltre il quale l’umanità non si potrà più spingere.Il capitalismo col ”moderatismo” funzionano molto bene per tal fine.Se non si rtitorna alla concezione che chiunque abbia il potere lo usi per non esserne scalzato e la gente non si organizza per costruire con la forza del consenso continuo la ragione dei propri interessi eliminando le disparità a cominciare da quelle più grandi non si va da nessuna parte.Si ritorna ad osannare ”il moderatismo” accettandone la sua cultura ma dentro lo schema di sempre, che è quello di credere che gli altri hanno diritto come noi a vivere ma che non tocchino la nostra fettina di pane perchè sennò è guerra. Ma tale guerra- è bene saperlo- che è anche contro di noi.E gli effetti di questo infatti si vedono.