Regione Toscana: una mozione per vietare la vendita di gadgets e oggetti che richiamano il fascismo

FIRENZE – Qualche anno fa a Chiusi, in occasione di un mercatino domenicale, uno degli ambulanti che esponeva tra le varie anticaglie in vendita anche un busto di Mussolini, alcune spille a forma di fascio littorio e altri oggetti che richiamavano il ventennio fu invitato da alcuni giovani del posto a metter via quella roba perché in Italia l’apologia del fascismo è reato ed è vietata… L’ambulante si difese dicendo che quelli erano oggetti di antiquariato, come i vecchi telefoni, o i serviti di piatti e bicchieri che aveva sul banco… Ne nacque un diverbio acceso e piuttosto lungo. Ormai era ora di riporre la merce e levare le tende. Ma ad ogni mercatino successivo il busto del Duce era ancora lì in bella mostra, come le spillette a forma di fascio littorio. Perché, ci disse, quel tipo di “esposizione” non è configurabile come apologia di fascismo ma solo come vendita di oggetti di valore storico e antiquario: “Vede? ho anche un elmetto militare britannico del ’44 … Diciamo che è la stessa cosa…”
In effetti finora è stato così. E anche nelle edicole si possono trovare non oggetti storici e antiquari, ma calendari del 2016 e del 2017 con le foto di Mussolini. Ai raduni di Casa Pound come abbiamo ampiamente documentato anche su queste colonne durante il meeting del settembre scorso a Chianciano, di magliette, gadgets, poster, libri e materiale vario in cui si inneggia al fascismo se ne possono trovare quanti se ne vuole. E’ apologia o non è apologia di fascismo?
Finora evidentemente non è stata considerata tale. D’ora in poi le cose però potrebbero cambiare. Almeno in Toscana.
In Consiglio regionale è infatti passata a maggioranza una mozione, presentata dai consiglieri del gruppo Pd, per contrastare le vendite e la diffusione di gadgets e oggettistica raffigurante immagini, simboli e slogan rievocativi dell’ideologia fascista. La mozione invita la Giunta toscana ad attivarsi per fare in modo che “il reato di apologia del fascismo venga prontamente inserito all’interno del codice penale, consentendo l’effettiva repressione di reati legati alla riproduzione e alla diffusione di gesti, linguaggi e simboli del fascismo e del nazifascismo”.
Il documento chiede alla Giunta anche un impegno affinché “il reato di apologia del fascismo venga integrato con la fattispecie relativa alla vendita di oggetti riproducenti immagini e slogan riconducibili a tali regimi” e di adoperarsi per far sì che in Parlamento si arrivi con celerità all’approvazione della proposta di legge per l”introduzione nel codice penale del reato di propaganda del regime fascista e nazifascista”.
La mozione, ha spiegato Alessandra Nardini (Pd), “nasce da una mozione dell’Anpi di Pisa e di Livorno e segue una recente risoluzione dell’Emilia Romagna, per introdurre una nuova fattispecie di reato e perseguire alcune condotte non previste dalla normativa vigente”. Insomma in Toscana, ma non solo in Toscana, si vuol mettere un punto fermo su questa questione, arrivando al più presto ad una normativa chiara e non equivocabile.
Hanno votato a favore i gruppi Pd e Sì-Toscana a sinistra, contrari Lega nord (con l”eccezione di Elisa Montemagni, che si è astenuta) e Fratelli d’Italia. Il gruppo del Movimento 5 stelle non ha partecipato al voto.
g.l.
ANPI, apologia di fascismo, chiusi, Movimento 5 Stelle, pd, Regione Toscana
peccato che il 5S non abbia partecipato al voto
A Predappio ci sono molti negozi che vendono gadgets e reperti ”storici” del nazifascismo. Credo che per la legge siano autorizzati a farlo, e quindi, forse- ripeto forse- come in tutte le cose che accadono in Italia, si sia trovata la possibilità di disattendere in maniera legale-ed anche diciamolo pure-”furbesca”, le disposizioni di legge.E’ chiaro che intorno a queste cose vengano evocate storie e fantasmi del passato, che tanto passato però non è, visto l’attivismo delle formazioni neofasciste sia in italia che all’estero.Ce le abbiamo anche vicine a noi ed in maniera più consistente-vedi Austria e Germania-ma anche negli Stati Uniti d’America.Sono fenomeni indotti,indotti da una politica che per apparire democratica e liberale permette anche la manifestazione di queste che non vorrei chiamare ”manifestazioni del pensiero” perchè visti i trascorsi storici,diciamolo pure è stato un pensiero aberrante che si è innestato in condizioni e situazioni di autoalimentazione scaturite dalla reazione alla miseria del ‘900 e da lì ha preso forza e si è affermato,e per quanto mi riguarda, il motivo fondamentalmente etico della loro affermazione è quello che il capitalismo quando odora e presuppone di essere scalzato annaffia copiosamente le idee ed i fatti perchè venga dato spazio alla destra più reazionaria. Spesso ci riesce.La sottocultura-quella dei poveri- fà e permette il resto.Quindi il tanto osannato sistema liberale che guidava e sostanzialmente guida ancor oggi l’occidente è falsamente liberale, perchè quando si sente minacciato dalla crisi che produce esso stesso, o reprime e quando non basta crea chi lo faccia al suo posto.I negozi di gadgets sono un piccolo aspetto folkloristico della questione ma sempre indice di una
impossibilità del sistema ad avere al proprio interno -diciamo e chiamiamolo così-un controllo etico-culturale delle masse.E la mancanza di controllo, come si vede, serve anche quella per durare, resistere e progettare il futuro anche col consenso delle classi subalterne.
I nostalgici hanno paura del fascismo del passato, io ho paura di quello del presente, che non vende gadget ma spesso governa le decisioni…comunque sviamo pure i problemi maggiori su quelli minori
X paolo Miccichè.Verissimo, ma non per essere polemico con te Paolo, ma se è come dici oggi – e lo è come dici- dipende anche da quello che è stato ieri e dalla formazione della capoccia della gente. Curarsi di questo aspetto secondo me non vuol dire essere ”nostalgici”. Poi i nostalgici ci sono indipendentemente se certi negozi o certi banchini vendano gadgets.(stronzate ma ogni granello di sabbia forma le dune del desert)Anch’io ho più paura di quello presente e dell’apparato decisionale odierno, forse perchè ho una presunzione che è quello di sapere un po’ come funziona la capoccia della gente e come si faccia per influenzarla.Fin’ora questo è stato ”il mondo” attraverso il quale ci siamo mossi in italia. ”Cui prodest ?”. Risposta: ai soliti noti, perchè il sistema questo è, e bisognerebbe capire il vecchio discorso di Sweezy che riguardava i ”massimi sistemi” quando diceva che nella storia nessun sistema sociale ha mai cambiato i propri fini, nessuno l’ha mai fatto nè mai lo farà. A farlo ci dovranno pensare le sue vittime, perchè per se fosse per ” i suoi carnefici”- potrebbe andarte avanti all’infinito.Sarà pure teoria ma la storia ci dice questo, non altro.
…insomma Carlo, certe volte mettersi a discutere e, in questo caso, fare anche una legge apposita, dota l'”antagonista” di un peso maggiore di quello che egli stesso pensava di avere; in qualche modo si aiuta a costruire per lui un’identità più forte. Per me il discorso è chiuso e il fascismo storico appartiene ad un passato lontano; anche i giovani di oggi parlandone non hanno il ben che minimo fremito, non avendo vissuto la Liberazione e la Lotta partigiana come è successo a noi – giovani di ieri – che ne avevamo invece testimonianze dirette dagli stessi protagonisti.
Io vedo fascismo strisciante anche da parte di chi fa le leggi per vietare la vendita di feticci storici…un modo come un altro di distogliere lo sguardo. Alla “violenza” civica che ha portato, per esempio, alla follia MPS – con atti che, se confermati, sfiorano il fascismo squadrista – preferisco una statuetta del Duce.
Indubbiamente ci sono altri ”fascismi” che quello storico e sono d’accordo con te che il più grande stato autoritario oggi sia quello ”mediatico”da dove deriva la nostra conoscenza e la nostra educazione a pensare che rende subalterne e non autonome le coscenze.Ma diciamolo apertamente che non scopriamo l’acqua calda quando diciamo che lo stato mediatico e l’uso che ne fà il sistema dominante per regnare e far sì che nulla cambi sia un grande elemento ”dissuasivo”, grande senz’altro più di quanto si possa immaginare.Tutto questo è indubbio.Solo che in tale vena ed in tale balìa non ci si rende conto di quello che tu dicevi.E sopra a noi passano istanze che ci rendono ancora più schiavi, ma in parte tali istanze intrinseche al sistema dominante si basano anche sulle etiche delle statuette a cui alludevi, perchè anche loro nell’ignoranza della storia sono epiaffi per distorcere la verità oggettiva di quanto sia successo nel passato.Il fatto preminente è che tutto questo ci fa sentire liberi mentre non siamo mai stati schiavi come adesso.E da questa falsa libertà partono i nostri ragionamenti che indirizzano soprattutto i deboli a credere che dietro il consumo dei beni e la facoltà di beneficiarne via sia la libertà.Quasi sempre il sistema ti fotte con quella.
Non credo che i giovani di oggi non abbiano alcun fremito, sentendo parlare di fascismo e antifascismo. Perché spesso – come è scritto nell’articolo – sono loro a sollevare queste questioni, più loro degli anziani… Al referendum sulla riforma costituzionale hanno votato più che alle elezioni e hanno votato in massa NO, per difendere la costituzione antifascista, non solo per mandare a quel paese Renzi. Domani a Milano ci sarà una festa in onore di Carlo Smuraglia, presidente nazionale dell’ANPI, ci sono molti giovani impegnati ad organizzarla. E moltissimi sono i giovani iscritti all’ANPI. Anzi gli iscritti all’ANPI sono attualmente più giovani che ultrasessanticinquenni… Il 21 giugno scorso come Primapagina organizzammo insieme al Comune e all’ANPI una visita al cimitero di guerra di Orvieto, anche in quell’occasione i giovani furono in maggioranza…
Può darsi che quelli che incontro io siano una minoranza, come può darsi che quando si generalizza non bastino qualche migliaia di persone per esprimere numeri significativi. Io conosco tantissimi giovani appassionati di opera lirica ma mi guarderei bene dal dire che “ai giovani piace l’Opera”.
I giovani che conosco io hanno votato NO contro Renzi e/o perché convinti che la Costituzione proposta fosse pasticciata…da nessuno ho sentito parlare di difesa dei valori dell’antifascismo…anche perché la proposta viene dal Partito Democratico (quello dei nostri Sindaci presenti e passati, per capirsi), non da La Russa o dalla Meloni (che peraltro erano contro a questa modifica costituzionale). Povera Sinistra italiana, a me è davvero molto chiaro perché è ridotta così…
Questi, per esempio, sono giovani fascisti. Orgogliosi e dichiarati. Non so se gli piace l’opera lirica… Penso che preferiscano il rock identitario, come lo chiamano loro… https://www.primapaginachiusi.it/2016/12/neofascisti-di-casaggi-valdichiana-festeggiano-il-compleanno-sabato-concerto-di-skoll-montepulciano/
(l’articolo su Casaggì ha registrato oltre 3.000 visualizzazioni, così per dire. Segnale che il tema non è poi così desueto. Se fossero tutti loro simpatizzanti ci sarebbe di che preoccuparsi…Quelli che incontri te, non so, forse hanno rimosso la questione; ma qui, in questo territorio – e non intendo solo Chiusi, naturalmente – nonostante la politica abbia fatto di tutto per far passare il messaggio che destra e sinistra sono categorie del passato, che fascismo e antifascismo sono parole ormai fuori vocabolario, e tutto questo per sdoganare la destra vera, quella che è nelle cose, negli atti, nei comportamenti, il tema non è mai del tutto passato di moda. Perché questo è un territorio che ha pagato duramente i danni del fascismo e ha dato un contributo importante nella battaglia per batterlo, prima, durante e anche dopo la guerra. Non è solo una questione di memoria, ma di Dna, direi.E il fatto che una parte dell’antico antifascismo sia poi diventato il Pd di oggi, con le sue magagne, i suoi affari, i suoi personaggi e alleati impresentabili, fa venire amarezza, ma non cambia la sostanza delle cose. Per alcuni che hanno ‘deviato’, c’è tanta gente a cui la parola fascismo fa venire ancora i brividi, sia che si tratti del fascismo strisciante, che di quello esibito con le magliette di Casa Pound o i gadgets dei mercatini…)