CHIUSI: FORNACE, FORTEZZA, STAZIONE, PALASPORT, VIABILITA’… SOGNI, TRATTATIVE E CANTIERI. I PRIMI 100 GIORNI DI BETTOLLINI

martedì 27th, settembre 2016 / 12:54
CHIUSI: FORNACE, FORTEZZA, STAZIONE, PALASPORT, VIABILITA’… SOGNI, TRATTATIVE E CANTIERI. I PRIMI 100 GIORNI DI BETTOLLINI
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CHIUSI – Il Consiglio dei ministri ha deciso ieri la data del referendum costituzionale. Si voterà il 4 dicembre, ultima data utile. Renzi si è preso tutto il tempo possibile sperando di poter sfruttare al massimo la macchina della propaganda mediatica. E anche quella di partito. Il sindaco di Chiusi Juri Bettollini è stato il primo, in provincia di Siena ad aprire la campagna, con una dichiarazione di voto per il Sì alla riforma, senza se e senza ma. Diciamo pure che nella zona si è messo in testa alla truppa e da renziano convinto della prima ora prova a dettare la linea… A compattare le fila dei suoi.

In attesa del referendum, però, Bettollini fa il primo bilancio della sua avventura da sindaco vero, non più “facente funzioni”. Il 18 settembre scorso ha tagliato il primo traguardo volante, quello dei fatidici 100 giorni. La fase di start up, diciamo. Che secondo lui è stata superata brillantemente: “stiamo lavorando tanto, ma la squadra è coesa e motivata, e ognuno sta portando a casa risultati importanti…” dice, annunciando pure un video che pubblicherà su facebook: “100 giorni, 100 cose”, dove ha messo un po’ di tutto: dall’asfaltatura di alcune strade alle inaugurazioni dei giochini all’asilo, dalla visita al cimitero degli alleati ad Orvieto, al saluto al gruppo in partenza per Lourdes, dall’acquisto di un nuovo mezzo per la manutenzione ai convegni sugli etruschi…

Fedele al modello Scaramelli, indulge spesso (anche troppo) alla propaganda Bettollini, ma lo fa con la convinzione che “l’esposizione mediatica a volte serve a tenere alta l’audience, ma anche ad ottenere visibilità e attenzioni dai piani più alti, che altrimenti sarebbero sordi…” fornace-oggi-jpg

E a questo proposito cita l’esempio recentissimo della “battuta controllata” ai cinghiali nella zona della ex fornace: “in seguito alle numerose segnalazioni e ad un articolo di stampa il Comune si è attivato, ha chiesto ai soggetti competenti un intervento e questi hanno deciso per la battuta, con un solo cane limiere e 20 cacciatori scelti e convocati dal responsabile territoriale: il problema era ed è reale. Non è stata una esibizione domenicale e non è stata una mattanza. Ora le dimensioni del problema sono più chiare e la questione ha forse accelerato anche il discorso sul recupero del comparto della Fornace che non può rimanere in quelle condizioni” (il video è eloquente)

Infatti ieri, lunedì 26, c’è stato in Comune un incontro con la proprietà della Fornace sul progetto di recupero. E su alcune opere pubbliche propedeutiche. Bettollini spiega che “la proprietà ha lavorato ed ha presentato un progetto dettagliato che si inquadra nelle previsioni del nuovo Piano Strutturale. La trattativa non è stata semplice, ma è andata avanti e adesso è in una fase piuttosto avanzata. C’è da limare qualche dettaglio su posteggi e aree di servizio, ma non saranno quelli che faranno saltare l’operazione, si cerca solo la soluzione migliore… Intanto – continua il sindaco – il Comune provvederà ad appaltare entro l’anno i lavori per realizzare una cassa di espansione a monte della Fornace, per mettere l’area in sicurezza rispetto al rischio di esondazioni… Si tratta di un’opera indispensabile e propedeutica al progetto di recupero che prevede l’edificazione di 14 mila mq (70 mila mc circa, molto meno dei 200 mila previsti in precedenza), con 1.200 mq da destinare a uso pubblico nel corpo centrale (il vecchio opificio con la ciminiera che dovrebbe essere ricostruito a somiglianza dell’originale) e per il resto edifici di foggia moderna e innovativa per negozi di vicinato, medie strutture di vendita, direzionale e una parte anche per edilizia abitativa. Saranno recuperate anche le tre palazzine esistenti all’interno del perimetro della fabbrica dei mattoni, lato via Oslavia. Il tutto con ampi posteggi, piazze e aree verdi per circa 7.000 mq”.

Quanto all’area diventata boscaglia e rifugio si cinghiali sul lato della collina di Montorio, “sarà sistemata, per quanto possibile con la ripulitura della parte a valle e dei terrazzamenti. La parte più alta della ex cava rimarrà invece ‘nature’, anche perché lì non sarà facile intervenire, data la conformazione scoscesa e complicata del terreno.”

Tempi non ne fissa Bettollini, ma lascia intendere  che siccome il Piano operativo ha durata di 5 anni soltanto, almeno la “partenza” del cantiere dovrà avvenire entro la legislatura. Non oltre. Naturalmente l’approvazione del Piano urbanistico e relativi regolamenti, operativi dal 15 ottobre, la considera un punto a favore nel pallottoliere.

Intanto il sindaco annuncia la volontà di procedere ad una sistemazione di Via Oslavia con l’asfaltatura e l’introduzione del senso unico a scendere (direzione Cetona), anche per consentire la realizzazione di qualche posto auto a servizio delle scuole elementari nelle ore di entrata e uscita degli alunni. Questo intervento dovrebbe essere fatto rapidamente, nei prossimi mesi. E a breve, sempre in tema di viabilità, si proverà a spingere per la soluzione di due “emergenze”: la frana sulla 146 e l’incrocio killer dei 4 Poderi. “Su questi due temi -sottolinea Bettollini  – c’è una mozione del gruppo Possiamo che sarà discussa nel prossimo Consiglio. Mi piacerebbe arrivare ad una posizione univoca e condivisa, in modo da spingere con più forza la Provincia e la Regione a intervenire. L’unione fa la forza…”.

Se la Fornace è la grande scommessa per ridare fiato e slancio a Chiusi Scalo, potrebbe presto andare in porto un’altra operazione, privata anche quella (come la Fornace) nel centro storico. Bettollini infatti fa sapere che c’è un forte interesse di alcune aziende al comparto della Fortezza, che la proprietà ha messo sul mercato. “Anche questa operazione potrebbe rispondere alle previsioni del Piano Strutturale circa lo sviluppo della ricettività turistica, con una struttura di alto livello qualitativo”. Oltre alla Fortezza propriamente detta, fanno parte del complesso anche la torre medievale, il parco (in splendida posizione) e una serie di edifici attigui, con ingresso in via Arunte (attualmente una trentina di vani). fortezza-chiusi

Quindi per la Fortezza e annessi potrebbe profilarsi un futuro da albergo di lusso, magari diffuso su più edifici. La riacquisizione da parte del Comune o  della collettività attraverso iniziative diverse (come avevano proposto prima della campagna elettorale i 5 Stelle) non sembra essere all’ordine del giorno.

Stessa “opzione” (strutture ricettive) potrebbe valere per il comparto degli ex Macelli, anche quello acquisito da privati. “Il progetto inizialmente presentato – fa notare Bettollini –  non è partito e la proprietà è stata per questo sanzionata con una penale messa a ruolo…”

Ma il colpo più importante e più concreto dei suoi primi 100 giorni da sindaco vero per Bettollini non è certo quello assestato ai cinghiali della fornace, né possono esserlo le “trattative” ancora sulla carta per la stessa Fornace e per la Fortezza. E’ un altro. Ed è la certezza che la stazione ferroviaria sarà riqualificata, potenziata e adeguata per poter agganciare l’alta velocità:  “Le pressioni e anche le battaglie fatte per la stazione in linea, hanno dato dei frutti. RFI ha infatti inserito Chiusi tra le 500 stazioni italiani più importanti, da valorizzare. Ne riconosce finalmente la centralità e mette in calendario e in cantiere opere per oltre 7 milioni di euro, da qui alla fine del 2017.PENDOLINO 600 Non solo – spiega il sindaco – il già annunciato adeguamento dei marciapiedi 2 e 3 per poter far fermare i treni AV, con un investimento di 2.100 mila euro, ma verranno adeguati anche i marciapiedi dei binari 4 e 5 (anzi questi due saranno i primi), le pensiline, verrà fatto un restyling completo della stazione, che verrà uniformata alle altre 500 stazioni principali con identica cartellonistica, identici colori, identico arredo ecc. Al momento sono già in corso lavori di preparazione del cantiere che aprirà entro l’anno. Entro dicembre 2016 saranno adeguati i binari 4 e 5, entro aprile il 2 e 3. Entro luglio verranno sostituiti gli ascensori, poi si provvederà al restyling del sottopasso, della segnaletica e del resto. L’obiettivo, anche in virtù dei tempi tecnici necessari alla definizione degli orari (che cambiano ogni 6 mesi), è quello di “agganciare” l’alta velocità alla fine del 2017.

A breve – i primi di ottobre – aprirà anche il cantiere del nuovo Palasport  in località Pania. Un milione di euro per costruire la struttura e 300 mila euro per sistemare la viabilità di accesso. Anche questa è una “scommessa” che Bettollini ha voluto giocare, un po’ al buio, cioè senza avere un’idea precisa e un quadro definito di come poi il palasport dovrebbe essere gestito, di come dovrebbe funzionare, chi lo dovrebbe/potrebbe  utilizzare… “Lo stadio incompiuto non poteva rimanere in quel modo. Il Palasport era una soluzione percorribile e abbiamo deciso di percorrerla. C sono in loco esperienze che hanno dimostrato capacità ed efficienza nella gestione di strutture simili, comunque faremo un apposito bando… Ma intanto partiamo!”, dice il sindaco in perfetto stile da uomo del fare, pochi fronzoli e quel pizzico di decisionismo che fa tanto politica 2.0… palasport 3

“Certo, abbiamo molta carne al fuoco,  ora bisogna stare attenti a non bruciarla e non bruciarsi le mani noi…” dice il sindaco con una punta di realistica preoccupazione. Perché anche su questi stessi temi (stazione, fornace, palasport, viabilità… ) di bufale ne sono circolate parecchie negli ultimi anni, non sono mancate le sparate a sensazione, né i proclami ad uso delle telecamere… Già rendersi conto e ammettere che non è più tempo di sparate a sensazione sarebbe un passo avanti.

La conversazione sui 100 giorni si chiude con una battuta sull’attività culturale e sulla recente polemica scatenata da alcune dichiarazioni del direttore artistico di Orizzonti su Chiusi, le compagnie locali ecc. Bettolini a questo proposito, si dice “in piena sintonia con quanto affermato nell’intervista a Primapagina dalla presidente della Fondazione, Silva Pompili, che ha espresso concetti equilibrati e chiari. Da parte nostra – continua –  come amministrazione siamo impegnati a far crescere il festival e tutta l’attività culturale cittadina, abbiamo anche la fortuna di avere un grande direttore artistico così come quella di avere una grande tradizione e una robusta attività teatrale e musicale in loco. Credo che forme di integrazione e valorizzazione della stessa, anche al festival non mancheranno. Il Comune la sua parte l’ha sempre fatta e continuerà a farla, mettendoci la faccia, ma anche i soldi: quest’anno 158 mila euro. Il che è segnale inequivocabile di impegno e condivisione del progetto”.

Insomma molta carne al fuoco. Alcune braciole sembrano in effetti arrivate quasi a cottura… altre sono condite e pronte per essere gettate sulla graticola. Altre ancora non si sa nemmeno se siano braciole (magari di… bufala), ma Bettollini sembra,  a guardarlo in faccia, piuttosto soddisfatto. Ostenta sicurezza? Forse. Certo, se il referendum del 4 dicembre dovesse dare un responso favorevole al NO, tutto il castello renziano comincerebbe a scricchiolare. Non solo a Roma… Ma lui questo lo sa.

Marco Lorenzoni

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