IL COLLETTIVO PIRANHA DI ACQUAVIVA RICORDA IL GIOVANE FONICO SCOMPARSO IN UN INCIDENTE STRADALE

lunedì 26th, settembre 2016 / 17:04
IL COLLETTIVO PIRANHA DI ACQUAVIVA RICORDA IL GIOVANE FONICO SCOMPARSO IN UN INCIDENTE STRADALE
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Due giorni fa Piero Razzetti, un giovane fonico di 30 anni, ha perso la vita in un incidente stradale. Era molto conosciuto e apprezzato per aver prestato la sua opera in molti festival e manifestazioni musicali della zona, dal Lars Rock Fest di Chiusi, al Live Rock Festival di Acquaviva, al Mix Fest di Cortona… Così lo ricordano gli amici del Collettivo Piranha di Acquaviva  a nome di tutti coloro che hanno avuto modo di conoscere e lavorare con Piero…

Piero Razzetti, fonico, 30 anni appena. Una vita, terribilmente breve, dedicata ai mixer audio e ai palchi di qualsiasi natura. Per rendere possibile l’ascolto e l’entusiasmo di molte migliaia di spettatori e centinaia di artisti internazionali. Il pubblico ci fa caso raramente all’importanza del fonico. I musicisti invece sono ben consapevoli di quanto sia determinante l’ingegnere del suono (questo è il titolo solenne con cui gli inglesi restituiscono l’importanza di tale professione): la consapevolezza tecnica, la capacità organizzativa, la virtù di prevenire e sedare le ansie dell’artista. La fonica è una scienza che presuppone competenze fisiche, la psicologia si muove su tutt’altre e niente affatto comprovabili teorie. Ecco, Piero tutto questo ce l’aveva dentro, anche se sembrava non farci caso: gli veniva così, spontaneo, come spontaneo e per niente smaliziato era l’invito che rivolgeva ai musicisti per porre fine al rito del sound check, la prova dei suoni che precede l’esibizione: “Dai ragazzi, ultimo pezzo e poi si va a cena”.

Una naturalezza che manteneva senza infingimenti anche quando raccoglieva (quasi sempre) le congratulazioni degli artisti che, a fine concerto, ne gratificano la dedizione e lo spirito di sacrificio. “Mi ha fatto i complimenti anche Sting”, raccontava dopo aver lavorato con una tale personalità della musica mondiale. Anche di fronte a certi attestati di stima, il suo comprensibile orgoglio si scioglieva nella serenità del suo sorriso. “Thank you, man” deve aver risposto a Sting, come faceva con tutti i più o meno grandi che gli capitava di assecondare. Con la semplicità di chi sa di essere un bravo ‘ingegnere del suono”, pur restando un dedito ragazzo di fatica. Perché Piero era tra i tanti che, per vivere della sua passione, doveva declinare il mestiere con elasticità: montare palchi, scaricare camion, sacrificarsi in lavori minori o situazioni molto commerciali. Del resto, non tutto può essere stimolante e ambizioso, soprattutto per quei trentenni che decidono di rimanere radicati al proprio territorio e ai propri affetti. E che quindi accettano di sporcarsi le mani, senza coltivare ambizioni di carriere nazionali o internazionali. Tanto, con quel mestiere lì, Piero la girava continuamente l’Italia (e non solo quella). Ed è terrificante che, tra le innumerevoli corse della sua vita, l’ultima corsa, quella fatale, abbia capovolto tutta la sua energia cinetica a due passi da casa. In una serata libera di fine estate. Quando, a 30 anni, hai voglia di progettare un futuro veramente tuo, come lui si era deciso a fare.

Pensare a Piero al passato è straniante per tutti coloro che andranno a cercare i suoi vispi occhi cobalto, lì dietro al ‘banco’, cioè al mixer, per avere un’indicazione, una rassicurazione o semplicemente per rimanere in sintonia: perché la mimica è il mezzo di comunicazione più vero quando i decibel dei suoni impediscono l’intesa verbale.

Tutti coloro che conoscono le qualità umane e le competenze professionali di Piero Razzetti sono attoniti. Manifestazioni come il Live Rock Festival di Acquaviva, il Cortona Mix Festival, il Lars Rock Fest di Chiusi, musicisti e operatori da mezza Italia hanno espresso il cordoglio disorientato di chi perde un punto cardinale. Perché gli addetti ai lavori che vivono per la musica sanno come lungo la strada dello spettacolo si formino nuove famiglie. Niente a che vedere, ovviamente, con la famiglia naturale che nel caso di Piero sarà raccolta in un dolore insanabile. Ma le tante altre famiglie musicali che il giovane fonico di Lisciano Niccone aveva contribuito a formare, ecco, tutte si porteranno in dote l’esempio appassionato, la disponibilità fraterna, il piacere del lavoro di Piero Razzetti. Fonico, 30 anni appena. 

Collettivo Piranha, Acquaviva.

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