ITALIANI BRAVA GENTE (MA DI CORRUZIONE E OMERTA’ NE VOGLIAMO PARLARE?)

Si susseguono dibattiti televisivi su COME COMBATTERE LA CORRUZIONE.
Il 21 luglio si sono cimentati sul tema due delle migliori menti italiane ciascuno nel proprio ambito: il giornalista Paolo Mieli e il giudice Piercamillo Davigo.
Conclusione, se non esplicita, ma di fatto lasciata intendere: la corruzione si combatte combattendo la corruzione. Una banalità.
E’ sfuggito ad entrambi un punto fondamentale della questione: POSSIAMO PUNIRE SOLO LA CORRUZIONE MANIFESTA, cioè quella che possiamo intercettare.
Basterebbe questa considerazione per farci dubitare del metodo fin qui seguito e indurci a modificare il nostro punto di vista, impegnandoci a rinvenire le cause remote, cioè l’origine del MALE.
Navigheremo nel buio ( lo stesso in cui matura la corruzione), senza alcun risultato, fin quando non si capirà che
L’ORIGINE DELLA CORRUZIONE E’…L’OMERTA’.
Uno stato democratico ha in mano uno strumento potentissimo allo scopo: LA TRASPARENZA.
Già esiste, è legge, è tutto in Internet, dirà qualcuno. NON E’ VERO.
Sì, è TUTTO IN Internet, formalmente perfetto: ci sono tutte le mail dei deputati, dei senatori, delle alte cariche dello Stato, dei massimi dirigenti della P.A.. MA PROVATE A COMUNICARE. Io l’ho fatto per decine, centinaia di volte: l’accesso è bloccato, non si può comunicare. Se, disperati, inviate una raccomandata R.A., l’unica risposta è la ricevuta di ritorno.
Ho protestato per e.mail, raccomandate, fax, insistentemente, con il Ministero della P.A., che sembrerebbe preposto a tutelare i cittadini (c’è persino una FIERA DELLA P.A. che si tiene a Roma, zona EUR ). Neppure un cenno di riscontro.
PROVATE VOI, MIEI CARI LETTORI, che potreste essere a buon diritto increduli.
A mio parere, la trasparenza così applicata è una vera e propria presa in giro dell’ONOREVOLE CITTADINO, per non usare termini più appropriati e di uso tecnico. Di questa strana trasparenza IL CORRUTTORE, ovviamente, se ne giova.
Agli italiani ( forse il popolo più tifoso del mondo) in genere non interessa INTERFERIRE CON LA COSA PUBBLICA. …SI LASCIA FARE.
Incontrando all’estero i residenti, in genere costoro ci dicono: “Buoni italiani…mafiosi”. Forse non capiscono bene l’offesa che ci arrecano; forse pensano che sia una nostra caratteristica questo essere omertosi, niente di che: come essere bianco o nero o “ fare” per l’Inter o la Juventus (in ogni parte del mondo tutti sanno tutto del nostro sport nazionale) e ci si divertono un mondo.
ITALIANI BRAVA GENTE
CON QUESTO “SIMPATICO” VIZIETTO DELL’OMERTA’.
Gianfranco Barbanera
Le cose non sono 14 ma due. O ci teniamo la nostra culra omertosa oppure cerchiamo di cambiarla.Una cosa diversa non esiste, anche perchè la politica impostata da chi ci governa dalla fine della guerra è tale che una volta fatto uno scalino in avanti e quando chi governa corre il rischio della caduta del consenso concede, salvo poi il giorno dopo risucchiare quanto ha concesso, cerca di cambiare le cose e quasi sempre ci riesce. E’ un gioco vecchio, guardate per esempio un giuoco che è durato molto a lungo, quasi più di 30 anni che è l’affermazione dello Statuto dei Lavoratori.In base a tale statuto altre categorie sono procedute in avanti sia come diritti sia come retribuzioni, sia nelle normative che nell’economico.Si dice sempre che i diritti siano conquistati e non garantiti, ed è vero.Una volta raggiunta una certa misura in avanti gli avanzamenti vengono smontati, viene messa in atto una politica sindacale e governativa che li riporta indietro, checchè ne dicano i teorici ed i pratici di un provvedimento come quello del Job Act sbandierato come un successo fino al punto di farlo dire anche agli operai in TV che sia una manna per adesso.Li trovano senza difficoltà chi è che lo dice di fronte alle telecamere con domandine fatte ad hoc..La seconda ipotesi è quella del cambiamento ma il cambiamento presuppone una cultura diversa da quella esistente che non sia la cultura del bisogno.Se permane la cultura del bisogno le persone sono ricattabili e devono vivere giorno per giorno e le loro scelte non saranno mai quelle fatte in funzione di chi si arricchisce col loro lavoro e dovranno sottostare anche a fatti del tipo lavoro nero. Ed allora cosa è che possa cambiare la cultura dell’omertà prima ancora di cambiare l’omertà ? E’ la politica di riuscire a vedere cosa c’è stato nel recente passato e che ancora c’è in fondo al tunnel.L’alternativa è solo una : partecipare con gli strumenti che si hanno ad una opposizione dentro i sindacati asserviti che a parole dicono bene e che con i fatti razzolano male.L’altro aspetto è quello della partecipazione alle scelte.Il sistema per sua natura non cambia, le sue istanze tendono a far assuefare i sudditi a ciò che il sistema stesso desidera.Il primo step che troveremo di fronte ed il primo giudizio è quello di come predisporsi al referendum di Novembre.Se osservate cosa bolle dentro i partiti vedrete che c’è un amalgama che bolle e che sta portando intere fette di rappresentatività elettiva da una parte sola. Pensate davvero che quella parte faccia l’interesse delle persone comuni ? Solo i polli lo penserebbero.Evitate che una mattina vi svegliate con le gambe gialle.
La vera origine sono le sanzioni non proporzionate al reddito/ricchezza di chi trasgredisce.