NON SOLO 3 PALAZZINE, SPUNTA ANCHE UN CAPANNONE DAVANTI ALLE TORRI

mercoledì 06th, aprile 2016 / 15:47
NON SOLO 3 PALAZZINE, SPUNTA ANCHE UN CAPANNONE DAVANTI ALLE TORRI
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CASTIGLIONE DEL LAGO – All’inizio c’erano due torri. E in  mezzo una dogana. Chi siete, dove andate? Un fiorino! Poi vicino alle torri sorse un podere…  Con il tempo la dogana non servì più le torri rimasero due monumenti a futura memoria, il podere finì in malora anch’esso. Spopolamento elle campagne lo chiamarono. Da qualche mese, al posto del rudere di quel podere è sorta una palazzina. Poi due, poi tre. Adesso spuntano delle colonne in cemento armato che sembrano lo scheletro di un capannone. Tre palazzine e un capannone. Ristrutturazione edilizia tramite demolizione e ricostruzione, la chiamarono… Il tutto in Comune di Castiglione del Lago, ma appena al di là (pochi metri) del confine con Chiusi. E davanti a quelle due torri che sono un simbolo riconosciuto di Chiusi più che di Castiglione del Lago. Trattasi, come è noto, di intervento edilizio dell’azienda florovivaistica Margheriti, che lì nei pressi ha una parte dei suoi vivai. Le tre palazzine e il capannone serviranno ad ospitare pertinenze aziendali,ovvero appartamenti per i dipendenti, uffici e altre attività…

In alcuni articoli precedenti ci chiedevamo se l’intervento edilizio in questione non poteva esser fatto altrove, in luogo meno impattante e anche meno delicato sotto l’aspetto idrogeologico. E ci chiedevamo anche perché nessuno, anche tra coloro sempre molto attenti ad ogni costruzione discutibile, avesse detto niente e non avesse nulla da dire su quei tre, a questo punto quattro, edifici ben visibili sorti in luogo di un podere diroccato ormai nascosto dalla vegetazione…

Sappiamo che il Comune di Chiusi non ha concesso l’autorizzazione a costruire e e il Comune di Castiglione del Lago sì, che in Umbria le norme sul recupero edilizio consentono l’edificazione di volumetrie maggiori che in Toscana ed è evidente che per Castiglione del Lago, la questione è certamente più “marginale” e periferica rispetto a quanto non lo sia per Chiusi…

Ci chiedevamo perché neanche le opposizioni consiliari di Chiusi e di Castiglione del Lago avessero minimamente affrontato la questione, nonostante la sensibilità ambientale e ambientalista dimostrata in altre vicende, sempre relative alla stessa area geografica. Ci riferiamo alla Primavera di Chiusi, alla lista Progetto Democratico di Castiglione , ai 5 Stelle dell’una e dell’altra sponda, ai comitati “no biomasse” ecc…

Chissà, poi se l’edificazione si fermerà qui o continuerà… Sui socialnetwork alcuni cittadini non hanno mancato di esternare il proprio disappunto. Del tutto giustificato, a nostro avviso. Basta, per annacquare la vicenda, dire che l’azienda in questione è una eccellenza nazionale e internazionale nel campo del vivaismo e del verde e quindi saprà mitigare le nuove costruzioni? Secondo noi non basta. Anzi, se la vogliamo dire tutta, è un’aggravante. E stupisce un po’ anche il silenzio del Comune di Chiusi, che l’autorizzazione a  costruire non l’ha data, ma sembra del tutto indifferente a ciò che sta avvenendo a pochi metri dal proprio confine. Tre anni fa il sindaco di allora Scaramelli, in una infuocata assemblea pubblica a Villastrada minacciò, con tutta la giunta,  di occupare il municipio castiglionese se fosse andato avanti il progetto dell’impianto a biomasse in località Le Coste. Possibile che adesso nessuno abbia una parola da spendere? Una telefonata a Batino no?

m.l.

 

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