PRIME PIOGGE E ANCORA UN’ALLUVIONE. STAVOLTA E’ TOCCATO ALLE CRETE SENESI

SIENA – Il 25 agosto del 2006, esattamente 9 anni fa, fu Chiusi Scalo a finire sott’acqua. Due ore di pioggia torrenziale e una vera e propria alluvione mise in ginocchio tutto l’abitato: strade, cantine e negozi allagati e invasi dal fango, fognature e tombini esplosi per la pressione dell’acqua. Danni ingenti alle attività produttive e commerciali, circolazione in tilt per giorni.
Ieri è toccato all’hinterland senese. In particolare a Monteroni d’Arbia, Buonconvento, Asciano, Rapolano… Ancora un’alluvione. Ancora danni, disagi, allagamenti. Strade bloccate. Immediata la mobilitazione della Protezione civile, dei Vigili del fuoco e delle amministrazioni locali e non è mancato il contributo ai paesi alluvionati da parte dei Comuni non colpiti che hanno inviato mezzi e uomini. Il vicesindaco reggente di Chiusi, Bettollini ha dato una mano di persona ad Asciano.
Tra l’alluvione del 2006 a Chiusi Scalo e quella di ieri nelle “Crete senesi”, ce ne sono state altre: a Sinalunga, ad Orvieto e Fabro, a Ponticelli di Città della Pieve, nel Grossetano, ad Albinia nel 2012…
Il territorio a sud di Siena si conferma territorio delicato e fortemente a rischio dal punto di vista idrogeologico. E basta una pioggia più forte del normale per causare situazioni come quella di ieri, nonostante l’impegno e i lavori dei consorzi di bonifica e delle amministrazioni locali, per la regimazione delle acque e la salvaguardia delle sponde di fiumi e torrenti.
E’ vero che il clima si sta tropicalizzando, che le “bombe d’acqua” sono sempre più frequenti e quelle è difficile arginarle… ma quello della tutela del territorio dal rischio di alluvioni è ormai una priorità. Al pari della manutenzione delle strade, che sta diventando un’emergenza vera e propria, tale da mettere a repentaglio la circolazione dei veicoli. Naturalmente non basta disseminare le strade di autovelox e cartelli con il limite di 30 km orari a risolvere il problema.
Ecco, con un territorio in queste condizioni, con le strade in queste condizioni leggere gli interventi di questi giorni dei vari sindaci (dal citato Bettollini, al presidente dell’Unione dei Comuni della Valdichiana Landi, dal chiancianese Marchetti ad altri sia sul versante toscano che su quello umbro) sulla Stazione in Linea per l’alta velocità, indicandola come una priorità assoluta, fanno non solo sorridere, ma anche incazzare. Che stazione si vuol costruire in un territorio che si allaga sistematicamente dopo un temporale e con le strade che ci ritroviamo, ormai al limite della praticabilità? Di cosa parlano gli amministratori locali? Sembra che vivano nel paese dei balocchi. E non basta infilarsi gli stivali e rimboccarsi le maniche per dare una mano agli alluvionati. Quello è un gesto di solidarietà apprezzabile. Ma alla fine è pure propaganda. Lo faceva anche Mussolini quando di denudava il petto e si metteva a mietere il grano insieme ai contadini. E all’epoca non c’era facebook per immortalarne l’impresa… Oggi invece c’è. E circolano più foto degli amministratori in tenuta da protezione civile, che quelle dei danni….
Il territorio ha bisogno di altro, non solo di gesti solidali. Ha bisogno di una cura diversa, di piani regolatori (o come si chiamano adesso) che tengano conto del rischio idraulico e minimizzino il consumo di suolo e la cementificazione, di reti fognarie e di regimazione delle acque che siano efficienti… Altrimenti ogni volta che piove un po’ più forte dovremo incrociare le dita e sperare che l’alluvione tocchi a qualcun altro…
Quelle che dici tu negli ultimi 5 righi del tuo intervento sarebbero tutte disposizioni che vanno contro alle ragioni di quanto è successo fin’ora nell’amministrazione del territorio, e cioè contro il sistema del profitto.La gente dovrebbe capire che è lei stessa che paga il prezzo più amaro in termini economici e di vivibilità se ancora permane detto sistema che le amministrazioni della politica vogliono far permanere, perchè sono quelle ragioni accettate da loro-di discorsi se ne possono fare tanti ma poi gli atti sono quelli che sono dappertutto-
che non consentono che si possa agire diversamente.Ed è l’agire diversamente che spesso potrebbe travolgere quel sistema di potere sul quale almeno 2 generazioni sono campate, ma oggi è diverso e fino a quando non ci si renderà conto che è la politica che privilegia sempre i soliti noti e più che altro privilegia lo stesso sistema di potere e che fa adeguare questo ( il sistema generale amministrativo-giuridico) al permanere dello sfruttamento chiamandolo con le parole di ” libertà”,,”ristrutturazione”, ”adeguamento doveroso”,” vie di risanamento”, e se i cittadini crederanno in questo, il nostro paese italia,ma anche la periferia Italia, darà priorità esistenziale ai soliti noti, con modalità pseudo mafiose, che all’apparenza risultano limpide e democratiche,poi quando cede un caposaldo -guarda caso mai per causa della politica,ma per intervento della magistratura-è la politica che si difende dicendo che non deve essere mai fatta di tutta l’erba un fascio.E la gente ci crede.ma è alla gente-l’ho detto sempre- che stà l’ultima parola e finchè questa non prende coscienza del sistema nel quale viviamo, non solo le piogge di natura monsonica determineranno gli sconquassi nel territorio, ma è la mente delle persone che crede che tale sistema possa essere rattoppato,che ritiene che il consenso vada dato sempre ai soliti. I diversi forse non sono meglio dei soliti,-questo è bene dirlo-,ma da tale parte almeno si ha la certezza che dal pantano dove siamo caduti non si esca dando il consenso a chi l’ha ricevuto da anni e che l’ha utilizzato per arrivare ai punti dove siamo arrivati,dove la maggioranza è disinvoltamente uguale e comprende quella che una volta era l’opposizione.Non c’è scampo se i cittadini non cambiano indirizzo e si affrancano dal ricatto.La Grecia è la misura di quello che succede, perchè chi cerca di affrancarsi dal sistema del ricatto è preso per la collottola e ricondotto all’obbedienza.Ed ancora il sistema è quello e procede diritto per i suoi scopi.E’ una pia illusione che possa cambiare.A questo-l’ho detto sempre-dovranno pensare le sue vittime.Sembra una visione quasi apocalittica,ma è questione di tempo, perchè tutto quanto succede intorno a noi e nel mondo concorre a formare tale apocalisse, ed il prezzo lo pagano i più poveri.Si scopre l’acqua calda dicendo questo. Ed allora se la sinistra ha ancora nella mente di certuni un valore ed un significato -anche se vi sono squallidi ed interessati percorsi che vanno contro le ideologie( Renzi docet ) la gente dovrebbe aggregarsie costruire un movimento dal quale potersi riscattare, perchè ormai è palese che per chi ci comanda l’unico timore sia questo.Poi vengono a tuonare contro le ideologie e se dici loro che tutto questo porta l’acqua al loro molino ti rispondono
che sei un rimasuglio storico che ancora si arrampica sugli specchi, ben sapendo che loro hanno scelto altre strade che portino allo sviluppo : a parole-loro-di tutti, con i fatti- loro- a chi ne stà dietro.O si pensa che dietro abbiano il vuoto? E’ lì anche il gap generazionale e culturale delle anime pie che ci amministrano e che spesso fanno anche tenerezza….