E’ L’ORA DEL PALIO A CITTA’ DELLA PIEVE, REGINA DEL TURISMO NELLA ZONA

Mentre Montepulciano aspetta il Bravìo delle Botti, Chiusi Scalo si prepara ai Ruzzi della Conca e Sarteano, dopo il Saracino, vive il suo week end dedicato a jazz&blues, Città della Pieve è in pieno clima paliesco. E da una settimana è invasa da visitatori e turisti attratti ogni sera (ma anche durante la giornata) da mercatini in costume rinascimentale, rievocazioni storiche e momenti di vita cittadina come era ai tempi del Perugino, figlio più illustre della cittadina.
E nell’attesa della classica e sentitissima disfìda tra gli arcieri dei tre Terzieri, in un clima suggestivo e mai banale e soprattutto non solo ad uso e consumo dei turisti, Città della Pieve si conferma anche quest’anno reginetta del turismo locale. Anche a Pienza, a Montepulciano, a Sarteano, a Castiglione del Lago, a Panicale, c’è un certo movimento d’estate. I turisti sono numerosi. Ma sono, appunto, tutti turisti, o quasi. Cioè visitatori che arrivano da lontano, attratti dalle bellezze della Valdorcia, dalla buona tavola e dal vino eccelso, dal fascino del lago…
Città della Pieve è l’unica cittadina dei dintorni che ormai da anni attrae anche e soprattutto gente dei paesi limitrofi. L’unica che è diventata un punto di riferimento, anche solo per prendere un gelato o un aperitivo, per l’intero comprensorio. Non è difficile infatti incontrare a Città della Pieve centinaia (avete capito bene,centinaia) di Chiusini, decine e decine di castiglionesi, cetonesi, panicalesi, oltre a romani, fiorentini, aretini o stranieri.
Solo Orvieto e Cortona, nella zona, potevano vantare fino ad ora questo tipo di appeal, ma parliamo di due città di dimensioni diverse. Più che doppie rispetto alla città del Perugino. Di fatto, Città della Pieve ha sostituito ciò che erano negli anni ’60 e ’70 Chiusi e Chianciano. E non è questione di Palio o iniziative più o meno riuscite (il Palio è un evento di altissima qualità, dal punto di vista della cura e ricerca dei costumi, delle armi, nell’allestimento delle taverne e degli spettacoli, ma non spiega tutto e non è l’unico motivo del successo). E’ così sempre ormai. Città della Pieve è entrata in un circuito virtuoso e si è conquistata uno spazio e un richiamo a prescindere dagli eventi.
Chiusi, Chianciano e altre realtà, dal circuito ne sono uscite e stentato a trovare la strada per rientrarci. Qualche iniziativa può anche avere successo, ma il giorno dopo tutto torna come prima, il solito deserto. A Città della Pieve no. Ogni evento qualcosa lascia. Qualche sedimento resta. E nei bar, nei ristoranti, per le strade c’è sempre gente.
Poi, naturalmente c’è anche il rovescio della medaglia. Ci sono i pievesi scontenti per il traffico chiuso solo dopo le 20,00, quelli scontenti per l’installazione degli autovelox sulla strada di accesso alla città, quelli che si lamentano per l’eccessivo “potere” dei Terzieri e la poca forza contrattuale della politica. Insomma può anche non essere tutto oro quello che luccica. Ma rispetto ai paesi limitrofi, la situazione di Città della Pieve è oro che cola…
Stasera è vigilia di Palio, una sorta di giorno di silenzio elettorale… I Terzieri stanno nei loro quartier generali a preparare la sfida. Stasera si ascolta musica rinascimentale in cattedrale e poi tutti al campo sportivo per lo spettacolo delle bandiere fluorescenti. Ma c’è da scommetterci che per le strade del centro storico imbandierato e nelle taverne sarà ancora una volta tutto esaurito. Domani poi i robinhood di Casalino, Borgo Dentro e Castello si daranno battaglia nella “caccia del toro” al campo de li giochi… L’anno scorso vinse il Casalino, dopo un testa a testa con il Borgo Dentro che stavolta cercherà di prendersi la rivincita e strappare il cencio ai “maremmani” del Barbacane. Il Castello che l’anno scorso non fu mai in gara, ma nel 2012 vinse, naturalmente non starà a guardare.
Qualche sera fa, a mangiare nella taverna del Casalino, c’era anche il premio oscar Colin Firth, attore inglese, diventato da diversi anni pievese d’adozione. Non è escluso che il prossimo anno sfili anche lui nel corteo storico in costume. Qualcuno sta provando a convincerlo. Sarebbe certamente un bello spot.
M.L.
Egregio giornalista, prima di scrivere certe inesattezze farei qualche chiamata agli osservatori turistici… per sua informazione Chianciano quest’anno è già a 500.000 presenze turistiche. Numeri insostenib
Egregio giornalista prima di scrivere certe inesattezze, faccia qualche telefonata agli osservatori turistici… penso che lei non abbia minimamente idea dei numeri che Chianciano Fa ancora… voglio darle io qualche cifra 220.000 piscine termali 60.000 presenze terme sensoriali… per un totale sommate a turismo sportivo, termale classico e straniero… di 900.000. Buona giornata e studi un pochino!
Infatti a Chianciano sono tutti contenti, i negozi sono tutti aperti, gli alberghi pure, è tutto uno sfavillio di luci e colori, per le strade la gente fa a spintoni per passare… I cartelli “vendesi” e “affittasi” affissi alle saracinesche sono scomparsi, le saracinesche sono tutte alzate. I tassisti non si fermano un minuto… Dicono non si trovi una camera neanche a pagarla a peso d’oro, e che dalla folla che c’è molti bar abbiano finito il gelato…
😀
è tutto vero!! un fiume di gente come non si era mai vista.Tantissimi stranieri e gente dei dintorni! e non solo il giorno del palio ma anche i giorni precedenti! Chi dice che non è vero è solo invidioso 😉
Sig. Lorenzoni, premetto che non ho nessun interesse lavorativo a Chianciano Terme, se non il grande amore che mi lega alla mia cittadina, quindi, le mie parole hanno anche più valore. Ecco cosa voglio chiederle: Cosa la spinge, Sig. Lorenzoni, a scrivere queste affermazioni su Chianciano Terme? Mi sembra di sentire quei vecchietti dei paesi limitrofi che si sono arricchiti a lavorare a Chianciano nel passato e che gioiscono a vedere che negli ultimi tempi la nostra cittadina termale non gode del successo di un tempo. È come un riscatto sociale! Una sorta di invidia profonda, covata nel tempo! È come se si dicesse: Ti sta proprio bene!”
Voglio, però, pensare, Sig. Lorenzoni, che il suo livello culturale, in quanto giornalista, sia superiore; un livello culturale che riesca a guardare oltre e ad analizzare in modo più profondo le situazioni. Mi riferisco ad una analisi più approfondita che comprenda situazioni a livello nazionale, ma che tenga conto anche di quelle attività, aziende, commercianti, albergatori e persone in generale, che hanno creduto e ancora credono in Chianciano Terme, ai sacrifici che ci sono dietro, ai mutui da pagare, ai dispiaceri che ci possono essere stati.
Unitamente alle soddisfazioni e all’orgoglio di veder realizzate tante ottime iniziative che lasciano invece una splendida ricaduta nel tempo. Per non parlare dell’impegno dell’ amministrazione comunale di indirizzare il turismo anche in altri canali, indipendentemente dall’idropinico, vedi iniziative già in essere ed altre interessanti progettazioni.
Recentemente mi sono recata a Città della Pieve e con tutta sincerità, non ho visto tutto quel gran movimento che dice lei e, avendo degli amici che hanno delle attività commerciali a Città della Pieve mi dicono che la crisi l’hanno sentita, eccome!
In ogni modo se lei si vuol trasferire a Città della Pieve, faccia pure, noi restiamo qui, orgogliosi di tutte le nostre ricchezze e uniche potenzialita’, ottimisti e sicuri che il nostro futuro tornerà ad essere raggiante!! Cordiali saluti.Laura Galli
Io non intendo trasferirmi a Città della Pieve né gioisco nel vedere e far notare la crisi di Chiusi e Chianciano. A Chiusi peraltro ci sono nato e ci vivo. Ho solo riportato quella che è una realtà.Realtà di questi giorni. A Città della Pieve migliaia di persone (anche se la crisi si sente pure lì, ci mancherebbe, mica è l’Eldorado), a Chiusi e a Chianciano, me lo lasci dire, molte meno. E il palio, come è scritto nell’articolo c’entra fino a un certo punto, sebbene sia un evento di qualità molto elevata. Chianciano e Chiusi hanno sofferto e soffrono la crisi più di altri paesi perché hanno pagato e stanno pagando il prezzo molto salato di scelte politiche nazionali, regionali e locali spesso sbagliate, ma è indubbio che siano diventate due “città quasi fantasma” come le mining town americane che venivano abbandonate una volta esaurito la vena mineraria… E se Chiusi sembra un “deserto dei tartari”, Chianciano, che ha sempre avuto un look molto curato, pare una città devastata, in decomposizione con gli alberghi un tempo sfavillanti, oggi chiusi con assi di legno alle finestre e l’erba alta nel posteggio… Duole dirlo. Non fa piacere a nessuno. Ma così è. E se non fosse così, Lei pensa che Chianciano avrebbe cambiato la guida politica dell’amministrazione?
Il palio dei terzieri è finito così. Ha vinto il Casalino. Anzi ha vinto la città.
https://www.primapaginachiusi.it/2015/08/citta-della-pieve-il-palio-al-casalino-ma-alla-fine-vincono-tutti/
Ci tengo a precisare che non è assolutamente mia intenzione denigrare Città della Pieve e le manifestazioni che vengono proposte, anzi le apprezzo e ammiro la loro raffinatezza e il loro livello. Parliamoci chiaro, noi viviamo in una zona meravigliosa da punto di vista naturale e arricchita da tanti borghi e cittadine splendide! E ciascun paese, nell’ambito delle sue peculiarità, cerca giustamente, di valorizzare il proprio patrimonio. Quello che mi da fastidio, come ho già detto, è mettere in competizione diverse realtà, fare delle critiche sterili ed inutili, ma soprattutto non rispettare l’impegno e il lavoro che viene portato avanti da tanti, seppur in mezzo a tante difficoltà.
riportare e “fotografare” la realtà non vuol dire denigrare il lavoro di chi si dà da fare… E’ semplicemente il compito dei cronisti. A Città della Pieve c’è un bel movimento, soprattutto un bel flusso di “turisti locali” (quelli dei paesi limitrofi), Chiusi e Chianciano, che sono due paesi limitrofi ieri sera (ieri sera, 24 agosto 2015 ) sembravano due città fantasma, desolatamente vuote. Somigliavano più a Grozny che a Rimini… A Chianciano il trenino turistico girava con 2 persone a bordo e alle 22,30 il bar più elegante già chiudeva la saracinesca…Si può dire o ciò significa denigrare i due paesi, i loro amministratori, chi si impegna per vivacizzarli?
Come può pensare sig.ra Galli che tali critiche siano sterili ed inutili se la realtà di certo è quella che tutti sanno vedere girando per Chianciano ? Crede anche lei alle cifre che ha detto il Sig.Roberto che è intervenuto nel dibattito? Si ricordi che oggi è di moda sbandierare successi e spandere fumo per credere di arrivare a dimostrare che siamo in fase marcata di ripresa economica.Constato con piacere che la sindrome Renziana della luce alla fine del tunnel non è uno scherzo perchè se la gente ci crede fanno bene certi politici a dirlo Il tragico secondo me lo sà qual’è? E’ che la gente ci crede e quando si appresta a dare il consenso a tali politici è sicura di quello che fa. La vuole peggio di così? A Napoli si diceva una volta -mi passi il termine- ” cornuti e mazziati”per indicare una situazione incresciosa e che desta vergogna e che per giunta porta anche ad essere oggetto di irragionevole di coercizione.Ma tante volte per i politici che ci dirigono la decenza dovrebbe fare i conti con la realtà e se si vede la realta con occhi deformati allora sarebbe bene attivare il cervello prima di aprire la bocca,Talchè l’evidenza è quella che dice Lorenzoni non quella che dice lei,soprattutto nella risposta sarcastica data al sig.Roberto, ma che ognuno di noi dotato di buon senso può constatare di persona nella fattispecie delle situazioni e dei fatti che si annoverano.E ciò che lei dice di non spiegarsi perchè si debba mettere e in competizione un Comune con l’altro,le dirò che non è mai esistita tale competizione,nè nelle intenzioni di Primapagina nè in nessuno che ha anche criticato Chianciano e come Lorenzoni ha giustamente spiegato si è limitato a fare la fotografia non smentibile della situazione.Lorenzoni ha solo fornito dei dati di fatto che tutti possono costatare se hanno un po’ di buon senso.Ma oggi vedo che ciò che prevale è il ”tifo” ed il tifo è sempre basato su pulsioni irrazionali perchè non ama considerare le ragioni.E delle ragioni del degrado di Chianciano se uno vuole se ne trovano a josa Una di queste- e per dirgliela devo logicamente prendere ad esempio altre località termali e paragonare la stessa natura di cose e che la gente pensa o ritiene di trovare nei luoghi- è l’univocità di Chianciano che ha fatto si che nel tempo si fosse strutturato un paese impostato solamente sull’economia del soggiorno come è stato in tante altre parti d’italia.Con la differenza che altre parti si sono saputi riciclare ed adattarsi ai momenti e Chianciano su questo terreno mi sembra che sia in notevole ritardo.Non è cosa da poco questa, non le pare?La legislazione sulle cure termali che è variata quasi repentinamente in Italia è stata valida sia per Chianciano che per altri luoghi di cura del tipo Montecatini,Salsomaggiore od altre località e quest’ultime nonostante l’imperversare della crisi, sono sopravvissute in qualche modo anche se hanno segnato dei ”ribassi” non indifferenti anche loro.Chianciano invece è assunta ad un paese spettrale e non è una mia impressione perchè chi l’ha conosciuta in passato ha bene in mente cosa significava.Se mi permette-lei ha espresso il suo diniego-verso chi crede o pensa che i paesi vengano messi in competizione l’uno con l’altro e le fortune passeggere o meno di certi luoghi possano essere le sfortune di altri.A questo proposito le dico- nonostante il campanilismo tipico della toscana-simbolo per me di smaccata arretratezza culturale- tengo a precisarlo-il tutto riguarda proprio l’organizzazione e la visione politico-programmatica che deve spettare al partito politico di governo ma anche all’opposizione che si candidano al governo del territorio. Si può dire quello che si vuole ma contro i fatti cara Sig.ra Galli non si va perchè quell non sono smentibili,Sono fatti e li vedono tutti, nonostante il Sig.Roberto.E nessuno se ne rallegra di tali fatti, ma se le critiche devono servire per migliorare perchè ancora insistere col tifo? E proprio con quello che ci si rifuta di esaminare razionalmente il perchè delle cose che succedono e quando le condizioni di sviluppo sono basate su pessime idee occorre a mio avviso criticare tali pessime idee, diversamente non se ne esce appellandosi alla bellezza del territorio ed in quanto in esso contenuto. In un mondo globalizzato com’è il nostro una iniziativa per esempio com’è quella delle Terme Sensoriali lascia il tempo che trova o giù di lì.Occorre riconoscere questi limiti se si vuole veramente imboccare una rinascita e credo con modestia che questa non possa fare a meno della cultura organizzata in maniera che si formi un tutt’uno con la popolazione ed il territorio e che abbia una guida competente con cultura politica ben strutturata ed assodata.E’ il contrario esatto a quanto è successo in questi anni e tutto il resto purtroppo è improvvisazione che dura nel tempo ed i frutti non maturano,rinseccoliscono attaccati alla pianta, altro che radioso futuro come dice di sperare lei.I conti con la realtà vanno fatti sennò si rischia di morire di fame pensando di avere la pancia piena.Spesso succede così.