CONTAMINAZIONE DA NICHEL, INDIVIDUATA LA CAUSA. IL COMUNE DENUNCIA AGENZIA GOVERNATIVA

mercoledì 01st, ottobre 2014 / 12:49
CONTAMINAZIONE DA NICHEL, INDIVIDUATA LA CAUSA. IL COMUNE DENUNCIA AGENZIA GOVERNATIVA
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CHIUSI – Svolta sulla vicenda della contaminazione da nichel della falda acquifera di Fondovalle. Ieri sera il vicesindaco Gianluca Sonnini, in consiglio Comunale ha presentato le relazioni della Asl 7 e della Polizia Municipale a conclusione delle indagini svolte sul campo, dopo gli articoli di Primapagina e l’esposto di un gruppo di cittadini ed alcune interrogazioni della Primavera. La novità è che sarebbe stata individuata la possibile causa dell’inquinamento. E per questo è stata presentata denuncia penale, per inquinamento appunto, nei confronti di un soggetto privato. Anzi più soggetti in solido tra loro. Ora toccherà al magistrato stabilire le effettive responsabilità e disporre le misure del caso.

La patata bollente passa dunque in altre mani.

A determinare la contaminazione da nichel della falda di Fondovalle sarebbe stato il materiale di origine organica stoccato nei Capannoni ex Nigi dal 2001 fino al 2008.  Materiale che Primapagina definì all’epoca una vera e propria bomba ecologica. Che alla fine è esplosa.

Si trattava di farine animali e altro materiale organico di risulta dalla macellazione di bovini che non poteva essere smaltito con la normale procedura perché poteva essere contaminato dal morbo della “mucca pazza”, e che l’agenzia governativa AGEA (ex Aima) aveva deciso di ammassare in determinati luoghi in attesa di smaltimento e distruzione.  Il materiale in questione, migliaia di tonnellate,  era contenuto in di taniche di Pvc di 1 mc l’una, ammassate dentro i capannoni e nei piazzali adiacenti. Doveva rimanere lì fino al 2004, ma un contenzioso tra Agea e Nigi e l’incertezza sul da farsi allungarono i tempi di stoccaggio fino ai primi mesi del 2008.

La scheda tecnica di accompagnamento del materiale stoccato indicava la presenza di nichel in quantità rilevante.

Ma come è potuta avvenire la contaminazione della falda sotterranea?

Semplice. I contenitori esposti alle intemperie per 7 anni si sono deteriorati e il contenuto è filtrato nel terreno, fino ad arrivare alla falda acquifera superficiale. Nel 2007, dopo ripetute segnalazioni e azioni di controllo l’allora sindaco di Chiusi Ceccobao emise due ordinanze che obbligavano l’Agea e il proprietario dei capannoni e dell’area a rimuovere quei contenitori e a bonificare il sito.

La rimozione avvenne all’inizio del 2008, ad opera di una ditta specializzata, ma fu un’ecatombe. Nelle operazioni di movimentazione molti contenitori si ruppero rovesciando tonnellate di materiale pericoloso e contaminato non solo dal morbo della mucca pazza, ma anche da metalli pesanti sul terreno, causando disagi per un fortissimo cattivo odore e infiltrazioni.

Fu disposta immediata bonifica del terreno, per diverse centinaia di metri (2.000 circa) con rimozione della terra inquinata, ma ormai, evidentemente la frittata era fatta e alle infiltrazioni continue del materiale che percolava dai contenitori deteriorati, si aggiunse questo nuovo evento dirompente.

Secondo i Vigili Urbani di Chiusi che hanno condotto le indagini insieme alla Forestale di Sarteano, proprio quell’evento può essere la causa principale della contaminazione da nichel della falda di Fondovalle. La denuncia inviata al magistrato è dunque contro il proprietario dei capannoni (all’epoca la ditta Nigi) e contro l’Agenzia governativa AGEA che dovranno risponderne “in solido”.

Non sono state disposte misure cautelative tipo segnalazione e circoscrizione dell’area o emissione di divieti all’uso dell’acqua dei pozzi privati o alla coltivazione dei terreni.

La relazione della Polizia Municipale e quella della Asl,  confermano che dalle indagini effettuate il depuratore di Bioecologia (dai cui piezometri è stata scoperta la presenza di nichel nella falda) e altre aziende della zona delle Biffe e della zona di Po’ Bandino sono “estranee” alla contaminazione. E che anche i rilievi fatti con il geomagnetometro nell’area dello stadio in costruzione, nella vicina cava e nel bosco adiacente hanno dato esito negativo, escludendo la presenza di rifiuti interrati illegalmente.

Segnala però, la stesa relazione che nel pozzo della ditta Euroscavi Srl , nei presi dello stadio incompiuto sono stati rilevati valori di nichel superiori alla soglia di contaminazione. Quel pozzo dista un centinaio di metri in linea d’aria dai capannoni ex Nigi, ma si trova a monte. Strano.

E se la causa scatenante della contaminazione è stata l’episodio del 2008, è strano pure il fatto che i livelli di nichel rilevati da Arpat non siano andati diminuendo, ma siano stati fluttuanti (i più alti sono stati rilevati nel 2012 e 2013). Cos’è che fa ancora alzare il livello di inquinamento dopo 5-6 anni?

Nella comunicazione al Consiglio Comunale i vicesindaco Sonnini non ha fatto alcun riferimento alla risposta inviata ai firmatari dell’esposto del 24 gennaio dal Capo di Gabinetto del Prefetto, nella quale si dice “che si attendono ancora comunicazione da parte della Asl sui rischi connessi all’uso di acqua dei pozzi privati contaminati per innaffiare orti o abbeveraggio di animali da cortile”. Noi aggiungiamo anche della selvaggina, dei funghi e dei prodotti agricoli coltivati nel fondovalle…

Il caso insomma non è chiuso, come apparentemente potrebbe sembrare. Mancano ancora risposte su alcuni aspetti sanitari (si possono mangiare le zucchine innaffiate con l’acqua di un pozzo che ha valori di nichel superiori alla soglia?) e c’è la partita giudiziaria da giocare.

E se l’imputato è nientepopodimenoché il Governo (perché l’agenzia AGEA è emanazione del Ministero delle Politiche Agricole ed è ente controllato dal ministero stesso), non sarà facile venire a capo della questione. Anzi la matassa si ingarbuglia e non poco.

m.l.

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