BANCA VALDICHIANA MAIN SPONSOR DELLA EMMA VILLAS VOLLEY. CHE CERCA UNO SCHIACCIATORE PER RIMPIAZZARE ZAMPETTI

CHIUSI -La Emma Villas Volley di Chiusi, ormai vicina all’esordio nel campionato nazionale di B1, avrà un nuovo “main sponsor”. Si tratta di Banca Valdichiana che per anni ha sostenuto la storica Vitt, ma nella scorsa stagione aveva lasciato il campo alla consorella concorrente Crediumbria. Insomma la banca chiusina si riprende il Volley e il volley chiusino ritrova la banca locale nel momento più alto mai toccato fino ad ora. Perché la B1 è già campionato professionistico e anticamera della A2 e della superlega di A1. Cioè il grande volley, quello che conta, quello che va sulla Gazzetta dello Sport e anche in Tv…
Il progetto di partnership tra Emma Villas e Banca Valdichiana che non riguarda solo la prima squadra di B1, ma anche il settore giovanile che coinvolge altre realtà come Montepulciano e Sinalunga, è stato presentato ieri, 29 settembre, presso la sede della Bcc a Chiusi città con la “benedizione” del sindaco Scaramelli e di tutta la Giunta. Presenti il presidente e il direttore della banca Mara Moretti e Fulvio Benicchi, il presidente e direttore marketing della Emma Villas Giammarco Bisogno e Guglielmo Ascheri.
Banca Valdichiana sarà inoltre “top sponsor” degli eventi Trofeo BCC 2014 e Trofeo BCC Giovani 2015, il primo dei quali si svolgerà a Chiusi sabato 4 ottobre e vedrà protagonista la prima squadra di Emma Villas in un triangolare con due squadre di categoria superiore, Tuscania Volley e Potenza Picena, entrambe di serie A2. L’altro evento invece si svolgerà a fine stagione e vedrà protagonisti i ragazzi delle squadre giovanili non solo di Chiusi ma provenienti da tutto il territorio di competenza della Banca.
“E’ una vera soddisfazione per il nostro istituto – ha sottolineato la presidente di Banca Valdichiana Mara Moretti presentando il progetto – essere presente al fianco di Emma Villas Vitt Chiusi, una società sportiva e una squadra che sta portando il nome della pallavolo chiusina alla ribalta nazionale. La nostra è una Banca che da sempre sostiene le iniziative di importanza per il territorio in cui è presente e crediamo che questa realtà sportiva rappresenti una grande opportunità”. “Lo sport – ha proseguito Fulvio Benicchi, direttore generale della Banca – ha sempre ricevuto un occhio di riguardo da parte dei nostri CdA perché siamo convinti che i suoi valori siano fondamentali per la crescita sana dei giovani delle nostre comunità di riferimento e quindi per il loro futuro. Alla pallavolo di Chiusi siamo stati vicini fin dalla nascita della Vitt ASD oltre cinquant’anni fa e non potevamo non sostenere oggi il progetto esaltante di Emma Villas che alla Vitt si affianca, guardando allo scenario nazionale senza perdere contatto con le sue radici e i giovani del territorio, secondo una filosofia che è propria anche di Banca Valdichiana.”
“Siamo veramente soddisfatti – dichiara il presidente della Emma Villas Vitt Chiusi Giammarco Bisogno – dell’accordo raggiunto con il nostro istituto di credito. Siamo convinti che la pallavolo a Chiusi possa crescere e che questo sia un bene per tutta la comunità non solo dal punto di vista sportivo, ma anche e soprattutto dal punto di vista sociale visto che già adesso orbitano intorno al volley tanti ragazzi e ragazze che hanno trovato in questo sport una vera e propria passione. Per fare questo serve però l’aiuto di tutto il territorio e delle istituzioni che ne fanno parte per questo ringraziamo la nostra banca di aver compreso il progetto e di aver deciso di intraprendere insieme a noi questo cammino”
“La nostra città –dichiara il sindaco della Città di Chiusi Stefano Scaramelli – vuole essere una eccellenza dello sport in tutta la Toscana. L’accordo di oggi è importante perché dimostra come la sinergia tra diversi attori possa creare qualche cosa di veramente buono. “Essere una eccellenza in questo ambito significa migliorare la vita dei nostri concittadini”.
Scaramelli non lo dice, ma non ha perso le speranze di riconvertire l’area dello stadio incompiuto e abbandonato in loc. Pania in una nuova area sportiva con un palazzetto dello sport tutto nuovo che possa ospitare anche una Emma Villas in serie A… Una struttura con almeno 2.000 posti e tutti i servizi necessari per ottenere l’omologazione per le partite di serie A2 e A1 e magari anche alle partite internazionali.
Per il momento (e per questa stagione) Emma Villas e Coopersport hanno deciso di realizzare una nuova tribuna aggiuntiva al Palafuccelli, per il futuro si vedrà. La partnership con Banca Valdichiana potrebbe essere decisiva anche in questa direzione. Chiaro che la serie A 2 al palasport di Poggio Gallina ci starebbe un po’ stretta…
Intanto, per quanto riguarda il volley giocato, in vista del triangolare del prossimo week end e dell’inizio del campionato il presidente Bisogno e il team manager Mechini si stanno guardando intorno per cercare una alternativa allo schiacciatore Zampetti che per motivi personali ha dato forfait, lasciando un “buco” sulle bande… “Qualcuno arriverà, di sicuro, abbiamo anche qualche giocatore acciaccato e non possiamo cominciare il campionato con gli uomini contati o addirittura con ruoli scoperti…” dice Bisogno che non nasconde un certo disappunto per la “fuga” di Zampetti.
Da segnalare inoltre la prima amichevole della formazione di serie C, ieri sera a Foiano della Chiana: i ragazzi di Benicchi hanno vinto 3-2. Buon segnale per una squadra sperimentale e piena di giovanissimi. In attesa di una risposta di Bittoni (che finora non è arrivata) sembra quasi certo il recupero dello schiacciatore-ricevitore Giannotti (uno dei giocatori “tagliati”), forse anche di Guarino e non si esclude la possibilità di impiego in serie C, almeno in qualche partita all’inizio del campionato anche di Davide Urbani schiacciatore di riserva della B1… Uno che è giovani pure lui, ma potrebbe dare una bella mano a Lorenzoni & C.
banca valdichiana, DAVIDE URBANI, Emma Villas Chiusi, ENRICO ZAMPETTI, FULVIO BENICCHI, MARA MORETTI, SERIE B1, Stefano Scaramelli
Sicuramente mi farò molti nemici, ma preferisco esprimermi pubblicamente sulle cose che non mi convincono.
Purtroppo penso che concentrare la maggior parte delle risorse di un piccolo paese come il nostro in un’unica realta, come quella della pallavolo, non sia un bene per la pratica sportiva nel suo insieme.
Non ho niente contro l’Emmavillas, ma penso che sia più importante concentrarsi sullo sport di base. Di grandi squadre per sognare ce ne sono anche troppe.
Allora non hai letto bene:
“La nostra città –dichiara il sindaco della Città di Chiusi Stefano Scaramelli – vuole essere una eccellenza dello sport in tutta la Toscana…Essere una eccellenza in questo ambito significa migliorare la vita dei nostri concittadini”.
Non mi pare, Daria, che le risorse per lo sport a Chiusi vengano concentrate in un’unica realtà, come quella della Pallavolo, visto che il Comune prima ha cominciato a costruire uno stadio nuovo (spendendo 1 milione e 800 mila euro), poi – abbandonato quel progetto – ha adeguato e rinnovato lo stadio vecchio contribuendo in modo sostanziale alla spesa con una somma annuale per 30 anni e una fideiussione sul mutuo (circa 300 mila euro in tutto). Tutto questo per il calcio. Qualche anno fa è stato ripristinato il velodromo di Montallese, per il ciclismo…C’è il percorso della Bonifica per jogging, e bicicletta in sicurezza… La palestra delle elementari viene utilizzata anche per la ginnastica degli anziani… Recentemente è stata inaugurata anche una pista (diciamo pedana) per l’atletica sempre alle scuole elementari, come primo approccio allo sport degli alunni… E sono stati realizzati anche un sacco di spazi per il gioco libero dei bambini che sembrano percorsi di sopravvivenza, forse per temprare meglio le giovanissime generazioni… Il discorso delle sponsorizzazioni da parte della Bcc è diverso. Trattasi di soggetto privato e non so se la banca destini risorse anche ad altri sport. So che il Palazzetto senza i soldi della Bcc non sarebbe stato costruito né gestito per 30 anni. E il Palasport è stato utilizzato dal Volley, ma anche dal basket, dal judo, dal calcetto…Si può discutere, certo, se sia meglio sostenere la realtà emergente con la cifra più grossa, o tutte le realtà, con contributi minori, ma a pioggia…Ma siamo sicuri che i contributi a pioggia facciano bene?
E poi, che significa oggi sport di base? dare due calci ad un pallone ai giardini? Fare un po’ di jogging? Allora, per lo sport di base, mancano gli spazi adeguati o le risorse? E risorse per fare che?
Marco mi riferisco al fatto di sponsorizzare e destinare tanti soldi alle prime squadre e questo certo vale anche per il calcio, mentre i settori giovanili fanno una gran fatica per andare avanti. E poi perché non spendere tutti quei soldi per favorire la pratica del nuoto con gestioni sovracomunali degli impianti. Ma il discorso è lungo e complesso e non basta un commento.
L’altro ieri davanti alla biglietteria della stazione davanti a me in fila c’era un ragazzo di Dortmund, tutto vestito con i colori della sua squadra di calcio che fra l’altro lui stesso ebbe a spiegarmi quali erano e le sigle stesse di riferimento, sulla maglietta, sul cappello con la visiera al contrario come oggi la portano i ragazzi perchè scimmiottano la moda,e sullo zaino. Avrà si è no avuto 20 anni, ma c’era qualcosa nel suo sguardo che non andava e si percepiva perchè parlando ballonzolava……Alzò la testa e vide scritto sul pannello elettronico il nome Milano e mi chiese in cattivo inglese cosa ne pensassi di quella squadra di calcio.Chiaramente si capiva che il solo riferimento ad un nome scritto su un pannello elettronico della stazione aveva per lui un significato unico che non era tanto quello della città o di quel treno che andava là, ma quello del Football .Io risposi che per me il calcio potrebbe non esistere perchè vivrei lo stesso anche senza, ma che questo non voleva dire che non doveva e poteva interessare altri ma con la giusta misura.A tale risposta quasi quasi s’incazzò e mi disse che non sapevo cosa mi perdevo. Io obbiettai dicendo che non mi sembrava quella una giusta misura poichè se in futuro non avesse trovato lavoro col calcio che si capiva che gli piacesse così tanto non avrebbe di certo mangiato. Diventò rosso come un peperone e forse capii che anche altri tale discorso glielo avevano già fatto altre volte, forse i genitori non sò o forse altri.Fece il biglietto e ballonzolante scese nel sottopassaggio ad attendere il treno senza salutarmi perchè forse si sentiva contrariato.Una riflessione viene fuori in maniera inevitabile ed è quella che porta a ciò che ho sempre detto nei miei lunghi ed interminabili articoli e cioè quella che esistono molti livelli di plagio, ma questo in genere attecchisce di più quando manca una formazione di base e che altre istanze prendono il sopravvento in altre direzioni mentre tutto questo sembra cosa normale che così sia.Oggi viviamo in un mondo sifaftto ed una volta i poveri che si ribellavano alle angherie ed alle ristrettezze della vita sapevano darsi bene o male una spiegazione.Oggi questo non avviene più e non si ha la misura di dove finisca la realtà.Ed allora quando dico che a tutto c’è una misura credo di dire bene,rispettando gli interessi sportivi e le passioni che è bene che esistano perchè fanno parte anche queste della vita.Il guaio è che non esiste una misura e spesso per forza di cose si tende a debordare perchè si pensa che anche in tal modo si arricchiscano le persone che continuano inevitabilmente a non sollevarsi dai loro livelli di vita.A Napoli dove ho vissuto per 5 anni negli anni ’70 nel centro storico e vicino a Piazza S.Domenico Maggiore,al mattino quando mi recavo a piedi al lavoro passavo di fronte ai ”bassi” dove in una stanza dormivano anche 8-10 persone, ma nell’altra stanzetta attigua c’era il somaro che ragliava a squarciagola,mentre il maxi televisore era sempre presente. Quelle 8-10 persone alla domenica spendevano la somma di 25.000 a testa lire per andarea vedere giuocare la loro squadra di calcio.Ma oggi non credo che la cosa possa essere tanto diversa.Credo che abbia già detto tutto e spiegato anche qualcosa dei comportamenti umani.ma anche di quella che possa essere l’alienazione quando non si hanno dentro le priorità della vita. Tutto questo succede perlopiù ai poveri,da sempre, dove poveri non significa oggi che non abbiano i soldi in tasca ma che spesso il cervello ce l’hanno per tenere in caldo i capelli.il limite di tutto questo è che purtroppo oggi più che mai tale tendenza procede spedita e procura la caratterizzazione di un modo di pensare per il quale le persone perdono di vista le cose necessarie da fare mentre il superfluo diventa necessario senza il quale sembra di non poter vivere.A tutto questo ed a tale etica morale e politica si assoggettano consapevolmente ed inconsapevolmente molti,i quali
ritengono che chi non sente così sia vecchio e superato e non a misura dei tempi inventanto il disco ormai obsoleto che il rinnovamento della società si debba fare gettando al lato chi sembra non comprenderla più. Parlavamo di plagio e di poveri, vero ?