DUE AZIENDE UMBRE SPINGONO PER L’ACQUISTO DEGLI F35. MA ALL’ITALIA SERVONO I CACCIABOMBARDIERI? PER BOMBARDARE CHI?

“Gli F35 sono un’occasione importante per l’Italia e l’Umbria, non solo in termini di crescita occupazionale e di aumento generale dei livelli di ricchezza, ma anche di innovazione tecnologica”. Lo anno affermato Renato Cesca, presidente della Ncm, e Umberto Tonti, presidente della Oma SpA, due aziende meccaniche con sede a Foligno a margine di un incontro al quale hanno partecipato i massimi vertici del ministero della Difesa, della Lockheed Martin (l’azienda americana costruttrice degli F35), della Alenia e delle principali aziende italiane coinvolte, in partnership, nella realizzazione di questo aereo militare
Le due aziende umbre (Ncm e OMA) sono coinvolte nel programma. Entrambe da molti anni sono partner dei principali gruppi industriali internazionali nei settori dell’aeronautica, dell’aerospaziale e della meccanica di precisione in genere e a livello locale sono referenti di reti di imprese coinvolte nelle diverse produzioni. Proprio per partecipare al programma di realizzazione degli F35 le due aziende hanno avviato nuovi e consistenti investimenti, che hanno portato anche a un sensibile incremento della manodopera specializzata. Secondo i due manager “gli F35 consentiranno un concreto rafforzamento della difesa aerea del Paese e anche un modo concreto per valorizzare al meglio le competenze esistenti nel nostro tessuto produttivo e rilanciare l’economia italiana”. Compresibile il loro punto di vista. E dal loro punto di vista è comprensibile che spingano perché il Governo non ci ripensi e non faccia un passo indietro sui cacciabombardieri da acquistare.
Ma la domanda è: servono all’Italia 90 cacciabombardieri? E per fare cosa? Per bombardare chi? Perché gli F35 servono a bombardare, oltre che come deterrente verso possibili attacchi (ma di chi?).
Ora, dopo le polemiche delle ultime settimane e qualche accenno di ripensamento in Parlamento, l’Italia avrebbe confermato l’ordinativo alla Lockheed Martin: 90 F35 da comprare entro il 2025. Per la precisione sessanta F35 A e trenta F35 B, con un prezzo (al momento) fissato attorno ai 117 milioni di dollari per aereo (nel 2019, secondo i calcoli della Lockheed Martin, dovrebbe scendere tra gli 80 e gli 85 milioni).
In totale una cifra compresa tra i 13 e i 17 miliardi di euro. Ecco, in una fase di crisi come quella che attraversa l’Italia ben vengano gli investimenti che possano portare sviluppo, occupazione e innovazione, ma proprio nei cacciabombardieri si deve investire? L’Italia può permettersi di spendere dai 13 ai 17 miliardi di dollari negli F35?
Tagliare quella spesa (o almeno parte di essa) sarebbe un segnale importante. Un segnale che però che per ora nemmeno Renzi è sembrato in grado di dare. Anzi, la sua ministra della difesa, in una intervista televisiva ha dato pure l’impressione di non sapere nemmeno cosa siano e cosa servano gli F35. Ma questo è un altro discorso.
BOMBARDIERI, F35, GOVERNO ITALIANO
Anche questa vicenda degli F35 è sintomatica della crisi, prima morale poi economica che l’Italia attraversa.In un tale genere di economia quando si decide di investire in spese militari affinchè queste siano sviluppate e trainare l’occupazione ed il profitto di gruppi- non di chi ci lavora- è tutto un modello ad andare in crisi: Sì, perchè come il titolo del Post recita”per bombardare chi ?”. Ma siccome i nostri politici dicono che siamo parte di una alleanza e che quindi si debba rinnovare l’armamentario delle macchine di morte allora si mette da parte il fatto ”etico” e si considera solo l’aspetto del profitto poichè è da quello che ne deriva occupazione.In pratica quando si parla di ”etica umana”ci si può scontrare anche con coloro che non siano rispettosi di tale etica.Questo ne esce da tale situazione descritta.Ci sono stati che hanno eliminato gli eserciti, come il Costa Rica ed i suoi cittadini campano ugualmente, non tartassati dai debiti di bilanci devoluti alle spese militari.ma è un lusso per l’italia pensare a tutto questo. ”Per bombardare chi ?” alla fine si chiede il post. Non siamo più dentro la guerra fredda ma ai nostri governanti animati da piaggeria e servilismo verso i più forti che sono i gendarmi del mondo,tali considerazioni non passano nemmeno per l’anticamera del cervello, mentre una pletora di interessati non ai motivi etici bensì alla produzione dichiarano che l’italia abbia utilità a servirsi di tali apparati.chiaramente perchè torna conto a loro, mica a chi ci lavora ?Quella semmai è una conseguenza, non lo scopo finale.E’ sempre il solito principio della ”pecunia che non olet” che quando viene tuonato dal Papa tutti a battere le mano e ad osservarne i contenuti umanitari, umanistici,di civiltà contro la barbarie della guerra, contro le prepotenze che sono nel mondo, quando lo dicono i pacifisti o parti politiche a loro stessi legate se ne può benissimo non tener conto.Questa è l’Italia a cui ci ha portato la cultura imperante dei ”soldi” che vige e che vigerà in futuro se il nostro popolo non spazzerà via coloro che cambiando nome si presentano proditoriamente come ultima speranza del paese e che ancora raccolgono milioni di consensi a barba del popolo bue.