TUNISINO UCCISO A COLTELLATE A PERUGIA, CITTA’ SEMPRE PIU’ VIOLENTA…

PERUGIA – Ancora una notte tragica nel capoluogo umbro. In Via Romana, alla zona della Pallotta, un tunisino di 44 anni, Lassad Gouma, con numerosi precedenti penali è stato ucciso a coltellate. L’assassino è un albanese di 51 anni, Edmont Kuci, che è stato fermato poco dopo dai Carabinieri di Perugia nella zona della stazione. L’ uomo non aveva precedenti, ma pare fosse dedito all’alcol. L’omicidio si è consumato attorno alle ore 22 all’interno del centro di accoglienza conosciuto come Coordinamento centro socio culturale del Comune di Perugia, non per questioni di droga, ma per motivi futili: un’offesa che il tunisino avrebbe rivolto alla figlia dell’albanese. Al magistrato Michele Adragna l’omicida ha raccontato che il tunisino lo prendeva sistematicamente in giro. Gli accertamenti successivi del medico legale hanno permesso di constatare che il nordafricano è stato ucciso con una sola coltellata mentre era voltato di spalle, intento a preparare un thè. Perugia si conferma teatro di fatti di violenza e di sangue. E stavolta non c’è di mezzo nemmeno la guerra tra bande rivali di spacciatori. E’ solo l’ennesimo segnale di come sia cambiato il clima sociale in una città, che per questi motivi ha perso 10 mila studenti universitari, e si sta scoprendo non solo capitale della droga, ma anche campo di battaglia, città con interi quartieri ostaggio della malavita come a Palermo, a Napoli, a Marsiglia o a Bogotà… Il problema è che a Perugia (come altrove) molti con i pusher e i malavitosi ci hanno pure fatto i soldi. Se interi quartieri del centro storico e della immediata periferia sono in mano agli spacciatori e ai malavitosi è perché qualcuno ha affittato e affitta o vende loro negozi, locali, appartamenti, cantine… Pagano più degli studenti i pusher, questo è noto.
I pusher pagano più degli studenti, dicevamo. Ma ogni tanto sono costretti a darsela a gambe… Nella notte del 27 febbraio, a poche ore di distanza dall’omicidio del tunisino in zona Pallotta, un altro tunisino è stato protagonista di un nuovo fatto di cronaca. L’uomo, uno spacciatore di 34 anni, fermato ad un normale controllo della polizia in Corso Garibaldi, si è dato alla fuga, è finito in un vicolo cieco ed ha cominciato ad arrampicarsi come un gatto alla parete di un edificio arrivando fino al tetto, ma una volta in cima, tentando forse un salto, è caduto stramazzando al suolo. Se l’è cavata con una gamba rotta e molte contusioni… Ora è ricoverato al Santa Maria della Misericordia, piantonato dagli agenti. Pare non sia in pericolo di vita, ma l’ha vista davvero brutta. Il pusher evidentemente non conosceva bene la toponomastica di Perugia, né il reticolo di strade, altrimenti non avrebbe imboccato quel vicolo senza uscita…
L’episodio, che sembra la scena di un film americano, non si è concluso tragicamente solo per un caso. Ma è l’ennesima prova della situazione in cui versa il capoluogo umbro sul fronte droga-sicurezza…