CHIUSI, ECCO LA “STRETTA” DI SCARAMELLI SULLA SICUREZZA: 20 TELECAMERE

“E’ arrivato il momento di dire basta, la nostra città e la tranquillità dei nostri cittadini è stata di recente sottoposta ad un vero e proprio attacco da parte di gruppi criminali e questo non è tollerabile. Attiveremo quindi per tutte le nostre forze per proteggere l’anima della nostra città e far così capire che a Chiusi gesti come quelli al cimitero o alle scuole medie non resteranno impuniti.” Con queste parole il sindaco di Chiusi Stefano Scaramelli annuncia uno stretto giro di vite alla criminalità nel territorio del Comune di Chiusi (…) Di questo si parlerà anche domani in consiglio comunale (convocato per le ore 17:00) dove sarà proposta l’installazione anche di alcune telecamere (6 immediatamente ed entro fine mese altre 14) nelle zone più delicate del Comune”. Non solo: lo stesso sindaco annuncia anche che “proseguiranno i rapporti, al fine di capire al meglio come e dove intervenire, sia con l’Associazione Italiana Sociologia Investigativa e Sicurezza Urbana (A.I.S.I.S.U.) che con Massimo Montebove esperto nelle tematiche della sicurezza e prevenzione reati che garantirà un supporto volontario con lo specifico compito di fornire consigli e proposte al Comune in tema di prevenzione reati al fine così di divulgare nella città di Chiusi una vera e propria cultura della sicurezza”. Così si legge in un comunicato del Comune di Chiusi già rilanciato da alcuni siti web. Un’agenzia di sociologia investigativa, un superesperto, 20 telecamere sparse per la città… (il coprifuoco non è citato: forse perché non ce n’è bisogno. Dopo le 19,00 c’è già e non da adesso). Insomma il Comune veglia su di noi. Cittadini sorvegliati a vista. Per il loro bene, naturalmente. Ci mancherebbe. Di questo passo compariranno anche i manifesti con su scritto. “Tacete, il nemico vi ascolta?”
Io credo che chi non è solito andare in giro a vandalizzare il patrimonio pubblico non dovrebbe temere niente da questa “stretta” sulla sicurezza. Il tema della video sorveglianza per salvaguardare la sicurezza che si scontra con la privacy dei cittadini è una questione annosa anche se, evidentemente, sempre attuale. Non dico di essere favorevole o contrario, dico solo di aspettare e vedere quanto costerà questo sistema e questa politica della sicurezza, se il tutto verrà gestito bene, se porterà dei benefici effettivi o se sarà solo un costo! Poi valuteremo attentamente (e sono sicuro che questa testata non mancherà di farlo) avendo in mano non soltanto posizioni ideologiche, ma dati e fatti! Aggiungo una riflessione personale, il diritto di critica della stampa e la libertà di espressione in generale sono ovviamente valori fondanti di ogni democrazia. Ma credo che a certe polemiche bisognerebbe dare il giusto peso. Al governo di una amministrazione deve corrispondere da parte dei mezzi di comunicazione toni e attenzione mediatica proporzionali ai meriti e ai demeriti dell’amministrazione. Dispensando tirate d’orecchio o dure critiche quando necessarie, e pacche o perché no plausi quando meritati. Aggiungo una cosa prima di finire perché voglio essere corretto e non accusare nessuno a vanvera, ciò che mi appresto a dire è infatti basato su osservazioni e letture assolutamente parziali visto che frequento solo saltuariamente i siti dei mezzi di informazione chiusina ( cioè questo sito e il blog) e come tale va presa, una mia considerazione di valore assolutamente generale. La mia impressione, dicevo, è che non sempre a certe azioni dell’amministrazione chiusina corrispondono o sono corrisposte critiche con toni sensati. Giusto criticare anche duramente su questioni quali l’inquinamento da Nichel, discariche abusive, la questione dello stadio, del depuratore o dello scalo merci… ma credo che in altri casi ci sia stato un accanimento ingiustificato. Magari sbaglio io, anzi probabilmente è così, ma non è questo il punto! Infatti credo che bisogna fare molta attenzione perché non dosando i toni si rischia a lungo andare di relegarsi al ruolo di “mezzo di informazione schierato”, si rischia di perdere qualcosina in credibilità. Si rischia cioè che qualcuno possa non considerare un certo articolo come questo meriterebbe bollandolo, magari ingiustamente, come articolo di parte! Sicuramente non è il caso di questo giornale a cui, anzi, faccio sinceri complimenti per l’attenzione mostrata verso le tematiche della nostra comunità, attenzione senza la quale alcuni fatti incresciosi si sarebbero probabilmente svolti in un colpevole silenzio!
Sig.Pifferi, trovo che il suo articolo appaia molto equilibrato ed anche saggio.sia nei toni che nel merito.E quando dico nel merito metto l’accento soprattutto sul fatto che Lei dica od inviti ad esporsi la stampa locale in un modo almeno più definito dopo aver visto il risultato delle iniziative in cantiere.Non ci trovo nulla di strano però che quella stampa che Lei definisce sempre equilibrata ed equidistante possa essere considerata da un fatto come questo quasi schierata da parte dell’opposizione, perchè alla fine il suo rispettabile modo di affrontare un problema secondo me rischia di suonare quasi rivolto a chi decide cosa scrivere come ” un amichevole” avvertimento, come a dire”guarda che se fai la voce un po’ grossa per una questione simile rischi di scantonare dalla tua funzione”.Io credo che la lettura di ciò che esprime potrebbe, dico potrebbe (condizionale eh ?) essere vissuta da parte di chi la legga come una sua posizione moderatrice e di richiamo per un fatto che da parte di un giornale possa aver scavallato le righe dando troppa importanza ad una iniziativa di critica come questa. Credo di no, ed invece credo che sia un parere proprio personale che Lei si sia sentito di dare e quindi ne rendo merito e lo sfrondo da altre tipi di interpretazioni.E’ un suo parere rispettabile e basta.Detto questo Io credo che nell’annosa diatriba sulla sicurezza come lei dice ed i rispettivi controlli dei mezzi che la tecnologia mette a dispopsizione, però una certa politica che pensa di fornire effetti dissuasivi ai fatti delittuosi come questa delle telecamere di cui si parla,sia alla fine platealmente una politica perdente e che serva nell’immediato a dare una risposta proprio superficiale e non soddisfacente a limitare un atto delittuoso,poichè chi ha intenzione di compierlo non è che non lo compia perchè vi siano delle telecamere (siamo un paese non una città; in città è diverso) che possano fornire una individuazione di colpa od un deterrente a commettere l’atto.Di notte se lo chieda quante telecamere o visori possono essere accecati o distrutti per non farsi riprendere.Basta una carabina per spengere una luce posizionata da un luogo al di fuori della ripresa.Non bisogna poi nemmeno sottovalutare i relativi costi di installazione e di ripristino.Tutta questa reattività da parte di una struttura che rappresenta l’interesse dei cittadini qual’è il Comune mi suona tanto come una iniezione di aria fritta e che tenda solo a calmare l’ansia od il timore dei cittadini, ma non risolve i problemi della sicurezza.Che sicurezza si può avere da parte di chi rientri a casa di notte per esempio e che si possano manifestare atti di prevaricazione o violenza finalizzati a rapine negli appartamenti per esempio ? Se una o più persone affrontano un malcapitato che rincasa e gli intimino di salire in casa insieme a lui a cosa serve una telecamera? Si pensa davvero che certi atti vengano commessi a viso scoperto ?Per il furto del rame nel cimitero chi l’avesse voluto compiere non procurava prima la disattivazione della telecamera da lontano senza essere ripreso ? Sono tutte congetture le mie senz’altro, ma ritengo che tali iniziative siano il parto dell’impotenza a fronteggiare una situazione ormai sempre più insostenibile da parte delle pubbliche amministrazioni e della politica. E se la stampa evoca il problema rispondendo con una certa forza a tutto questo è segno che a differenza di molti altri settori che la stessa politica ha assuefatto a proprio uso e consumo per spargere l’etere delle proprie realizzazioni inconsistenti , c’è ancora quella stampa tendenzialmente libera che lei stesso cita e che si permette di dissentire. E se qualche volta dissente con toni accesi, non fa altro che il proprio dovere in un mondo come questo fatto purtropo sempre più progressivamenti di quelli che io chiamo ” i nuovi schiavi ” che sono tanto liberi al punto di oleare gli ingranaggi del potere con atti che nella maggior parte sono consapevoli loro stessi da quale parte pesino.Sono sempre quelli Sig. Pifferi che nella politica s’incazzano per i ”toni inconsulti e distruttivi” alla Grillo.Ed erano sempre quelli che s’incazzavano tanti anni prima quando c’erano partiti che portavano la gente in piazza perchè pensavano che le cose per ottenerle bastava chiederle, ben sapendo che il sistema poi riassorbiva tutto quanto era concesso.Difatti siamo arrivati a questi punti:asserragliati nel proprio fortino guardato a vista dalle telecamere.Come in America.E se i cittadini ritengono che questo sia un bene, io credo che sono sulla falsa strada perchè l’etere lo bevono tutte le sere da quella scatolina a colori che entra in tutte le case e che potrebbe essere usata molto più proficuamente da come viene usata.Ma il nostro pragmatico Sindaco questo lo sà, Non me ne voglia Sig. Pifferi del mio contorto modo di esprimermi ma questa è una mia costrante caratteriale.
Nella strada in cui è stato ucciso un uomo nell’agosto scorso, o immediate vicinanze, di telecamere ce n’era già più d’una, a servizio di banche o aziende… E poi chi stabilisce e con quali criteri, quali sono i “punti sensibili” o caldi della città in cui installare le telecamere? Chi è intenzionato a rubare o compiere azioni delittuose può sempre optare per un luogo non sorvegliato…
il problema Marco non è la telecamera od altro e chi sia che decida se vada messa e dove debba essere messa, il problema è nel METODO con il quale si cerca di risolvere certe situazioni e si creda di risolverle.Punto. La gestione di questa storia dopo che è rimbalzata nei media produce la convinzione che si stia tentando tutto il possibile per risolvere tale questione della sicurezza.Ho già detto quello che ne penso e non mi voglio ripetere ma questa iniziativa io personalmente la giudico alla fine uno sperpero di risorse che non produce nulla al fine della sicurezza e nel lungo articolo che ho inviato prima relativo alla risposta al sig. Pifferi ho cercato di spiegarne i perchè.Forse tali perchè sono di ordine generale e sembrerà che nulla valgano e si ritiene che tutto questo programma di installazione serva almeno da deterrente,ma una mentalità criminale che arrivi a compiere certi furti non credo possa tener conto- od almeno molto relativamente- delle telecamere anche perchè esistono mille metodi per aggirare questi tipi di ostacoli.Ma lo capisco che alla fin fine conti più quello che si vuol far vedere senza curarsi di dove si vada a parare, e questa è una logica alla quale i nostri politici tendono di più. Forma invece che sostanza,ma tanto lontano non si va con tali passi.I furti e le violenze non finiranno perchè si piazzano le telecamere, anzi…..
Sono molto d’accordo con quanto dice Fabio Pifferi. Anche a me sembra che Il giornale si schieri contro l’ Amministrazione Comunale a prescindere. Io penso che, anche da un punto di vista statistico, e’difficile che Scaramelli & c. le sbaglino proprio tutte. E questo rischia di far apparire anche critiche sacrosante come parte di un progetto di delegittimazione. Se posso fare anche un altro appunto agli amici di Primapagina, eviterei di infierire contro coloro che, qualche volta anche timidamente, cercano di intervenire e sono fuori dalla cerchia dei “soliti noti”. Altrimenti rimane un esercizio ristretto ad un club di commentatori, a volte anche inutilmente molto prolissi.
Per Raffaele. Grazie del ”prolisso”, sò che me lo merito ampiamente, ma è uno dei miei magari stancanti modi che risulta incorreggibile anche a me stesso.Ognuno di noi ha un limite e magari avessi questo solamente….Per quello che riguarda gli amici di Primapagina che debbano cercare di ”non infierire” da chi timidamente la pensa diversamente io credo che proprio perchè uno si senta amico del giornale che debba liberamente dire come la pensi e se possa apparire una critica stretta a ciò che si ritienga erroneo o diverso, io credo che vada detto ma subito dopo spiegandone le ragioni e non trincerandosi dietro motivazioni che appaiano di comodo oppure strategiche poichè in tal modo non si spezza una lancia nè in favore dell’oggettività nè si fa uno scalino in più per la risoluzione delle problematiche che devono tenere conto certamente di tutti i pareri e mostrare al lettore ogni possibile lato delle questioni delle quali stiamo discutendo.Solo così credo si renda un servizio alla chiarezza e non assumendo posizioni”diplomatiche”.Di quelle ce ne sono già troppe e con quelle si rischia spesso di parlare parlare e non dire nulla.
Per Carlo. Non mi ricordo i nomi, magari le prossime volte me li appunto, pero’ ci sono state persone fuori dal solito “giro” dei commentatori ( tra i quali rischio di finire anch’io) che hanno provato ad esprimersi anche con qualche critica. Gli e’ stato risposto con la risolutezza che va bene nei confronti di chi ha scelto la politica o comunque la vita pubblica. Penso che sarebbe invece importante favorire gli interventi di molte piu’ persone, soprattutto se giovani. Per quanto riguarda la prolissita’ Carlo, credo che non giovi a se stessi, piu’ che agli altri, perche’ i commenti lunghi non vengono letti. Secondo me ovviamente.
Confermo che i commenti lunghi sono di difficile lettura anche se a volte… non se ne può fare a meno! Sull’aggressione, per così dire, ai nuovi commentatori devo dire che in qualche misura l’ho notate e sperimentata anche io! Qui, ma soprattutto, su Chiusi Blog, con cui pare esistere una sorta di gemellaggio tra i frequentatori e commentatori assidui dei due portali. Feci un commento sul blog esprimendo in poche righe quello che ho argomentato ampiamente commentando questo articolo. La risposta fu alquanto aggressiva. Ricordo poi un articolo che pubblicai sempre sul blog… altre risposte aggressive. E a volte non serve mantenere bassi i toni del commento per evitare le bordate di certi commentatori. Per evitarle bisogna fare un commento come quello che ho fatto io, lungo, prolisso, pacato, dove si scrive ogni cosa pensando due volte alle parole da usare e affrontando ogni questione con le molle! Questo atteggiamento ostracista, magari inconsapevole o involontario, tipico di chi affronta con fare “talebano” ogni voce fuori dal coro ingaggiando una sorta di guerra santa contro l’infedele che la pensa diversamente rischia di rafforzare quell’idea che certi portali di informazione chiusina siano schierati, che il modo in cui vengano riportate le notizie sia funzionale a compiacere questa fronda, o che magari chi scrive ne faccia egli stesso parte. Inoltre riduce la partecipazione alle discussioni, cosa piuttosto grave ai fini della valenza del dibattito che si volesse creare su certe questioni! Non voglio essere uno di quelli che fa di tutta un erba un fascio o di quelli che prendono queste cose sul personale. Magari sono casi isolati, magari il tutto si svolge in assoluta buona fede, magari le mie impressioni sono sbagliate! In ogni caso attenzione perché il rischio che questo avvenga è reale!
Per quanto mi riguarda, come direttore di primapagina, non credo di aver mai “aggredito” nessuno, né di aver risposto in maniera scomposta o arrogante a chi ha inviato commenti. Non è nello stile del sottoscritto, né del giornale che ha sempre riservato piena cittadinanza anche alle opinioni più lontane dalla stessa linea editoriale. Chiusiblog è altra cosa, gestita da altri e non c’è alcun “gemellaggio”, se non, forse la frequentazione di entrambi i media da parte di alcune persone (cosa del tutto normale) e a volte una certa uniformità di vedute. Ma anche questo è normale…Sono convinto che in questo paese (Chiusi) e in questo territorio se una cosa si è persa è l’abitudine alla discussione libera, al confronto, alla dialettica… Ci si è abituati a fare il coro, la claque.. a parlare solo con chi batte le mani… E risultati, purtroppo sono sotto gli occhi di tutti. E poi, Fabio, dimmi una cosa:ma secondo te è normale che un sindaco si faccia fotografare con il casco su una ruspa (senza patente, peraltro) mentre “dà il primo colpo di escavatore…”? Rilevare una cosa del genere è “accanimento preconcetto” verso l’amministrazione e la persona di Scaramelli oppure è lui che se le va a cercare?
Se leggi bene le mie parole scrivo e ripeto che quello che dico sono mie considerazioni di carattere generale, che non voglio fare di tutta un erba un fascio, che magari sbaglio visto che sono solo mie impressioni e ti ho fatto anche i complimenti per come gestisci il giornale. Ho solo voluto esprimere le mie idee riguardo certe questioni proprio perché “ci si è abituati a fare il coro” e poi perché in fondo si, credo che, anche se non è proprio ortodosso, farsi fotografare in sella alla ruspa… alla fine non sia nemmeno così grave. Quello che dico l’ho voluto condividere proprio perché mi sta a cuore che l’attenzione che hai rivolto verso certe questioni abbia la risonanza mediatica che merita. Non vorrei cioè che l’impressione avuta da me sia solo un caso isolato (già si può dire che non sono il solo), il che vanificherebbe in parte lo sforzo ammirevole fatto per portare alla luce questioni davvero serie e importanti. Se poi, come sicuramente è, la mia è solo un’impressione isolata ben venga, meglio così e tanto di cappello. Tifiamo tutti per la stessa squadra qui!
Errata corrige:
“Non vorrei cioè che l’impressione avuta da me sia solo un caso isolato ”
“Non vorrei cioè che l’impressione avuta da me NON sia solo un caso isolato “
Caro signor Pifferi se si vuol ragionare pubblicamente (di qualsiasi argomento) qualche nozione bisogna averla: sia dello strumento che si usa che dei modi in cui il confronto avviene.
Ha perfettamente ragione Lorenzoni quando dice che scontiamo la disabitudine a dialogare e aggiungo io a parlar chiaro. Ed, è secondo me, il modo di dare le informazioni e il come ragionarci su la prima emergenza di questa città.
E veniamo a quelle che lei chiama aggressioni (verbali, naturalmente!).
Fatta salva la sensibilità personale (certe parole ci possono disturbare, è ovvio), è chiaro che attaccarsi alla forma per eludere la sostanza non lo ritengo un modo lineare e intelligente di discutere.
Veniamo a primapagina e chiusiblog. Sarei curioso di sapere cosa le fa accomunare i due strumenti. Lo sa come funziona primapagina e cosa è? Stessa domanda vale ovviamente anche per il blog.
Il gemellaggio tra i commentatori è dovuto al fatto che in questo paese siamo in quattro gatti a dire chiaramente come la pensiamo. La stragrande maggioranza dei nostri concittadini si guardano bene dal dire come la pensano, i più temerari si limitano a mettere un “mi piace” su facebook!
Sia primapagine che chiusiblog sono strumenti a disposizione di tutti, non viene censurato nessun intervento (che rientri nei limiti di legge e di decenza). Quindi se si ritrova solo e “accerchiato” non dipende dagli strumenti o da chi commenta i suoi interventi ma dalla moltitudine di persone che magari la pensano come lei ma che si guardano bene di esprimersi.
Credo che dovrebbe essere chiaro il concetto.
Non le sembra strano, per concludere, che i nostri amministratori e la maggioranza politica non prendano mai la parola neppure se sollecitati?
Paura di aggressioni? O non sono capaci di articolare due pensieri? Se scrivessero un pezzo seguito da decine di commenti favorevoli vorrebbe dire che primapagina e chiusiblog sono diventati della maggioranza?
Sono vecchio e di insegnare l’ABC della politica e dell’informazione mi sono stancato anche con i miei figli, si figuri se ne ho voglia di spiegarlo a chi non vuol capire.
Un esempio dell’arroganza a cui ci si riferiva e del tono a cui mi riferivo: “Sono vecchio e di insegnare l’ABC della politica e dell’informazione mi sono stancato anche con i miei figli, si figuri se ne ho voglia di spiegarlo a chi non vuol capire.” Doveva proprio aggiungere queste parole finali? Stia tranquillo che qui non ci sono ne allievi ne maestri! Ripeto: qui tifiamo tutti per la stessa squadra. Ho espresso quanto volevo esprimere, sono sicuro che il mio pensiero verrà (come poi dimostrano le risposte giunte) preso in considerazione e che Primapagina continuerà nell’impagabile servizio che offre alla comunità quando fa le pulci a questa amministrazione e a tutte quelle che verranno in futuro… e sono sicuro che nel farlo userà le stesse energie e lo stesso entusiasmo che dimostra e che ha dimostrato fin’ ora! Rinnovo i miei complimenti al giornale e al suo direttore! A presto per nuove e più entusiasmanti discussioni!
Vedi Fabio, io ho cercato di chiarire un concetto e un modo di fare. Quello di primapagina. E ho fatto riferimento alla disabitudine a interloquire, a confrontarsi. Dico di più. E faccio qualche esempio, per essere più chiaro:il Pd ha fatto un’assemblea pubblica sullo stadio, l’11 gennaio. Ma nessuno sa quale sia la posizione del Pd su quella questione. Perché lì non è emersa e nessun dirigente Pd ha detto la sua sui media. Sul Nichel idem. Se ne è parlato su primapagina, in Consiglio Comunale, ma te sai qual è la posizione del Pd e dei partiti alleati del Pd sul tema? Il sindaco che sale su una ruspa e si fa fotografare non sarà “ortodosso” o sarà un peccatuccio veniale di vanità… Ma perché i compagni del sindaco deridevano Berlusconi quando si metteva il cappello da ferroviere? Perché adesso tutti zitti? E perché se il sindaco Pd evoca leggi speciali e pene fuori ordinanza per i vandali del cimitero, esattamente come certi sindaci leghisti, chi lo rileva è tacciato di “atteggiamento preconcetto” se non di disfattismo? Gli esempi potrebbero continuare, naturalmente…
Per Lele.Hai ragione sulla prolissità che non giovi, ma lo riconosco è un mio limite, forse di scuola di chi anche tu hai conosciuto e come ti ho detto spesso vorrei evitarlo di partire da Santa Maria del Piano per trovare le ragioni di una qualunque mia posizione, ma spesso non mi riesce.Detto questo,capisco che oggi sia diventato persino difficile leggere tutto perchè non si sopporta più la lunghezza ma non si sopporta più di conoscere e confrontars anche con le ragioni
dell’altro. anche quando tali ragioni possano apparire sostanziali per la storia od il futuro del nostro paese.Oggi c’è una insopportabilità sempre più latente nei discorsi, negli scambi di parole fra le persone
e la risultante è quella di sintetizzare, a riferirsi alle faccette sorridenti o che mostrano i denti a seconda se si approvi una frase o si disprezzi.Manca in fondo la consapevolezza che se vogliamo riuscire ad uscire dal pantano nel quale siamo entrati occorra sapere
le ragioni per le quali ci siamo entrati.La classe politica tutta perlopiù giovane( i 40 enni) tali concezioni non le sopportano più. le vivono come paletti al loro pragmatismo, come ostacoli.Questi sono i figli di tale sistema, non tutti così chiaramente, ma buonaparte.E la politica prodotta da questi che fa gli interessi di quella più grande veicolata dai media.Ed i media non veicolano l’interesse delle classi subalterne, dicono di farlo, l’hanno quasi sempre detto,ma tutti sono in grado di vederlo che non sia così.Perchè chi lo sostenesse o credesse ad idee di sinistra dovrebbe farsi mille domande se il sistema dove si vive sia un sistema a misura delle classi subalterne oppure di quelle che operano nella sala dei bottoni. Il cosiddetto ceto medio al di là della sua estensione e numero dentro la nostra società, quando per forza di condizioni viene intaccato allora si scatenano le grida e tutti fanno riferimento a questo come simbolo del cuscinetto esistente contro la sovversione, per paura che venga meno tale diaframma
come lo è stato in recenti epoche storiche in Europa specialmente.
Tutto questo è una vecchia storia e non afferma altro che il modo di pensare lo faccia e lo determini il modo con il quale uno si procuri da vivere.Nella testa dei neofiti della politica di tutto questo non esiste traccia, credono o gli fanno credere e gli faranno sempre di più credere che la democrazia come la possediamo noi attualmente
sia l’unico sistema possibile, perfettibile,e che in democrazia ognuno possa dire quello che crede.Sono temi grandi ben’inteso ma ti inviterei a riflettere su cosa si sia basata e si basi ancora oggi la nostra democrazia ed il nostro relativo benessere.Scusa ancora la mia prolissità. C’ho messo tutto dentro ma credo che ci stia.
Per Carlo. Ti avevo detto che sarei stato più attento per poterti segnalare commenti aggressivi. Quello di Luciano è uno di questi. Io non so chi sia Fabio Pifferi, né quanti anni abbia, però mi sembra che esponga in un linguaggio civilissimo alcune considerazioni interessanti che non meritano risposte scostanti come quella. Anche perché bisognerebbe ricordarsi sempre che la nostra visione del mondo è una delle opzioni possibili e le altre visioni hanno la stessa dignità se vengono proposte da persone che rispettano le leggi e non delinquono. Per quanto riguarda invece le classi subalterne poi, mi permetto di far notare che non hanno mai, o forse quasi mai, governato. Per esempio nei Paesi comunisti hanno governato in loro nome elite autoreferenziali che hanno fallito e che non si sono mai sottoposte al giudizio dell’elettorato. Si Carlo, mi dispiace dirlo con questa crudezza, ma il comunismo ha fallito. E se il liberismo ha trionfato fino a snaturare il modello occidentale è anche perché c’è stato un avvenimento che, soprattutto a chi è molto attento alla Storia, qualcosa dovrebbe dire: nel 1989 è caduto il Muro di Berlino. Perché in Occidente non c’è solo un capitalismo finanziario che ha troppo potere, c’è anche una democrazia rappresentativa che consente anche a chi è contro il sistema, vedi Grillo, di prendere il 25% alle prime elezioni politiche. Tanto per parlare di massimi sistemi.
XLele. Sapesse contessa…
X Lele. Mica ti contesto il fatto che nei paesi comunisti non sia vero che le classi subalterne non abbiano governato ? E’ vero quello che dici tu, ma siamo di fronte ad una finzione anche nel nostro emisfero,forse ancora più feroce perchè con il fatto che tu dici della democrazia quelle stesse non sono mai arrivate a governare perchè è proprio la finzione e l’organizzazione delle leggi supposte democratiche che gliel’ha impedito. E quando sarebbe stato possibile è venuto fuori il terrorismo primo nemico delle classi subalterne non evocato da quest’ultime ma da chi aveva interesse a tenerle inchiodate perchè si è sempre avuto la facoltà di bloccare i processi
della politica e far arretrare chi fosse pericoloso.Chi comanda sa come deve governare e lo fa.Come vedi il sistema è stato sempre molto vigile e quando c’è qualcosa di preoccupante per lui stesso lo taglia fuori.Forse che Grillo col 25 percento sta governando ?Ma non vedi che per non farsi scalzare destra e sinistra per avere i numeri si sono unite,dicendo a tutti che è un governo di emergenza a tempo?,Guarda a che punto siamo arrivati ? Siamo arrivati al punto che un leader venga riciclato senza votare alla barba della democrazia.Non c’è scampo Lele, non c’è il comunismo oppressore ma il capitalismo che si basa sull’individuo forte e che spinge il modello culturale ad assumere da parte di tutti le sue condizioni materiali ed etiche che lo incensino e se si permette agli uomini di vivere con un reddito buono allora questi non contestano il sistema ma se per caso il reddito buono non esiste allora l’unica sua libertà è quella di farsi parecchi buchi alla cintura e protestare inutilmente.La libertà individuale di dire ciò che si pensi c’è ed è stata conquistata con la lotta, non te l’hannno concessa.Ti dice qualcosa questo oppure no ? Quindi la condizione democratica mi sembra inconsistente.In più aggiungo che il benessere qui nel nostro opulento occidente si deve alla rapina legalizzata di risorse fatta da almeno due secoli a questa parte e che ancora continua sul terzo e quarto mondo.La ricchezzza è stata comunque ripartita al nostro interno anche se in misura disuguale e tutto questo ci ha permesso di assurgere ai diritti di uomini fruitori di beni e servizi, -ma tutto questo da non dimenticarsi mai- c’è stato per le lotte di chi ha saputo organizzarsi e lottare per migliorarsi. E questo è avvenuto perchè la ricchezza rapinata dalle classi dirigenti si è bene o male ripartita al nostro interno perchè è stato rapinato legalmente il terzo mondo. Quella ricchezza che è affluita al nostro interno ha permesso lo studio, la conoscenza scentifica e tecnologica , lo sviluppo insomma..Ma se pensi un momento su cosa è basato tutto questo credo che possa venirti la carne pollina. O no ? Ed allora la democrazia purtroppo non è la democrazia ancorpiù oggi che permette di far partire tutti dalla stessa base ma è l’esatto contrario anche al nostro interno.Con quale mezzo il capitalismo riesce a superare le crisi? Per un verso distruggendo una grande quantità di risorse produttive,per un altro conquistando nuovi mercati e sfruttando più intensamente i mercati esistenti.Con quale mezzo dunque ? Preparando crisi sempre più estese e violente. E’ forse una fandonia questa ? E’ il sinusoide dello sviluppo, della stagnazione e depressione ed ancora dello sviluppo ma in tale percorso esiste la distruzione di risorse, della vita delle genti, della guerra.Quale democrazia? E’ democrazia perchè si vota ? Per chi ha e possiede è democrazia, per coloro che non hanno e non posseggono non è democrazia.Quindi all’uso di detta parola di questi tempi soprattutto ci si dovrebbe premunire di buone mutande di bandone.Ce n’ho una buona scorta soprattutto per il futuro.
Questo dibattito può apparire ozioso o interessante, a seconda dei punti di vista. Dico solo che se anche nelle ns realtà locali, avessimo mantenuto l’abitudine a discutere, non solo su facebook e sui siti o blog che lo consentono, ma anche “in pubblico contraddittorio” , cioè in assemblee, incontri, iniziative dove ci si guarda in faccia, sarebbe molto meglio e certe incomprensioni non si verificherebbero, invece da molti anni, ci si è abituati ognuno a parlare solo con i suoi, con quelli che sono già d’accordo, mai con chi dissente o potrebbe dissentire. Il potere ha cercato e cerca la claque, le minoranze si accontentano di testimoniare il loro “not in my name”. E tutto finisce lì. Senza scomodare i massimi sistemi, che è utile tenere presenti, però, credo che sia questo il nodo… e ci vorrebbe anche poco a scioglierlo..
Bravo Marco, sono d’accordo con te, ma allora perchè quando si parla di ”massimi sistemi” (io lo faccio con prolissità stancante lo ammetto totalmente) la maggior parte della gente rifiuta tale approccio ?E’ il fatto che il sistema vigente che dici te ha abituato i cervelli a ragionare davanti lo specchio, e questi ancora insistono.Sì, insistono perchè il segno della ricerca di pragmatismo e nel contempo del rifiuto del confronto sui massimi sistemi probabilmente a chi li guida li vedrebbe perdenti.Una qualsiasi persona che ragiona dovrebbe ragionare che il confronto arricchisce ed apre le porte.Invece dal confronto rifuggono perchè la testa l’hanno piena dell’uso di quegli strumenti fatti apposta per non ragionare ed appare loro che tutta la potenza della novità sia nel fatto della comunicazione attraverso quegli strumenti che di per se sono conquiste ma che ti plasmano la vita e più che altro il modo di pensare.Le conquiste della tecnica sono cose mirabili ma dipende dall’uso che ne viene fatto.Le faccette che ridono o le faccette che mostrano i denti sono il sinonimo di un mondo avviato verso la divisione ed è nella divisione che passa il sistema irrazionale e si afferma. Ecco perchè mi sono qualche volta permesso di dire che questi siano organismi geneticamente modificati, in pratica OGM.Con le novità occorre farci i conti, questo è sempre esistito e nessuno le vuole distruggere, ma l’importante è l’uso che ne viene fatto, e questo non è dei migliori per quanto riguarda il seguimento della politica ed il confronto..Ecco perche quelli di una certa età come siamo noi ai loro occhi appaiono dei dinosauri e loro ai nostri occhi appaiono OGM. Io credo che occorra ripristinare e riavvicinare tali livelli di confronto, diversamente un sindaco che mette il casco e sale sopra una ruspa appare il deus ex machina mentre la gente che lo osserva ritiene che la veicolazione di quei concetti che riassume quell’immagine stia nella normalità della vita,non ragionando che tutto questo sistema è quello che porta ad avere la detronizzazione dei valori ed a far ritenere corretto il falso.In pratica voce del verbo ”abbacinare” ed infatti i risultati si vedono.
Sono pienamente d’accordo con Marco e credo che, intanto, Primapagina possa avere un ruolo importante nel favorire un dibattito piu’ partecipato.