CECCOBAO. CONTINUA LA QUERELLE DENTRO IL PD.

sabato 09th, novembre 2013 / 11:25
CECCOBAO. CONTINUA LA QUERELLE DENTRO IL PD.
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Il duello on line nel PD chiusino continua. Ieri sera altro post di Ceccobao. Il Sindaco di Poggibonsi Lucia Coccheri: “… se ben ricordo hanno governato insieme e per anni la città di Chiusi!”

CHIUSI – Di questo passo, dovremo incominciare a chiamarle più che esternazioni, picconate. Alla maniera “Cossighiana”. L’ex sindaco ed ex Assessore, Luca Ceccobao, è tornato a parlare dopo un periodo di silenzio. E lo fa continuando la querelle on line con una parte del PD chiusino e ponendo delle domande. Questo duello rusticano continua ormai da giorni e ieri sera un altro post di Ceccobao sembra far trasparire che la questione non si risolverà tanto presto. Ecco l’ultimo post di Ceccobao: “L’affitto non lo paga nessuno. La domanda che ho postato due giorni fa ha avuto una risposta. Non senza contorsioni da parte di chi doveva fornirla. Oltre al tentativo di buttarla in caciara ( in parte riuscito) attraverso post particolarmente livorosi sul piano personale, che ciascuno può giudicare per il proprio valore, inviati da una mezza dozzina di renziani della sezione Cossutta. Ma si sa la verità fa male, come diceva la famosa canzone. A me sinceramente, se un comitato di promozione politica prende una propria sede fa piacere. Ed infatti il post non contestava la nascita del Comitato. Ora sappiamo che la sede del comitato Renzi non ha un costo, perché come ha specificato Bettollini c’è un contratto di comodato. Anche nella sede utilizzata l’anno scorso, qualche decina di metri più in là fu utilizzata la stessa formula. Ciò che io penso sia sbagliato è il fatto che i responsabili dei rapporti, di fatto, che portano al contratto di comodato siano gli amministratori comunali, perché la somma di più ruoli nella stessa figura genera conflitto d’interessi. Gli amministratori devono poter fare vita politica, per carità, ma devono anche sapere che non si possono generare conflitti d’interesse, ne’ grandi, ne’ piccoli.
Un amministratore deve poter esprimere sempre terzietà rispetto ai problemi, nessuno deve poter pensare “ non mi posso rivolgere al mio sindaco perché so che lui ha preso le parti di…”. E’ evidente che se a chiedere un locale in comodato ci va un amministratore il conflitto si crea: sia perché l’amministratore rappresenta tutti i cittadini, coloro che lo hanno votato e coloro che non l’hanno sostenuto, ed è quindi inopportuno andare a trattare roba per conto dei gruppi politici; sia perché di fronte a qualsiasi proprietario la sua moral suasion è più forte di quella che può esprimere qualsiasi altro normale cittadino e non si può far sorgere il dubbio che il favore del comodato debba domani essere contraccambiato. Io non penso che ci sia scambio di favori tra alcuno, dico che il ruolo pubblico impone un codice etico ed una prassi che tenga conto di ciò che si fa. Vogliamo scommettere che se domani a cercare un locale per farci la sezione, ci va il segretario del gruppo Fratelli d’Italia o di SEL o di Legambiente, il comodato non lo trova? Allora, i comportamenti devono essere trasparenti e dare parità di opportunità e soprattutto, perché la democrazia possa funzionare, non ci deve essere confusione di ruoli: gli amministratori pensino a mandare avanti le cose pubbliche. Si dice anche “ vabbè, ma concentriamoci sulle cose importanti”. Sì, d’accordo proponete qualcosa. E comunque queste sono cose importanti.
Per rinnovare il nostro Paese bisogna anche cambiare quei modi di fare sbagliati assunti tante volte che hanno portato alla crisi della politica e alla crisi di fiducia di questi ultimi anni. Non ci devono essere uomini unti del signore che possono permettersi di fare delle cose utilizzando il loro ruolo pubblico. Fare l’amministratore non è uno status. Quindi il vero rinnovamento si avrà se si guarda alla qualità della nostra democrazia, togliendo privilegi, eliminando conflitti d’interesse e non utilizzando il ruolo pubblico per fare la battaglia politica.  A questo proposito, nei commenti di ieri Bettollini mi ha scritto che da assessore al bilancio può vedere e controllare molte cose “…keep calm Luca, keep calm…”.
Controlli pure, non ho nulla da nascondere e nulla da temere. Ecco, questo è un tipico esempio di conflitto: l’uso del proprio ruolo pubblico per svolgere la battaglia politica dentro un partito. E comunque, per sdrammatizzare, non sa il bettolini, quanto l’occhio attento può notare fuori dal palazzo. Lo Scaramelli che lo ha nominato assessore, tacendo acconsente. E voi, cosa ne pensate?”

Questione, come si vede, ben lungi dall’essere risolta. Tra i commenti interessanti anche quello del Sindaco di Poggibonsi Lucia Coccheri che ieri ha commentato: “ E’ il secondo post di Luca sotto cui sottoscrivo MI PIACE! Luca, un analisi critica non compiacente ma molto seria che ci riguarda tutti, renziani e non renziani, piddiini, piddiellini, grillini e altri…”.

Interpellato direttamente il Sindaco Coccheri, sia sulla diatriba chiusine che sulla situazione nel PD,  ci risponde: “ Parto dalla situazione del PD: quella generale! Credo che il PD, in uno scenario della nostra politica nazionale e locale terribile, e quindi difficilissimo, sia l’unico partito rimasto, un partito che ancora riesce a conservare “radici” nel tessuto sociale, l’unico partito ch potrebbe e che può avere un ruolo da protagonista nel governo di questo paese. Questa è la ragione principale ( anche se non la sola) per cui tutte le fibrillazioni, le incursioni, e le contraddizioni si scaricano al suo interno con una ripercussione “mediatica” che mi ricorda molto ” l’assalto alla diligenza” A questo aggiungo una mia amara riflessione: questa è l’ultima diligenza che passa, poi resteremo tutti a piedi :piddiini e non! Le recentissime polemiche tra Ceccobao e Scaramelli rientrano in questo quadro difficile insieme a evidenti vecchie ruggini che non conosco e su cui non posso esprimermi, peraltro se ben ricordo hanno governato insieme e per anni la città di Chiusi!

Sulle tessere sicuramente fenomeni degenerativi ci sono stati, forse a Siena e Provincia meno che da altre parti, e questo, comunque è un problema enorme per la vita democratica di un partito e di un paese. Organizzare il tesseramento in questi termini ( come riferito dai giornali!) ha sempre voluto dire, ovunque, impadronirsi del potere e dare l’assalto alla stanza del bottoni per governare nel nome di chi ti ha “organizzato” le tessere! In tutto il mondo e quindi anche da noi in nome di lobbies, gruppi di potere non immediatamente riconoscibili e anche peggio! Penso ad alcune regioni a rischio dove il tesseramento è organizzato addirittura dall’Antistato. è storia di oggi e di ieri. E’ questa una deriva – ha concluso la Coccheri – che va combattuta senza se e senza ma!”.

Situazione “fluida” per così dire. Intanto tra i commenti interessanti un post che potrebbe, dico potrebbe, concretizzarsi: “A nesssuno piace più che a me un dibattito pubblico ”.

Appunto.

David Busato

 

 

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