ANDREA ROSSI: “PERCHE’ HO SCELTO RENZI”

martedì 19th, novembre 2013 / 15:43
ANDREA ROSSI: “PERCHE’ HO SCELTO RENZI”
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IL SINDACO DI  MONTEPULCIANO SPIEGA LA SUA SCELTA DI CAMPO DENTRO IL PD

Il Sindaco di Montepulciano Andrea Rossi ha aderito al Comitato che, in provincia di Siena, sostiene la candidatura di Matteo Renzi alla segreteria del Partito Democratico.
“Ho scelto Renzi – spiega Rossi – anzitutto per un fatto di coerenza con il percorso che mi ha consentito di diventare Sindaco. Nel 2009 introducemmo a Montepulciano, come Partito Democratico, il meccanismo della scelta popolare, attraverso le Primarie aperte, affermando contestualmente che non concepiamo posizioni “di rendita” e che tutte le cariche sono contendibili”.
“Oggi la principale ventata di novità, portata da Renzi, consiste proprio nella grande partecipazione popolare al dibattito politico che rappresenta una delle motivazioni più forti della mia adesione. Grazie al progetto del Sindaco di Firenze, Amministratori locali, dirigenti e militanti del Partito Democratico si sono finalmente trovati a parlare di fatti concreti, di problemi da affrontare per il rilancio prima del PD e di conseguenza di un Paese che versa in condizioni di grande difficoltà. La sua visione, le sue idee lo rendono il candidato ideale per una rifondazione del partito Democratico, dobbiamo ripartire da un confronto vero per imprimere quella svolta incentrata sui principi di partecipazione ,responsabilità e rappresentanza.
“Le regole che per 70 anni hanno dettato il ritmo della nostra convivenza civile sono ormai sorpassate – prosegue Rossi–; la Pubblica Amministrazione è ostaggio della burocrazia che a sua volta affoga le imprese e la libera iniziativa: il problema non è rottamare le persone (in un partito veramente Democratico devono e possono essere rappresentate tutte le età e tutte le espressioni della società) ma archiviare le consuetudini che bloccano la ripresa ed eventualmente, con esse, quella classe dirigente che, per garantirsi la sopravvivenza, vi si tiene disperatamente aggrappata”.
“Lampante è l’esempio che proviene proprio dall’interno del Partito Democratico: ci apprestiamo ad affrontare una tornata congressuale per escludere uno dei quattro candidati alla segreteria che, molto probabilmente, sarà comunque ammesso alle Primarie dell’8 dicembre in virtù di una deroga”.
“Quando le regole sono ridondanti diventano inutili e deleterie, è per questo che occorre chiarezza e rinnovamento altrimenti il Paese continuerà ad essere lo specchio della classe dirigente che le ha prodotte”.
“Parlo anche dal punto di vista dell’Amministratore Locale che si è trovato in profonda difficoltà per la mancanza di regole certe: così salta ogni possibilità di programmazione e, invece che rispondere alle esigenze dei cittadini, che in cinquanta anni sono profondamente mutate, ci allontaniamo sempre di più dalla vita reale”.
“In Renzi vedo un progetto politico nuovo che mentre sburocratizza lo Stato, rilancia il ruolo centrale della politica e dei partiti, che ne sono l’espressione democratica.
Il Partito Democratico – conclude Rossi – ha sofferto la mancanza di un progetto politico vero, con Renzi abbiamo finalmente l’opportunità di invertire la tendenza, riavvicinandoci alla gente ed ai territori che possiamo amministrare”.

15 novembre 2013

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