LA CRISI? IL COLPEVOLE NON SI TROVA, MA LA FINANZA NON E’ SENZA PECCATO

LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DEL DIRETTORE GENERALE DI BANKITALIA. L’INTERVENTO DEL MINISTRO SACCOMANNI.
CHIUSI – “Le BCC svolgono un ruolo importante, anche se bisogna fare attenzione ad un eccesso di localismo”. Lo ha detto sabato 21 settembre a Chiusi il direttore generale di Banca d’Italia Salvatore Rossi e lo ha ribadito il Ministro dell’economia e delle finanze Fabrizio Saccomanni alla presentazione del libro di Rossi “Processo alla Finanza” promossa da Banca Valdichiana. Una sala San Francesco gremita, – con una parte del pubblico che ha trovato spazio solo nella vicina tensostruttura di fronte ad un maxi schermo, – ha accolto sabato 21 settembre a Chiusi, il Direttore generale di Banca d’Italia Salvatore Rossi e il Ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni. L’occasione era la presentazione dell’ultimo volume di Salvatore Rossi “Processo alla Finanza”, promossa da Banca Valdichiana Credito Cooperativo Tosco-Umbro.
La serata è stata aperta dalla presidente della Banca Mara Moretti, che ha salutato e ringraziato gli illustri ospiti, introducendo la presentazione del volume come “un’occasione importante – ha detto – per affrontare temi ed argomenti, in particolare il ruolo e la responsabilità della finanza nell’attuale crisi economica, che possono apparire lontani dalla nostra vita quotidiana ma che in realtà la influenzano sostanzialmente”. Presente anche il Sindaco del comune di Chiusi, Stefano Scaramelli che ha dato il benvenuto al Direttore Generale di Banca d’Italia ed al Ministro sottolineando che “Chiusi torna con questa occasione ad essere al centro di un dibattito di rilevanza nazionale e internazionale.”
E’ seguita poi la presentazione del volume, da parte dell’autore, Salvatore Rossi: un libro realizzato come un vero e proprio processo per analizzare con obiettività i pro e i contro di quella che da più parti è stata indicata come la colpevole della crisi economica, ovvero la finanza. Il libro però non conduce ad una conclusione unica, ma lascia ai lettori il verdetto sulla sua colpevolezza, anche se Rossi ha sottolineato l’esigenza, in maniera particolare oggi, dopo cinque anni pesantissimi, che essa venga chiaramente regolamentata.
Opinione ribadita e sostenuta anche dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Saccomanni, che ha casa a Cetona, intervenuto subito dopo per un saluto. “Condivido l’impostazione del libro – ha detto il Ministro – e soprattutto la necessità che vengano fissate a livello internazionale delle regole comuni sulla finanza.”
Sul tema del libro e sul ruolo che le BCC hanno svolto e possono svolgere in fase di crisi come quella ancora in corso, sono state poste domande dal pubblico. Domande a cui Salvatore Rossi ha risposto ammettendo la funzione importante che le Banche locali hanno ricoperto e ricoprono ma anche sottolineando i rischi di un localismo eccessivo.
A concludere i lavori del convegno il direttore di Banca Valdichiana Fulvio Benicchi che ha ancora ringraziato gli intervenuti, ricordando che oggi la crisi non è solo finanziaria e che le regole sono indispensabili a tutti i livelli.
Quando lo stesso libro è stato presentato ad Asciano, qualche mese fa, venne fuori eloquente come la finanza sia stata e sia ancora il Dominus che regge il Mondo economico e non solo. C’è stato un periodo, almeno fino a due-tre anni fa in cui fare finanza in un certo modo era considerato un “must” ed ora ne stiamo pagando tutti le conseguenze.
e nessuno lo dice. Tanto meno coloro che gestiscono la… finanza.
Infatti mi chiedo come mettere regole in un mondo come quello? Utopia…
Forse i Governi succedutisi via via fino a quello odierno incluso, se andiamo a guardare sono pieni di uomini facenti parte di persone direttamente od indirettamente collegate a tali poteri o che con tali poteri hanno stretto dei sodalizi d’acciaio.Non ero alla presentazione del libro e non l’ho letto ma mi sembra di intuire che
è di prammatica che le persone in tale area economica decidano, si consultino,operino e quindi determinino la realtà (la crisi in questo senso)della quale poi discutono di come risolverne le conseguenze. In pratica i ceti sociali bassi che data la crisi non prodotta da loro ma sopportata principalmente da loro, sono chiamati a farei maggiori sacrifici,mentre chi determina la realtà ed è eletto anche da tali ceti sociali.Tale impalcatura la chiamano ”democrazia rappresentativa” e sempre più il suo significato è distorsivo.E’ sempre più evidente che da quasi tutto lo schieramento politico italiano vengano istanze al rattoppo di una impalcatura che sta cedendo.E questi- che poi sono sempre quelli anche se cambiano le persone- nel senso che rappresentano direttamente ceti sociali e ceti che vanno a decidere ,sono quelli ci dicono come,quando e cosa consumare,ci dicono come ci si debba comportare,ci mettono di fronte alla” decrescita lenta e consapevole” quando prima ci hanno stimolato con le istanze fallimentari veicolate dalle banche, che adesso richiamano di fronte al pericolo di eccessivo localismo.Il fatto vero e reale è che sempre di più esistono schiere innnumerevoli di poveri o ceti sociali che lo stanno diventando grazie all’iniziativa di questi signori, ed altre schiere-sempre corazzate, che nemmeno le cannonate riecono ad abbattere.Ma il vecchio Monicelli lo spiegò benissimo qualche tempo prima del suicidio: Quasi tutti gli stati più importanti dell’Occidente hanno fatto le loro rivoluzioni (Francia, Inghilterra, Germania, Russia, Stati Uniti).L’Italia no ! Ha fatto invece quella fascista,che ha prodotto lutti, disperazione, miseria, guerra.Ma la sua popolazione controllata sempre dai ceti abbienti e decisionali insieme al potere di madre chiesa lo ha impedito, e lo ha impedito perchè era la cosa che più temevano.Quindi quando oggi diciamo che democrazia è un sistema dove nel quale ognuno possa dire dire ciò che vuole tutto questo sembra rispondere a verità ma la realtà è l’opposto ed il potere costituito si opporrà sempre con ogni mezzo a farsi scalzare.E gli organismi di quel potere costituito sono la proprietà dei mezzi di produzione, la finanza, le banche,che prima fanno ammalare il paziente e poi gli somministrano la cura.E loro eternamente regnano perchè la teoria che ci hanno propinato dice che la teoria ciclica dello sviluppo sia inevitabilmente ”naturale”.