DA SIENA E URBINO DUE NOTIZIE STRAORDINARIE SUL FRONTE DELLA LOTTA AL CANCRO

A SIENA SPERIMENTATA UNA NUOVA CURA CONTRO IL MESOTELIOMA PLEURICO (IL TUMORE CAUSATO DALL’AMIANTO), AD URBINO SCOPERTA UNA MOLECOLA NATURALE CHE FA SUICIDARE LE CELLULE TUMORALI…
SIENA – L’immunoterapia oncologica dell’Aou (Azienda Ospedaliera Universitaria) di Siena ha sperimentato per la prima volta al mondo una nuova possibile cura contro il mesotelioma pleurico, il tumore causato anche dall’esposizione al’amianto.
La cura sperimentata a Siena sarebbe in grado di potenziare le attività del sistema immunitario, rendendolo capace di reagire contro le cellule tumorali. I risultati, pubblicati su ‘Lancet Oncology’, sono stati già presentati in 23 centri di eccellenza nella cura del cancro tra Usa e Canada. Lo studio è partito nel 2009 ed è stato condotto su 29 pazienti provenienti da tutta Italia e affetti da mesotelioma pleurico in fase avanzata di malattia e in progressione dopo una prima terapia, con prognosi sfavorevole. La sopravvivenza dei pazienti trattati a due anni è di circa il 40%, la stabilità della malattia arriva a oltre il 30%, risultato estremamente positivo se si considera che, mediamente, questi pazienti hanno una sopravvivenza di 6-8 mesi.
“Grazie agli ottimi risultati conseguiti –afferma il dott. Michele Maio, capo dell’equipe senese – è già in corso lo studio registrato negli Stati Uniti e in Canada, ciò vuol dire che grazie ai nostri risultati è partita ufficialmente la possibilità di cura negli Usa, che nei prossimi giorni si estenderà all’Australia ed all’Europa, con Siena capofila”. Lo studio è stato finanziato anche dall’Airc, dall’Istituto Toscano Tumori della Regione Toscana e dalla Fondazione Buzzi di Casale Monferrato (la città piemontese sede della Eternit che ha visto centinaia di lavoratori ammalarsi di mesotelioma). “Secondo l’assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni, “questo risultato conferma che quella toscana è una sanità di alto livello. Questo intervento aggiunge lustro e fa crescere ancora la sanità toscana”.
Altra buona notizia, sul fronte della lotta ai tumori arriva dall’Università di Urbino, dove due ricercatori precari, Mirko Fanelli di 45 anni di Falconara e Vieri Fusi quarantottenne di Fiorentino (foto sotto) hanno trovato una molecola anti tumore che spinge al suicidio le cellule malate. In particolare hanno modificato chimicamente una singola molecola, il maltolo che è una sostanza naturale contenuta nel malto, nella cicoria, nel cocco, nel caffè e in moltissimi altri prodotti naturali sviluppando in questo modo una nuovo classe di molecole con attività antineoplastica.
Non stiamo parlando di una medicina. Parliamo di un prodotto naturale che attivato in un determinato modo spinge le cellule tumorali a non riprodursi perché si suicidano. Interrompono automaticamente il proprio ciclo vitale.
Non sarà la cura decisiva per sconfiggere definitivamente la piaga del secolo, il cancro, ma certamente è un segnale positivo, un passo avanti, un motivo di speranza per chi è colpito da certe malattie.
La scoperta rientra a pieno titolo tra le nuove strategie terapeutiche contro il cancro tanto da avere ottenuto il brevetto nazionale, nell’attesa di quello internazionale.
La cosa strana, è che una notizia di questa rilevanza, così straordinaria, sia stata quasi ignorata dai grandi media. Se ne parla poco o nulla. Invece è non solo, come quella che arriva da Siena, è una grande notizia, ma è anche la riprova, che nonostante i tagli di risorse, nonostante la scarsa attenzione che l’Italia dedica alla ricerca, dalle università italiane lavorano ricercatori di grande talento ed escono ancora scoperte sensazionali. Figuriamoci cosa potrebbero fare quegli stessi ricercatori se lo Stato investisse di più nella ricerca invece che negli F35…
Un LETTORE che ci chiede di non essere nominato (ma che conosciamo e ha fornito il suo indirizzo mail) commenta così il fatto che la notizia straordinaria della scoperta dei due ricercatori di Urbino non trovi molto spazio sui media: “Chiedetevi quali e quanti interessi economici sono dietro alle cure anticancro e chiedetevi come possono reagire le case farmaceutiche di fronte alla scoperta che un rimedio efficace può venire dal trattamento di una molecola naturale che si trova nella cicoria… Sarà mica per questo che i media non ne parlano o ne parlano poco e senza alcun risalto?”
La notizia sulla scoperta dei due ricercatori urbinati non è proprio di questi giorni, ma del marzo scorso. E uno dei due, Mirko Fanelli così commentava:
“Mi sento di esternare un ringraziamento a tutti coloro che hanno condiviso con noi i risultati della nostra attività di ricerca. Come spesso capita in queste situazioni, e toccando certi argomenti, si rischia di far trapelare messaggi non corretti. Ci tengo a precisare che le molecole che abbiamo brevettato non devono essere considerate la soluzione nella lotta contro il cancro. Siamo in una fase sperimentale che sta dando ottimi risultati ma ancora lontana dalla sperimentazione clinica. Mi duole dover disilludere le persone che mi chiamano chiedendomi se possiamo sperimentare le nostre molecole sulle persone a loro vicine affette da tumore. Mi duole che, con gli articoli di questi giorni, si sia alimentato un clima di false speranze. Siamo ricercatori e non è nelle nostre intenzioni vendere fumo. Le nostre molecole ad oggi sono promettenti……la futura attività di ricerca dimostrerà se sarà possibile utilizzarle nell’uomo e con quali benefici. Vi ringrazio moltissimo, ci state fornendo una grossa motivazione…..grazie a tutti.”
Come sempre è la formazione di base a creare statisticamente maggiori possibilità che nascano cervelli.Il discorso conclusivo di Lorenzoni quando parla degli F35 è un ragionamento semplice e lapalissiano.Il governo opera in un contesto del quale deve tenere conto(spese, crisi, sistemi di alleanze,costi ecc ecc), ma vi sono anche i costi sociali che fano aumentare a dismisura i budget di spesa per investire in assistenza finalizzata solo alla sopravvivenza dei malati.Quanto sono costati gli F35, macchine da guerra più moderne di quelle che già avevamo ? Forse non abbiamo capito una cosa noi con la nostra presunzione di pensare sempre alla nostra difesa e questa cosa è quella per la quale si finirà per rinchiudersi in un ambito isolato, un castello che non sarà più dorato,ma nemmeno di lamiera, cercando di fronteggiarele sfide militari di altri popoli in ebollizione, che abbiamo noi stessi spinto al fermento.Investire in ricerca sarebbe senz’altro più redditizio sotto ogni punto di vista, ma se ancora al nostro interno non esiste un governo che s’impegna per fare questo, un governo forte, basato non sulla violenza e sulla costrizione verso ceti sociali non abbienti ma forte nel senso che sia forte con i potenti che sono vissuti fino ad oggi per non dividere la torta in maniera equa creando ogni problema a tutta la collettvità, corrompendo, instradando le politiche verso finalità diversive quando odoravano la mala parata per loro, allora non usciremo mai da questa crisi che è di carattere morale prima ancora di essere economica.Le università sono al collasso purtuttavia ancora sprazzi di luce come si vede escono da tale buio e sono la riprova lampante che la direzione di investimento verso la scienza e le sue applicazioni
produrrebbe l’eccellenza di cu un paese ha bisogno.Gli F35 purtroppo rispecchiano le vecchie logiche di schieramenti, di divisione e di sopraffazione.Purtroppo il popolo ridotto all’impotenza accetta tutto senza esprimersi e le nostre classi politiche portano tale
profonda responsabilità.I discorsi che ci fanno e che sembra che portino ad una speranza sono ormai 20 anni che nascondono una evidente manfrina che si basa soltanto nel ”reggere vivendo alla giornata”.Tutti gli indicatori internazionali sono da anni alla determinazione che la crisi proceda costantemente per l’Italia. Purtuttavia ancora in Italia non ostante le contraddizioni, I governi succedutisi incluso quello attuale hanno avuto come base lo sviluppo
come loro intendevano,beneficando non la gente ma un ceto politco
di ogni colore, asfittico ed incapace.La sola cosa che può porre termine a questo stato di cose-l’ho già detto più volte-è una rivoluzione.Non sò immaginare se di piazza o se nelle urne, l’una probabilmente non esclude l’altra, ma certo è che perdurando tale stato di cose, stiamo andando velocemente incontro alla situazione greca in maniera più veloce di quanto s’immagini.Forse la gente quando dopo il 15 del mese non potrà più mangiare può darsi che qualcosa succeda,si svegli e reclami il dovuto.Come è giusto che sia.