DA SIENA E URBINO DUE NOTIZIE STRAORDINARIE SUL FRONTE DELLA LOTTA AL CANCRO

venerdì 27th, settembre 2013 / 12:29
DA SIENA E URBINO DUE NOTIZIE STRAORDINARIE SUL FRONTE DELLA LOTTA AL CANCRO
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A SIENA SPERIMENTATA UNA NUOVA CURA CONTRO IL MESOTELIOMA PLEURICO (IL TUMORE CAUSATO DALL’AMIANTO), AD URBINO SCOPERTA UNA MOLECOLA NATURALE CHE FA SUICIDARE LE CELLULE TUMORALI…

SIENA – L’immunoterapia oncologica dell’Aou (Azienda Ospedaliera Universitaria) di Siena ha sperimentato per la prima volta al mondo una nuova possibile cura contro il mesotelioma pleurico, il tumore causato anche dall’esposizione al’amianto.

La cura sperimentata a Siena sarebbe in grado di potenziare le attività del sistema immunitario, rendendolo capace di reagire contro le cellule tumorali. I risultati, pubblicati su ‘Lancet Oncology’, sono stati già presentati in 23 centri di eccellenza nella cura del cancro tra Usa e Canada. Lo studio è partito nel 2009 ed è stato condotto su 29 pazienti provenienti da tutta Italia e affetti da mesotelioma pleurico in fase avanzata di malattia e in progressione dopo una prima terapia, con prognosi sfavorevole. La sopravvivenza dei pazienti trattati a due anni  è di circa il 40%, la stabilità della malattia arriva a oltre il 30%, risultato estremamente positivo se si considera che, mediamente, questi pazienti hanno una sopravvivenza di 6-8 mesi.

“Grazie agli ottimi risultati conseguiti –afferma il dott. Michele Maio, capo dell’equipe senese – è già  in corso lo studio registrato negli Stati Uniti e in Canada, ciò vuol dire che grazie ai nostri risultati è  partita ufficialmente la possibilità  di cura negli Usa, che nei prossimi giorni si estenderà  all’Australia ed all’Europa, con Siena capofila”. Lo studio è  stato finanziato anche dall’Airc, dall’Istituto Toscano Tumori della Regione Toscana e dalla Fondazione Buzzi di Casale Monferrato (la città piemontese sede della Eternit che ha visto centinaia di lavoratori ammalarsi di mesotelioma).  “Secondo l’assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni, “questo risultato conferma che quella toscana è una sanità di alto livello. Questo intervento aggiunge lustro e fa crescere ancora la sanità toscana”.

Altra buona notizia, sul fronte della lotta ai tumori arriva dall’Università di Urbino, dove due ricercatori precari, Mirko Fanelli di 45 anni di Falconara e Vieri Fusi quarantottenne di Fiorentino (foto sotto)  hanno trovato una molecola anti tumore che spinge al suicidio le cellule malate. In particolare hanno modificato chimicamente una singola molecola, il maltolo che è  una sostanza naturale contenuta nel malto, nella cicoria, nel cocco, nel caffè e in moltissimi altri prodotti naturali sviluppando in questo modo una nuovo classe di molecole con attività antineoplastica. Vieri-Fusi-e-Mirco-Fanelli1

Non stiamo parlando di una medicina. Parliamo di un prodotto naturale che attivato in un determinato modo spinge le cellule tumorali a non riprodursi perché si suicidano. Interrompono automaticamente il proprio ciclo vitale.

Non sarà la cura decisiva per sconfiggere definitivamente la piaga del secolo, il cancro, ma certamente è un segnale positivo, un passo avanti, un motivo di speranza per chi è colpito da certe malattie.

La scoperta rientra a pieno titolo tra le nuove strategie terapeutiche contro il cancro tanto da avere ottenuto il brevetto nazionale, nell’attesa di quello internazionale.

La cosa strana, è che una notizia di questa rilevanza, così straordinaria,  sia stata quasi ignorata dai grandi media. Se ne parla poco o nulla.  Invece è non solo, come quella che arriva da Siena, è una grande notizia, ma è anche la riprova, che nonostante i tagli di risorse, nonostante la scarsa attenzione che l’Italia dedica alla ricerca, dalle università italiane lavorano ricercatori di grande talento ed escono ancora scoperte sensazionali.  Figuriamoci cosa potrebbero fare quegli stessi ricercatori se lo Stato investisse di più nella ricerca invece che negli F35…

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