MUORE A GROSSETO PER TRASFUSIONE SBAGLIATA. CENTINAIA DI RICHIESTE DANNI PER ERRORI SANITARI IN TOSCANA

OLTRE 50 MILIONI DI EURO LA CIFRA DEI RISARCIMENTI RICHIESTI. IL PROBLEMA E’ SERIO…
Dopo la scoperta, ai primi di agosto, di migliaia di flaconi di plasma infetto da epatite c, scoperti in Toscana, una nuova tragica notizia getta scompiglio nella sanità della regione.
Un uomo di 76 anni è morto domenica scorsa a Grosseto per una errata trasfusione di sangue. Un errore fatale, un clamoroso scambio di persona e di terapia. La trasfusione era destinata al vicino di letto. La vittima, ricoverata da alcune settimane, non ne aveva alcun bisogno. Uno sbaglio di identificazione che si è verificato nonostante le procedure di sicurezza, fanno sapere dalla Asl 9, che ha comunque ammesso l’errore e avviato una indagine interna. La procura, che ha ricevuto un esposto dei familiari, ha disposto l’autopsia.
Una macchia, ancora una macchia, nella sanità Toscana che è e resta una delle più efficienti e all’avanguardia d’Italia.
Il sistema però mostra delle falle. E quando c’è di mezzo la vita delle persone, le falle non dovrebbero esserci. Soprattutto non dovrebbero verificarsi errori grossolani come quello che è capitato due giorni fa all’ospedale di Grosseto. Che non è il primo, purtroppo. Alle Scotte di Siena qualche anno fa si verificò un tragico “scambio” di tubi dell’ossigeno, con decesso del paziente…
In due anni 183 decessi in ospedale hanno dato origine ad altrettante richieste di danni per un totale di 50 milioni di euro. Dal 2011 al 2012 i decessi con richiesta di danni son stati 7 al mese. Un trend preoccupante.
Lo afferma il consigliere regionale di “Più Toscana” Gianluca Lazzeri che così prosegue: “In pratica i numeri ci parlano di circa 7 morti al mese negli ospedali toscani all’origine di richieste danni. A queste cifre – spiega – si aggiungono i 7 milioni e mezzo di euro liquidati solo nel 2011 dalla Regione per indennizzi a soggetti danneggiati da trasfusioni di sangue e emoderivati. Ma i punti che necessitano di un focus ravvicinato dell’assessore riguardano anche altre voci come quelle di interventi ritenuti errati dagli aventi causa che (dal 2011 al 2012) sono stati all’origine di 913 richieste per lesioni e 38 con decesso. Quelle per diagnosi ritenuta errata dagli aventi causa con 221 richieste di cui 33 con decesso e quelle per terapia ritenuta errata dagli aventi causa con 121 richieste per lesioni di cui 14 con decesso. Una lista nera di richieste di indennizzo a cui vanno aggiunti i 121 casi di richiesta danni per infezione di cui 11 con decesso per le quali è stato liquidato già un milione e mezzo di euro. Nel 2013 la situazione non migliora: il numero di sinistri registrati finora è di 796 casi con una richiesta di quasi 6 milioni di euro”.
Lazzeri spiega che si tratta di “cifre fornite dal Comitato regionale per la valutazione dei sinistri di fronte alle quali la questione sicurezza nelle corsie ospedaliere non può essere più rimandata”. Specie se si tiene conto che riguardano solo le richieste con decesso e non quelle per lesioni personali. Insomma c’è un allarme “sicurezza” anche nella sanità toscana.
Sarà bene che qualcuno cominci anche a pagare. Del resto i supermanager e i responsabili delle strutture sanitarie riscuotono stipendi sontuosi. La responsabilità oggettiva non può valere solo per Berlusconi o per i presidenti della società di calcio, quando si verificano incidenti allo stadio…