TRE PALAZZINE E UN CAPANNONE ALLE TORRI: ORA E’ VERAMENTE UNO SCEMPIO!

martedì 12th, aprile 2016 / 09:53
TRE PALAZZINE E UN CAPANNONE ALLE TORRI: ORA E’ VERAMENTE UNO SCEMPIO!
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CASTIGLIONE DEL LAGO –  A questo punto non ci sono altre parole. E’ un scempio. Una ferita inferta al territorio e uno sfregio ad un luogo simbolo, segnato dalla presenza di due monumenti storici (che insieme ne costituiscono uno unico) quali sono le torri Beccati questo e Beccati quest’altro, antica testimonianza del confine e delle guerre di confine medievali tra Umbria e Toscana. Tra le terre del Chiugi papalino e la repubblica di Siena, poi annessa al Granducato…

Se le tre palazzine sorte al posto di un podere diroccato potevano considerarsi come una ristrutturazione edilizia di quel rudere, il capannone che sta sorgendo adesso a ridosso delle stesse palazzine, proprio in faccia alla torre umbra, ha, senza ombra di dubbio un’impatto sull’ambiente molto diverso. Un parallelepipedo di prefabbricato in cemento lungo diverse decine di metri non può passare come semplice annesso delle tre costruzioni adiacenti, come un tempo era la tettoia per la copertura del fieno o la stalla dei maiali… capannone torri 3

L’immagine delle due Torri, che, come abbiamo più volte sottolineato in articoli precedenti, sono un simbolo del territorio e in particolare di Chiusi, posto peraltro sul percorso turistico ciclo-pedonale detto Sentiero della Bonifica, ne risulta fortemente alterata e deturpata.

Rimaniamo dell’opinione che l’azienda florovivaistica Margheriti, che è una eccellenza a livello nazionale e internazionale nel settore, un intervento edilizio del genere avrebbe dovuto farlo da un’altra parte, in un luogo meno delicato, dove avrebbe avuto minore impatto. Ma ormai la frittata è fatta ed è una frittata gigantesca.capannone torri 4

Ci stupisce la nonchalance con la quale l’ammistrazione comunale di Castiglione del Lago ha consentito un intervento edilizio di tali proporzioni. Ma ancora di più ci stupisce il silenzio delle opposizioni castiglionesi, dei comitati ambientalisti sorti in varie occasioni nella zona di Villastrada contro gli impianti a biomasse o su altre questioni. E ci lascia interdetti il silenzio reiterato e l’indifferenza dell’amministrazione comunale di Chiusi che per le biomasse minacciò addirittura di occupare il municipio castiglionese, così come il silenzio delle opposizioni presenti, passate e future della cittadina di Porsenna: dalla Primavera, alle destra, ai 5 Stelle. Lo stesso comitato che in questi giorni è impegnato nella campagna per il Sì al Referendum di domenica prossima non ha nulla da dire? Ha senso impegnarsi (giustamente) per difendere il mare dalle trivelle e non dire una parola su una “trivellazione” del proprio territorio come questa? capannone torri 5

La ristrutturazione edilizia mediante demolizione e ricostruzione del vecchio podere diroccato esistente, ci sembra sia andata un po’ oltre. E se le tre palazzine potevano apparire come tre pugni nell’occhio, il capannone prefabbricato è un colpo da ko. Di quelli che il territorio lo mettono in ginocchio, a tappeto. Con buona pace dei discorsi sull’ambiente, sul turismo, sulla bellezza. E sulle aziende di eccellenza. Questa operazione, fatta appena di là del “confine”, sembra quasi uno sfregio per spregio. Una vendetta per quel no ricevuto dal Comune di Chiusi. Che però colpevolmente tace nei confronti dell’azienda e del Comune umbro contermine.  Su questa vicenda, le forze politiche che si presenteranno alle elezioni chiusine del 5 giugno, hanno già perso, tutte,  un ‘occasione. E non dicano che non lo sapevano, perché sono mesi che ne parliamo…

 

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