CITTA’ DELLA PIEVE: LUCIA FATICHENTI ANNUNCIA LA SUA AUTOCANDIDATURA A SINDACO. MA CON CHI?

martedì 03rd, ottobre 2023 / 10:24
CITTA’ DELLA PIEVE: LUCIA FATICHENTI ANNUNCIA LA SUA AUTOCANDIDATURA A SINDACO. MA CON CHI?
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CITTA’ DELLA PIEVE –  Le elezioni amministrative si avvicinano, si voterà a primavera 2024, e già c’è la prima “discesa in campo”.
Si tratta di Lucia Fatichenti, già vicesindaco di Risini, che poi ha lasciato la ditta sbattendo la porta. Una candidatura, anzi una autocandidatura, che era nell’aria. Ne avevamo scritto anche su queste colonne. Adesso l’ha annunciata la stessa Fatichenti con un post su facebook. Ormai si fa così. La politica corre sui social.
“Carisimi, ho deciso di proporre la mia candidatura come Sindaco di Città della Pieve alle prossime elezioni amministrative.
In realtà credo che questo annuncio non sorprenderà quasi nessuno, immagino infatti che sia noto a molti di voi che sto già lavorando – ormai da mesi – insieme ad un gruppo di persone che ha deciso di sostenermi per costruire una lista civica con un’idea ben chiara di indirizzo che non escluda nessuno, anzi, sia aperta a tutti coloro che vogliono sostenere il nostro progetto: singoli cittadini, associazioni sociali e culturali, partiti politici.
Proprio per questo, nelle prossime settimane formeremo un comitato elettorale aperto a chiunque voglia dare un contributo per realizzare un programma scritto insieme, che parta dal sociale, dall’economia – con grande attenzione ad una realtà produttiva e commerciale locale che si è sempre resa attiva e partecipe, e che ha dimostrato soprattutto negli ultimi anni di essere la vera ricchezza di questo territorio – dalla riqualificazione urbana e ambientale. Naturalmente porremo attenzione ad agevolare il più possibile un percorso culturale di alto livello e strutturato in maniera intelligente per costruire un’attrattività turistica che dovrà dipanarsi lungo tutto l’arco temporale dell’anno.
Vogliamo formare una squadra intorno ad un gruppo di nomi nuovi, che non fanno parte di un percorso ancorato al passato, scelti esclusivamente in base alle competenze e non per interessi o appartenenza politica.
Sono conscia che sarà un lavoro impegnativo ma so che insieme potremo rendere Città della Pieve sempre più centrale in un contesto ampio come quello dell’intera area del Trasimeno e allo stesso tempo concentrarci su un punto fermo fondamentale: dare la priorità ai cittadini pievesi”. 
Questo il testo dell’annuncio di Lucia Fatichenti, la quale non dice però con chi la farà la lista, da chi si farà sostenere. Ovvio che qualche contatto, qualche assicurazione, qualche appoggio già ce l’ha, nessuno si getta nella mischia da solo per poi vedere l’effetto che fa.
Nei mesi scorsi si era parlato di una sua possibile candidatura per il Pd. Ma questa ipotesi pare sia saltata perché nel Pd non tutti l’avrebbero gradita. Non siamo più al tempo dei capitani di ventura che cambiavano bandiera e schieramento con grande facilità mettendo le loro soldataglie al servizio di chi garantiva prebende più sostanziose. Ma non siamo più nemmeno ai tempi della politica che era passione e idealismo, appartenenza di classe, scelta culturale e filosofica… Adesso non è infrequente assistere a cambi di casacca in corsa o alle elezioni successive. Succede in Parlamento, nei consigli regionali, nei comuni.
Probable che Lucia Fatichenti punti a raccogliere intorno a sé parte degli scontenti della vecchia lista civica che portò Risini alla vittoria nel 2019, ma anche parte degli “scontenti” del Pd, magari anche buona parte della sua frazione, quella di Po’ Bandino. Nel voto comunale pievese le frazioni sono state spesso decisive. Non solo: nella autocandidatura Fatichenti c’è anche una sottolineatura con l’evidenziatore rosa. I primi commenti e i più entusiasti al suo annuncio sono tutti femminili. Solidarietà di genere.
La mossa della candidatura annunciata con largo anticipo e prima di tutte le altre potrebbe sottintendere anche il tentativo di mettere tutti di fronte ad un fatto compiuto e dunque a spostare dalla sua parte anche qualcuno non del tutto convinto, per evitare guai peggiori. Del resto la stessa Fatichenti si era sì candidata con Risini in una lista appoggiata dalla Lega e dalle altre forze di destra, ma aveva un passato nel gruppo consiliare di Giovagnola ai tempi dei Ds… Come Risini, non veniva da ambienti di destra, insomma. E poi ha preso comunque e distanze. Molti nell’area del centro sinistra potrebbero vederla non più come una traditrice, ma come una “risorsa ritrovata”. In ogni caso l’appoggio del Pd non lo avrà. Molti avrebbero stracciato la tessera se il partito fosse andato in quella direzione. Qualche dirigente si sarebbe dimesso. “Non ci sono vestiti per tutte le stagioni nell’armadio del Pd” dicono i Dem pievesi. Il Pd si presenterà con un candidato o una candidata propria, o meglio, di coalizione, perché l’aleanza con Sinistra Italiana non sembra essere in discussione.
I nomi che circolano sono più o meno sempre gli stessi di qualche mese fa: il segretario dell’Unione comunale Marco Cannoni, vicesindaco con Scricciolo; Carmine Pugliese, assessore alla cultura con Scricciolo (il quale Pugliese potrebbe anche candidarsi in proprio, con alle spalle alcune associazioni culturali e sociali); Michele Gorello, che pare abbia detto di no; Simona Fabbrizzi, candidata a sindaco del 2019 e capogruppo di opposizione, ma con poche chances di fare il bis (anche per sua scelta) e, infine, due “cavali di ritorno”: Palmiro Giovagnola e Claudio Fallarino. Ipotesi queste ultime tutte da verificare, ma che nelle assemblee del Pd sono comunque emerse e avrebbero – diciamolo –  un effetto dirompente. Sarebbe come se il Pd volesse mettere in campo l’artiglieria pesante.
Da quando hanno fatto il sindaco loro, sono cambiate molte cose. Re Palmiro lasciò l’incarico nel ’99, Fallarino nel 2009. E’ cambiato il mondo da allora. E’ cambiata l’Umbria. Città della Pieve ha vissuto anni di crescita esponenziale dal punto di vista turistico, commerciale, scolastico. Ma anche fasi di risacca e di scivolamento all’indietro. L’ospedale non è più quello che era, Po’ Bandino è diventata la zona commerciale di Chiusi, ma anche lì non è tutto oro quello che luccica.
Il Pd ha perso la Regione e anche il Comune. A primavera si voterà per l’uno e per l’altra. Ce la faranno i nostri eroi del centro sinistra a riconquistare le postazioni perdute?
M.L.
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